
Edito da CoreBook Multimedia & Editoria nel 2021 • Pagine: 152 • Compra su Amazon
Carlo, accompagnato dalla sua dolcissima cagnolina Bimba, si ritrova improvvisamente catapultato in una vicenda dai toni avvincenti e serrati a causa dell'evolversi di eventi delittuosi legati al mondo dell'arte e a quello dei giovani. Nel corso dell'avvincente racconto, la valorizzazione della bellezza artistica, dei paesaggi e della cultura dei borghi del lago Trasimeno, è in netta contrapposizione con la disonesta brutalità di alcuni trafficanti d'arte senza scrupoli. Il romanzo giallo, o per meglio dire il docu-crime, "Accadde al tramonto" di Marco Pareti, vuol essere un libro per tutti, agile, facile e scorrevole, senza tralasciare i colpi di scena che si alternano a pillole culturali e artistiche sui luoghi in cui la storia è ambientata. Il docu-crime, nel suo dipanarsi, cita alcuni capolavori d'arte pittorica locali, luoghi storici e paesaggistici, con apposite note a corredo e con possibilità di approfondimento grazie a supporti multimediali richiamabili tramite QR Code. Le illustrazioni di Carla Medici impreziosiscono l'opera e l'utilizzo di un font ad alta leggibilità facilita nella lettura i D.S.A. e chiunque abbia difficoltà visive.

Mi sentivo in soggezione di fronte a quell’omone alto circa due metri, con in testa un cappello tipo borsalino e un impermeabile scuro con il bavero alzato: stava, a gambe leggermente divaricate, fermo e in silenzio.
Bimba aveva le orecchie rivolte leggermente all’indietro e lo sguardo fisso su di lui. Io ero al contempo curioso e preoccupato, vista l’immobilità dell’uomo sia nella postura sia nella parola. Non vedevo bene il suo viso, che continuava a essere in controluce, ma percepivo che mi fissava.
Allora mi feci coraggio e dissi: «Buonasera, in cosa le posso essere utile?»
Nessuna risposta da parte sua. Notai la mia compagna in tensione, mentre la mia cagnolina era immobile e attenta.
Riprovai a rompere gli indugi: «Buonasera signore, ha bisogno di qualcosa? La posso aiutare?»
Ancora nessun cenno di riscontro alla mia semplice domanda. Ero sempre più preoccupato. Ancora non riuscivo a vederlo bene in viso e quando, all’improvviso, portò velocemente una mano nella tasca del proprio pantalone, mi irrigidii per l’incertezza di quello che avrebbe potuto fare. Rimasi senza fiato.
Lentamente l’omone tirò fuori la mano dalla tasca e l’avvicinò al bordo del tavolino, poggiandoci sopra un biglietto. Solo a quel punto ripresi a respirare.
Mi disse semplicemente: «Quel biglietto è per lei! Lo legga!»
Io rimasi perplesso e in silenzio e, mentre avvicinavo titubante la mia mano a quel fogliettino malamente ripiegato, lui aggiunse per conferma: «Lei è Carlo?»
Le parti si erano invertite, questa volta ero io a non rispondere alle sue domande.
Lui ripeté: «Lei è Carlo, l’architetto?» Titubante, risposi con un flebile: «Sì, sì…»
Replicò: «Bene, quel biglietto è per lei da parte della signora Bibì.»
«Bibì? Chi è Bibì?»
Lui rispose: «Eppure la dovrebbe conoscere. Comunque la signora Bibì l’aspetta, all’indirizzo scritto su quel biglietto, stasera per cena alle 20,30. A lei non piace aspettare. Sia puntuale!»
A quelle parole rimasi interdetto, non sapevo cosa rispondere. Presi il biglietto, guardai la mia compagna e poi guardai l’omone che, nel frattempo si era girato per andarsene.
Il mio sguardo cadde nuovamente sul biglietto, quando l’omone rigirandosi, mi disse: «Ovviamente l’invito è personale ed è esclusivo. Non sono previsti accompagnatori.»
Terminò la frase guardando la mia compagna: evidentemente il messaggio era rivolto a lei. Subito dopo sentii Bimba, che aveva la testa leggermente inclinata di lato, emettere un flebile mugolio. Un chiaro segnale di disagio per l’imbarazzo che in quel momento ci accomunava!
Aggiunse: «Buonasera signor Carlo, a più tardi! Mi raccomando da solo e puntuale. Ah, dimenticavo! La signora Bibì preferisce cenare con un ospite uomo che si vesta in giacca e cravatta. Lei ce l’ha una cravatta?»
Ero allibito e senza parole.
…Stavo andando all’appuntamento con la mia auto.
Ero titubante e incerto, ma al tempo stesso curioso e voglioso di capire. I miei molteplici dubbi erano alimentati anche dallo stato contrariato e ansioso della mia partner, che era rimasta a casa. Avevo provato a tranquillizzarla, ma era intimamente preoccupata che io avessi accettato
un invito a cena senza sapere il perché e soprattutto con chi. Con me c’era la mia fedele e tenera Bimba, alloggiata nel suo trasportino. Era talmente tranquilla e rilassata
che la sentivo russare. Il suo ronfare mi faceva sorridere e pareva una fanciulla che, durante un viaggio in auto, si fosse abbandonata ai propri sogni felici.
Dietro a una curva, mi apparve Tuoro sul Trasimeno, poggiato sulla sommità di una collina da cui si gode di una bellissima vista sul lago, su due isole – la Maggiore e la Minore – e sulle ammirevoli sculture in pietra arenaria di Campo del Sole.
Nel frattempo ero arrivato all’indirizzo indicato sul biglietto, corrispondente a un bel palazzetto nobile di fine Ottocento attorniato da un giardino molto curato. L’edificio si trovava nei pressi della Chiesa di Santa Maria Maddalena al cui interno si può ammirare un dipinto murale del maestro futurista Gerardo Dottori, La conversione della Maddalena.
Il cancello era aperto. Fermai l’auto ai piedi della scalinata d’ingresso e scesi portando con me Bimba, che si mise subito in allerta guardando verso il portone di casa. C’era ad aspettarmi l’omone che un paio di ore prima mi aveva dato il biglietto. Mi venne spontaneo aggiustarmi la cravatta.
Mi accolse dicendo: «Buonasera signor Carlo. Prego, entri! Lei è atteso nel salone dalla signora Bibì.»
Gli passammo a fianco e lui, abbassando lo sguardo, guardò Bimba con una smorfia di dissenso, ma non disse niente. Avanzammo in quella bellissima casa, adornata da tantissimi quadri di epoche passate che parevano di gran valore ed erano messi in risalto dalle loro cornici dorate.
Davanti a me apparve una bellissima donna, che mi porse la mano per un baciamano suggerito e disse: «Io sono Barbara Migliosi detta Bibì, la sorella maggiore di Monica. Ti ricordi di Monica?»
Monica Migliosi. Certamente! Ricordavo quella deliziosa ragazza con la quale un po’ di anni fa ebbi una bellissima storia, breve ma intensa. Mi ricordai anche di Bibì, l’avevo vista qualche volta insieme a Monica, ma a distanza di tempo non l’avrei riconosciuta. Anche se, solo in quel momento, mi resi conto di come il tempo non l’avesse cambiata di molto. Non capivo ancora che cosa volesse da me.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di realizzare questo libro è nata piano piano nel tempo, sostenuta dal grande amore per il bellissimo lago Trasimeno e per i capolavori artistici che lo circondano. Durante la progettazione, ho pensato di creare un prodotto editoriale che potesse incuriosire le persone, attraverso la trama di un giallo, e far conoscere gli autori e le loro opere d’arte disseminate nei suggestivi borghi intorno all’antico lago nonché far riflettere il lettore sui valori e i comportamenti giovanili. Infatti ho progettato, insieme all’Editore CoreBook, di utilizzare, oltre alle illustrazioni realizzate dalla bravissima Carla Medici, anche la tecnologia QRCode, per sostenere il racconto del docu-crime con i video realizzati da Alessandro Mastrini e con il supporto di testi esplicativi dei luoghi citati nella trama. Così come ho ipotizzato, per una più ampia inclusione, di utilizzare il font ad Alta Leggibilità che facilita la lettura a tutti e in particolare ai dislessici (D.S.A.) e a chi ha leggeri disturbi visivi. E così ho fatto!
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato impegnativo portare a termine questo progetto che è durato circa un anno e mezzo, sia per la fase di ricerca storica e artistica sia per trovare l’idea tecnologica giusta da abbinare al racconto… lo staff di CoreBook è stato fantastico! Scrivere la storia è stato più facile e molto piacevole ma a volte, sono stato accompagnato da silenziosa tristezza e amarezza per le vicende umane narrate.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Gianni Rodari per come fa capire l’importanza della fantasia per la formazione dei bambini, Andrea Camilleri per la sua onesta, popolare e potente capacità narrativa e Arthur Conan Doyle per la descrizione dei luoghi e dei dettagli nelle avventure del suo avvincente e super detective Sherlock Holmes.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente risiedo nel comune di Magione, a San Feliciano, bellissimo borgo di pescatori dai sapori antichi e dove ci sono dei meravigliosi tramonti pastello che si rispecchiano nella acque del Trasimeno che mi trasmettono bellezza e serenità. Nel passato, per lavoro, ho vissuto in molte Città d’Italia dove ho potuto apprezzare la bellezza culturale del nostro Paese.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei prossimi progetti letterari sono quelli di realizzare un nuovo racconto illustrato per bambini ispirato da vecchi racconti contadini e un romanzo, basato su fatti storici e persone reali, riguardante alcune storie inedite e sconosciute ma documentate, in merito a degli episodi avvenuti durante le due guerre mondiali.