Danielle Steel è una delle autrici più famose e prolifiche del mondo, con oltre 190 libri pubblicati, di cui 141 romanzi. I suoi libri sono stati tradotti in 43 lingue e venduti in 69 paesi. I suoi romanzi spaziano tra vari generi, come il romance, il thriller, il dramma e la saga familiare. Tutti coloro che sono in cerca di consigli di lettura relativi ai libri della scrittrice, abbiamo creato una shortlist per arricchire la propria collezione di volumi di Danielle Steel. [Read more…]
Tutti i libri della serie Fallen di Lauren Kate
Guida ai libri della saga Fallen con ordine di pubblicazione e di lettura
La serie Fallen è una saga di romanzi paranormal romance scritta da Lauren Kate, autrice statunitense nata nel 1981. La serie narra la storia d’amore tra Luce Price, una ragazza che ha il dono di vedere le ombre del passato, e Daniel Grigori, un angelo caduto che si reincarna ogni 17 anni per ritrovare la sua amata. La serie è composta da sei libri, i quattro principali (ovvero “Fallen”, “Torment”, “Passion” e “Rapture”) più due volumi spin-off (ovvero “Unforgiven” e “Fallen in love”. [Read more…]
I migliori fumetti di Hulk
Vi consigliamo alcuni grandi albi a fumetti di Hulk per scoprire il personaggio o allargare la propria collezione
Hulk è uno dei personaggi più iconici e amati della Marvel Comics. Creato nel 1962 da Stan Lee e Jack Kirby, Hulk è il risultato di un esperimento scientifico andato male che ha trasformato il timido e geniale dr. Bruce Banner in un mostro verde dalla forza incredibile e dalla rabbia incontrollabile. Da allora Hulk ha vissuto molte peripezie, affrontando nemici come l’Abominio, il Leader, il Maestro e Thanos, ma anche conoscendo i Vendicatori, i Fantastici Quattro e i Difensori. [Read more…]
I migliori libri di J.M. Coetzee
Guida ai libri di J.M. Coetzee, da Terre al crepuscolo a La morte di Gesù
J.M. Coetzee è uno dei più grandi scrittori contemporanei, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 2003 e del Booker Prize due volte, nel 1983 e nel 1999. Nato a Città del Capo nel 1940, ha vissuto in Sudafrica fino al 2002, quando si è trasferito in Australia e ha ottenuto la cittadinanza australiana. La sua opera letteraria è caratterizzata da uno stile sobrio e incisivo, da una profonda riflessione etica e politica e da una forte ma al contempo sfaccettata critica al colonialismo e all’apartheid. [Read more…]
I migliori libri di Warren Buffett
Libri di Warren Buffett: ecco una selezione dei volumi migliori attualmente disponibili in italiano
Warren Buffet è uno degli investitori e imprenditori più famosi e rispettati al mondo. La sua filosofia di investimento si basa sul valore a lungo termine delle aziende, sulla disciplina finanziaria e sulla generosità filantropica della persona. Ha scritto e raccomandato diversi libri che offrono una visione del suo pensiero professionale e dei suoi metodi di investimento.
Biografia di Warren Buffet
Warren Edward Buffet è nato a Omaha, nel Nebraska, il 30 agosto 1930. Fin da giovane si interessò al mondo degli affari e degli investimenti, vendendo giornali, caramelle e bibite. Si laureò in economia all’Università del Nebraska-Lincoln a 19 anni e poi frequentò la Columbia Business School, dove fu influenzato dal suo mentore Benjamin Graham, il padre dell’investimento di valore.
Buffet iniziò la sua carriera come venditore di investimenti presso la Buffett-Falk & Co., poi come analista presso la Graham-Newman Corp., e infine come socio comanditario presso la Buffett Partnership Ltd. Nel 1962 acquistò le azioni della Berkshire Hathaway, una società tessile in difficoltà, che trasformò in un conglomerato che possiede decine di aziende in vari settori, tra cui l’assicurazione Geico, la ferrovia BNSF e il produttore di batterie Duracell.
Buffet è noto per la sua frugalità personale e per il suo impegno filantropico. Ha promesso di donare oltre il 99% della sua fortuna a enti beneficiari, principalmente alla fondazione Bill & Melinda Gates. È anche uno dei fondatori dell’iniziativa Giving Pledge, che incoraggia i miliardari a destinare gran parte delle loro ricchezze alla beneficenza.
I libri di Warren Buffet
Warren Buffet ha scritto alcuni libri che raccolgono le sue lettere agli azionisti della Berkshire Hathaway o i suoi saggi su vari argomenti economici e sociali. Tra questi ci sono:
The Essays of Warren Buffett: Lessons for Corporate America (1997). In questa raccolta curata dal professore Lawrence Cunningham sono ordinati per temi i scritti e i commenti di Buffet su argomenti come la politica dei dividendi, l’avviamento aziendale, le obbligazioni zero coupon, la retribuzione dei dirigenti e le acquisizioni.
The Warren Buffett Way (1994). Questo libro scritto da Robert Hagstrom illustra i principi fondamentali dell’investimento di valore secondo Buffet: comprare aziende con vantaggi competitivi duraturi a prezzi ragionevoli; concentrarsi sulle attività intrinseche piuttosto che sulle fluttuazioni del mercato; diversificare il portafoglio ma non troppo; essere pazienti e disciplinati.
The Snowball: Warren Buffett and the Business of Life (2008). Questa biografia autorizzata scritta da Alice Schroeder ripercorre la vita personale e professionale di Buffet dalla sua infanzia fino ai suoi successi imprenditoriali e alle sue sfide familiari. Il titolo si riferisce alla metafora usata da Buffet per descrivere il potere degli interessi composti: una palla di neve che cresce sempre più mentre rotola giù da una collina.
Oltre ai suoi libri personali, Warren Buffet ha anche consigliato diversi libri ad altri investitori o lettori interessati alla finanza o alla storia. Alcuni esempi sono:
The Intelligent Investor (1949). Questo libro scritto dal suo mentore Benjamin Graham è considerato il testo fondamentale dell’investimento di valore. In esso Graham spiega come analizzare le aziende in base ai loro dati finanziari piuttosto che alle loro prospettive future. Graham propone due tipi di investitori: il difensivo e l’aggressivo. Il primo si limita a seguire una strategia semplice e sicura basata su un portafoglio diversificato di azioni e obbligazioni di qualità. Il secondo cerca di ottenere rendimenti superiori alla media attraverso una ricerca approfondita e una selezione accurata delle opportunità.
Business Adventures (1969). Questo libro scritto da John Brooks è una raccolta di dodici storie che narrano le vicende di alcune delle più famose aziende americane, come la Ford, la Xerox e la General Electric. Ogni storia illustra un aspetto diverso del mondo degli affari, come l’innovazione, la comunicazione, il fallimento e il successo. Buffet ha definito questo libro il suo preferito tra quelli sul business.
The Outsiders (2012). Questo libro scritto da William Thorndike esamina le carriere di otto CEO che hanno creato un valore eccezionale per i loro azionisti grazie a decisioni non convenzionali e contrarie al pensiero dominante. Tra questi ci sono Henry Singleton della Teledyne, Tom Murphy della Capital Cities e Katharine Graham del Washington Post. Buffet ha elogiato questo libro per aver mostrato l’importanza della gestione del capitale.
Vediamo allora quali sono alcuni dei migliori libri di Warren Buffett e quelli non scritti da lui ma dedicati alla sua figura e al suo metodo.
Il metodo Warren Buffett
Warren Buffett. Dentro la mente del migliore investitore al mondo
Warren Buffett e l’interpretazione dei bilanci
La Palla di Neve – Warren Buffett ed il Business della Vita
Wing Chun. Scienza del combattimento: il libro di Alan Gibson
Scheda del libro "Wing Chun. Scienza del combattimento"
Wing Chun. Scienza del combattimento è un libro di Alan Gibson, massima autorità in materia di Wing Chun (Ving Tsun), una delle arti marziali più rispettate ed efficaci al mondo1. Il libro offre un’analisi approfondita delle forme e delle tecniche di tale popolare arte cinese e ci accompagna in un elegante viaggio attraverso tutte e sei le forme del Wing Chun, ciascuna illustrata con foto dettagliate e spiegazioni chiare.
Il libro si rivolge sia ai principianti che ai praticanti avanzati di Wing Chun e li aiuta a sviluppare le proprie abilità e la propria comprensione di questa scienza del combattimento. Il libro spiega anche la filosofia e le applicazioni pratiche del Wing Chun, mostrando come questo stile possa essere usato per la difesa personale, il fitness e il benessere3.
Wing Chun. Scienza del combattimento è un libro indispensabile per tutti coloro che vogliono imparare o approfondire il Wing Chun, un’arte marziale che non richiede né una grande forza, né grandi capacità atletiche, ma solo una mente aperta e uno spirito curioso.
Ecco copertina e descrizione ufficiale del libro:
Wing Chun. Scienza del combattimento
I migliori libri sul Wing Chun
Libri consigliati per chi pratica il Wing Chun o vuole conoscerne storia e caratteristiche
Per tutti gli appassionati di arti marziali ecco una lista dei migliori libri sul Wing Chun attualmente disponibili in italiano. Il Wing Chun è uno stile di kung-fu derivato dal sistema di Shaolinquan del sud della Cina e presenta alcuni tratti tipici degli stili di quest’area geografica. Il nome significa “Eterna Primavera” e viene traslitterato in vari modi dalle diverse federazioni. [Read more…]
Commissario Casabona: guida ai libri e ordine di lettura
Tutti i libri della serie con il commissario Casabona di Antonio Fusco
Per tutti gli appassionati di gialli e per chi ha scoperto il commissario Casabona e vuole completare la propria collezione dei romanzi che compongono la serie, ecco una guida ai libri di Antonio Fusco che vedono protagonista il commissario toscano. [Read more…]
Presentazione del libro Gli spunti del venerdì. Raccontare di educazione
Anteprima dal libro "Gli spunti del venerdì. Raccontare di educazione" e tre domande a Michele Ricetti
Edito da Michele Ricetti - Youcanprint nel 2021 • Pagine: 205 • Compra su Amazon
"Questa raccolta de Gli Spunti del Venerdì mi evoca, prima di ogni cosa, il diario di bordo di un equipaggio impegnato in un viaggio di esplorazione. In molti anni di attività di consulenza ho conosciuto poche équipe educative che hanno trovato il modo di lasciare traccia scritta dei loro pensieri e delle loro pratiche oltre le forme consuete e canoniche (spesso obbligatorie) delle relazioni di servizio o dei report di progetto, testi certo necessari ma, non di rado, piuttosto freddi e impersonali, la cui circolazione è tutta interna ai sistemi che li producono (uffici pubblici, cooperative, istituzioni).
I testi raccolti in questo libretto hanno l’ardire di valicare questi confini e provano a uscire nel “mare aperto” della comunicazione pubblica, messaggi in bottiglia che cercano lettori attenti e curiosi. Nella loro eterogeneità di forme, stili e contenuti hanno il merito di restituire, come in un caleidoscopio, racconti e teorie, aneddoti e provocazioni, proposte e bilanci. Ne esce un prodotto “ibrido”: che trova in questa natura tutto il suo valore, una ibridazione che può restituire al lettore, in presa diretta, il sapore e l'intensità di quella magnifica vicenda umana che è l’educazione, un’avventura che, in un modo o nell’altro, ci chiama in causa tutti e intorno alla quale non si riflette mai abbastanza".
È ancora necessario scrivere e raccontare esperienze educative?
Esistono storie che non riescono a essere viste perché si chiudono nella relazione tra educatore e utente, tra Chiara e Tommaso, tra un adulto che sa che cosa sta facendo e un “utente” che ha bisogno di quel sapere che trasforma un gesto in cura, di educazione che trasforma un’azione casuale in un pensiero e lo inserisce in un progetto.
Ma spesso il sapere si ferma in quell’azione, in quel gesto.
Il sapere studiato, conosciuto e pensato, il sapere di un gesto che cura, che educa, che si occupa di altri riesce a connettere situazione e bisogni differenti e a trovare nuovi modi per far stare bene le persone che abitano quel contesto, quella casa, quel territorio, quella scuola, quel Centro di Aggregazione…
Il sapere educativo che parla di come da un pensiero e da un progetto scritto si riescano a realizzare buone pratiche educative che siano azioni dirette con bambini e famiglie o buone pratiche di coordinamento di un’équipe, di pensiero e innovazione attorno a un determinato fuoco, oggetto intenzionale, mandato della committenza, è pane quotidiano nei servizi educativi che incrociamo.
Le buone prassi educative e il sapere pedagogico sono importanti per la società perché è la parte professionale che si cura delle persone: è la declinazione pratica dei servizi che hanno come mandato il creare contesti per una crescita favorevole dei soggetti della nostra comunità.
Ecco la sfida: narrare, trovando luoghi e tempi, modi e parole è un’opportunità perché il sapere di ciò che si insegna e si impara diventi un bene collettivo, della comunità, della società!
È possibile narrare ciò che gli educatori e i pedagogisti immettono con le loro pratiche quotidiane al “servizio” della comunità? È possibile mostrare ciò che gli utenti dei servizi apprendono e insegnano a loro volta?
Come è nata l’idea di questo libro?
Perché scrivere di educazione? Quando tutto questo è iniziato nell’autunno del 2018, nessuno di noi avrebbe pensato che saremmo riusciti in questa nostra sfida. Ecco la sfida di “mettere su carta” quello che tramutiamo nella quotidianità del nostro lavoro educativo con i bambini e i ragazzi che incontriamo quotidianamente.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Gli spunti del venerdì sono il frutto di un lavoro durato tre anni (2018-2021) e che ha accompagnato i lettori, che avevano piacere di leggere la nostra rubrica, per quasi tutti i venerdì dell’anno. Da qui il nome dell’opera.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
La teoria appresa sui libri, ma maturata sul campo…
La psicologia dei tarocchi: presentazione e intervista a Laura Valli
Anteprima dal libro "La psicologia dei tarocchi" e intervista a Laura Valli
Edito da Anima Edizioni nel 2022 • Pagine: 194 • Compra su Amazon
La Psicologia dei Tarocchi è, con tutta probabilità, un libro diverso da tutti quelli che avete letto fino ad ora.
Non elenca figure da memorizzare, né prevede il chiarimento di facoltà preveggenti, eppure, alla fine della lettura, saprete leggere le carte.
In questo libro gli arcani maggiori dei tarocchi si raccontano uno per uno, in parallelismo con le comprensioni della psicanalisi Junghiana.
È stato Jung stesso, il primo a soffermarsi sui mazzi di carte riconoscendo nei Tarocchi un mezzo di veicolo di immagini archetipiche.
Per Jung, infatti, l’inconscio è abitato non solo dai vissuti derivanti dalla storia personale, ma anche da immagini primordiali, sedimentate nell’esperienza collettiva di ognuno di noi nel corso dei secoli, ed è a questo mondo immenso che appartengono le figure dei Trionfi.
Nelle 22 figure degli Arcani Maggiori sono, cioè, nascosti 22 archetipi della psiche.
Nel libro la Psicologia dei Tarocchi questo parallelismo viene identificato puntualmente e viene descritta la narrazione che essi sanno fare ancora al nostro inconscio.
Scoprire nella Ruota della Fortuna l’archetipo del Caso, nella Papessa l’archetipo del sacro femminile, o nel Diavolo l’archetipo dell’Ombra, apre i Tarocchi a un nuovo utilizzo.
Non solo leggere i Tarocchi diventa più semplice e intuitivo di quanto possa sembrare, dato che i significati contenuti nelle immagini fanno già parte del nostro immaginario ma anche è possibile tradurre o recuperare le energie nascoste dentro di noi.
Il bellissimo mazzo di carte di tarocchi psicologici allegato e le schede di ogni carta fanno in modo che il lettore possa iniziare il viaggio immediatamente.
Attraverso il mazzo di carte, possiamo cioè iniziare viaggio di auto-conoscenza.
Questo libro è, con tutta probabilità, diverso da tutti quelli che avete letto fino ad ora sui tarocchi.
Non spiega significati divinatori, non elenca figure da memorizzare, non appoggia questa o quella corrente occulta, né prevede il chiarimento di facoltà preveggenti, eppure, alla fine della sua lettura, saprete “leggere le carte”.
Questo libro è un viaggio:
Jung: «Così è accaduto nei momenti cruciali della mia vita. Ho accettato di lasciarmi trasportare dalla corrente, senza sapere dove mi avrebbe portato. Tentavo di resistere, di oppormi alla forza che mi trascinava, ma ogni volta ero vinto non sapendo dove mi avrebbe condotto. Ho sperimentato quanto sia faticoso opporsi a questa corrente e quanto invece sia benefico affidarvisi senza regole, ho imparato, con gli anni, a lasciarmi portare».
Sandler: «Lei dice, dunque, che dovremmo credere che esista questa forza, e che sia dalla nostra parte, proprio in quei momenti in cui tutto sembra perduto».
Jung: «Non so se dobbiamo crederci. Io stesso non ci credo. Ne sono consapevole, è diverso. So che c’è una forza che sa dove condurci: essa ci porta esattamente là dove dobbiamo realizzare il nostro divenire. Conoscere se stessi è un imperativo noto, ma da molti dimenticato. Divenire se stessi non è solo un imperativo, è il telos1 della nostra esistenza! Se il significato della vita è che essa ci ha posto un problema, questo problema è il nostro divenire».
I tarocchi ci immergono in questo divenire, non tanto per la natura attribuita loro di strumento predittivo ma in quanto sistema immaginativo di un universo psichico che struttura noi stessi e va oltre noi stessi, ci interroga e ci risponde, ci proietta in dimensioni altre, ci richiama a punti di vista, raccoglie le energie intorno a noi e ce le restituisce, identiche e nuove, pronto a disvelarsi nel percorso dell’accadere.
La psicologia junghiana vede la psiche strutturata in tre aree:
‒ La Coscienza, di cui Pensiero e Sentimento rappresenterebbero le direttrici razionali, in quanto modi di porre ordine, di dare ragioni alla vita; mentre Intuizione e Sensazione popolerebbero la sfera irrazionale poiché non si propongono di ordinare la realtà ma la accolgono nella sua prospettiva immediata.
‒ L’Inconscio personale, denso dei materiali rigettati dalla coscienza, secondo processi di selezione o rimozione.
‒ L’Inconscio collettivo: «In un’area più esterna e sterminata s’estende l’inconscio collettivo, inteso come un’anima super individuale… nel senso che non ha nulla a che fare con la nostra personale esperienza» ma che sviluppa un’attività psichica totalmente autonoma.
Ed è precisamente questa l’area a cui appartengono i tarocchi.
Di origini non bene definite, nella storia via via attribuita a miti egizi, compendi alchemici o ancora alla Cabala, i tarocchi sembrano derivare da una lenta evoluzione dei Trionfi quattrocenteschi con la loro rappresentazione allegorica delle vicende umane in cui ciascuna figura superava l’altra per importanza e gloria.
Le rimembranze scolastiche di Petrarca per cui Amore, Pudicizia, Morte, Fama, Tempo ed Eternità si rincorrono ottenendo vittorie dialettiche l’una sull’altra, ne sono un esempio significativo. Non è un caso che gli arcani maggiori portino ancora oggi il nome di Trionfi, in onore e memoria di uno svago appartenuto più alla storia della educazione cortigiana che a quella della parapsicologia.
Per quanto possa sembrare una contraddizione, il senso divinatorio e occultistico del gioco si è diffuso in maniera preponderante solo in epoca moderna, in antinomia col pensiero razionalistico, quasi ad approfondire una cultura alternativa all’iper-materialismo reso via via prevalente dalle rivoluzioni culturali che hanno percorso gli ultimi secoli.
In nessuna età come a partire dagli anni Settanta sono fioriti mazzi di artisti ed esperimenti iconici che spaziano da interpretazioni della serie di Marsiglia a carte mistiche, angeliche, iniziatiche, in un proliferare che è impossibile catalogare se non come sforzo titanico. Paradossalmente, se gli esoteristi Otto-Novecenteschi avevano dato impulso a trattazioni complesse su evoluzione dell’uomo e lettura dell’universo, è solo dopo la rivoluzione culturale degli anni ’60 che il tarocco raggiunge il grande pubblico e viene relegato a uno strumento di interpretazione della sorte, tanto che Dummet, noto filosofo inglese studioso della loro storia, lamentava come questi non fossero più «basati su teorie sistematiche della magia, ma sul capriccio dei disegnatori».
Come è nata l’idea di questo libro?
La Psicologia dei tarocchi è un libro scritto per caso ma nato da sempre, la curiosità che mi ha mosso prima come studiosa che, come scrittore, è sempre stata quella di scoprire il telos dell’esistenza. Il mio Interesse per gli studi psicologici e metafisici è portato avanti fin dai tempi della prima giovinezza. Come Jung ho sempre avuto in un certo senso un approccio olistico, cercando sia tra le discipline teologiche o spirituali, sia su quelle psicologiche. Il fine è quello di capire come funzioniamo e capire per quale motivo le cose sono come sono. Ok, non è un fine da poco. E’ la domanda delle domande, ma realmente mi sono sempre approcciata alle materie umanistiche mossa da questa curiosità. Questa interdisciplinarità, lavorare sugli elementi del mito e della tradizione, come su quelli della psicologia o sociologia moderne, è forse inusuale rispetto alla specializzazione dei saggisti contemporanei, ma il traguardo nello scrivere i progetti è chiaro: sviluppare differenti punti di vista, interrogare sentieri noti, affinché il lettore possa ragionare su un altro modo di vedere le cose rispetto a quello che già pensava di conoscere. Infatti a me capita sempre così. È successo anche con i Tarocchi. A un certo punto, avevo forse 25 anni gli amici mi regalarono un mazzo. Incuriosita dalle figure ho cominciato a cercare risorse, prima Jodorowsky poi Widman… scoprendo che si trattava di un linguaggio che andava ben aldilà dell’utilizzo cartomantico. Usandoli come strumento di couseling personale per anni mi sono resa conte che esistevano molte fonti valide sulla correlazione tra Tarocchi e psiche ma che erano perlopiù per addetti ai lavori, dedicati a psicanalisti junghiani o a psicologi … quello che ho voluto fare con questo libro è stato rendere tali conoscenze alla portata di tutti. Con l’amica Artista Laura Calaon abbiamo poi lavorato nel tradurre un mazzo di carte semplici che richiamasse l’inconscio primigenio, in modo da fornire a chiunque ci leggesse uno strumento di gioco.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Come saggista intendo in futuro perseguire questo approccio interdisciplinare, ho in mente un altro progetto con un mazzo sugli archetipi femminili e maschili ma è ancora solo una idea.