Edito da CHIADO BOOKS ITALIA nel 2018 • Pagine: 274 • Compra su Amazon
Aether descrive le avventure di un gruppo di astrofisici, che lavorano ad una missione segreta all’interno del Cern. A causa di un fatale errore, si trovano però a dover affrontare di persona, un lungo viaggio attraverso i territori sconfinati di Drop, pianeta gemello della terra situato in un universo parallelo. Percorrendo strade ignote scopriranno luoghi stupefacenti, abitati da popolazioni di ogni genere che li aiuteranno a ritrovare la strada di casa. Non mancheranno colpi di scena e giochi d’intrigo che renderanno la loro permanenza tra i Droppiani più lunga del dovuto. Questa storia è ucronica, post apocalittica ed appartiene al genere letterario di fantascienza hard, caratteristica che la rende adatta a tutti a partire dalla fascia d’età adolescenziale.
Ebbene sì! Era maledettamente in ritardo! Quella dannata sveglia avrebbe dovuto buttarlo giù dal letto, ma dopo aver passato la notte in bianco con l’ansia da prestazione che gli torturava il cervello, era irrimediabilmente crollato in un sonno profondo.
Di lì a poco avrebbe dovuto presentarsi nell’aula magna del Centre International De Conférences Genève, dove sarebbe iniziata la conferenza più attesa degli ultimi secoli in campo scientifico. Mentre il Professor Peter Kru, luminare della fisica classica e quantistica, si accingeva con passo stanco a salire i primi gradini del palco, Joshua Ray in sella alla sua bici pedalava a più non posso per andare a prendersi il suo premio. Ecco che, svoltato l’ultimo angolo della Rue De Vermont, dopo aver lanciato il cigolante ed arrugginito prodiero al povero valletto scioccato, annaspando, si catapultava dall’attento Dottore, già in procinto di annunciare l’ingiustificata assenza del suo più fedele assistente.
Fortunatamente il pericolo era scampato, tanto che cominciava il congresso che avrebbe cambiato per sempre la visione del cosmo così come lo conosciamo.
Finalmente matematica e meccanica quantica avevano incrociato le loro strade!
“Fin dall’antichità l’uomo cerca di dare risposte a molteplici quesiti: dove siamo, da dove arriviamo, dove stiamo andando, perché… Con l’aiuto delle grandi menti del passato e le brillanti intuizioni dei nostri giorni, abbiamo trovato un modo per chiarire alcuni dei maggiori misteri svelati solo dal caso e analizzati per millenni da filosofi, scienziati e quant’altro. Il mio assistente vi illustrerà con cura i dettagli che riveleranno qual è la svolta nell’ambito fisico-quantistico, il multiverso, la teoria del tutto, ovvero, in termini semplici, delle stringhe o superstringhe, l’inflazione caotica con la quale si descrive il ‘Bubble Universe’e in primis l’etere, la quintessenza.”
Peter Kru era un uomo che da tutta la vita si era dedicato allo studio delle scienze e della matematica.
Ormai vecchio e ricurvo, perdute le forze ma non le memorie, dall’alto dei suoi 82 anni, si era affidato ad un gruppo da lui scelto di giovani ricercatori, provenienti da svariate parti del pianeta, che avessero passione e devozione per il sapere e la conoscenza. Tutto questo per tentare di dare prova all’umanità di ciò che collega il comportamento della materia come la si comprende e i suoi fenomeni ondulatori e particellari più enigmatici.
Joshua, con l’agitazione di un adolescente al primo appuntamento, arrossiva e si schiariva la gola, in procinto di esporre il discorso che gli avrebbe cambiato la vita: “Ehm… Sono il Dottor Ray…” momento di panico… Si girava tutto sudato verso il Professore, tirandosi il colletto del camice in cerca di ossigeno.
“Siamo qui per dare forma alla nostra analisi, una forma che tutti possano decifrare facilmente. Parleremo di etere cosmico, l’ipotetica sostanza che nell’antichità era considerata la parte più irraggiungibile e luminosa nello spazio, al di fuori della nostra atmosfera, tramite la quale si propagano i fenomeni elettromagnetici e non solo. Nella fisica aristotelica veniva considerato il quinto elemento, la quintessenza, ma cosa pensereste se vi mostrassimo che il noto allievo di Platone si sbagliava?! Cosa pensereste se vi dicessi che ci troviamo nel mezzo di un “multicosmo”, dove convivono pluriuniversi che si generano interminabilmente e proliferano, ramificati e complessi in tutte le loro essenze?!”
Girandosi tremante e intimorito indicava il maxi schermo alle sue spalle “Osservate il grafico: sopra è spiegata la formula matematica che ci ha permesso di provare l’importanza della termodinamica nei modelli prima elencati e di dimostrare che esiste una connessione tra meccanica classica e meccanica quantistica”, continuava prendendo coraggio e coscienza del fatto che pendevano tutti dalle sue labbra. Trascorrevano così le quattro ore che avevano a disposizione per convincere delle loro ragioni i prescelti presenti e pareva restassero tutti stregati dal discorso del ricercatore canadese, tanto che la mattinata si concludeva nello scroscio di un applauso durante il quale gli ospiti non esitavano ad alzarsi e complimentarsi col team.
Abbandonando l’aula in uno stato di estasi, Joshua correva incontro ai suoi compagni, che l’accoglievano con abbracci e fischi d’incoraggiamento carichi di soddisfazione!
“Sei stato grande amico!” incalzava Katai, quasi commosso per il successo ottenuto. “Questa sera tutti da me per festeggiare! Ci facciamo una bella scorpacciata di cinese, birra ad aria compressa giusto per inaugurare la nuova spina che mi ha regalato mio nonno Daisuke Shimizu e maratona di Battlestar Galactica! Solo noi quattro! Vi aspetto alle 19.00!”
Così esordiva Katai Shimizu, altro membro della squadra scelta dal Professore.
Di nazionalità giapponese, cresciuto dai nonni da parte paterna, aveva vissuto tutta l’infanzia e la sua adolescenza ad Aomori, cittadina che si affaccia sulla splendida Mutsu Bay. Forse era lui il collante che teneva unita tutta la combriccola, data la sua forte esuberanza e la costante voglia di “fare festa”. Durante i suoi 29 anni di vita non aveva fatto altro che divertisi e combinare guai, dapprima facendo esplodere ordigni senza gravi conseguenze, successivamente rubando qua e là, da laboratori e farmacie, gli elementi che gli sarebbero serviti per comprovare le sue folli scoperte. Laureatosi poi in matematica nella prestigiosissima Universitas Tociensis soprannominata Todai, aveva deciso di partecipare alla selezione per il progetto Aether, che comportava il non conoscere né il dove, né il perché. Lui adorava questo tipo di sfide!
D’altronde, Peter Kru aveva escogitato un modo tutto suo di procedere alla spoglia dei suoi futuri soci di ricerca.
In effetti era stato molto saggio pensando di auto-finanziare tutto suo il progetto.
Aveva creato così una specie di società segreta, una nicchia composta da persone che rifiutavano il sistema, il governo e gli incarichi da esso affidati che, invece, miravano solo alla rovina dell’umanità e al suo completo controllo da parte di agenti cibernetici ed intelligenze artificiali, a loro volta comandate da un unico corpo. La mancanza di libertà, la schiavitù e la disperazione delle generazioni di quel tempo erano l’unica realtà che si conosceva.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea del libro è nata mentre finivo il turno al bar, una domenica sera come tante. La storia mi si è materializzata in testa all’improvviso e con essa la mappa di Drop, dalla quale sono partita per sviluppare tutto il viaggio.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato difficile portarlo al termine, piuttosto, essendo una storia molto articolata, ho preferito suddividerla in tre volumi. Al momento sto lavorando sul terzo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Non ho veri e propri autori di riferimento, bensì luminari delle scienze. La mia curiosità mi porta alla continua ricerca, così mi diletto nella lettura di articoli di fisica e astrofisica, predilendo gli studi di Stephen Hawking, Albert Einstein, Michio Kaku, Nikola Tesla, Elon Musk e molti altri. Devo comunque ammettere che ultimamente mi sono avvicinata molto a Erich von Däniken e Wilbur Smith.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Verona e, anche se ho viaggiato molto, non l’ho mai abbandonata. “Non esiste mondo fuor dalle mura di Verona” citando Shakespeare.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per il futuro ho diversi progetti, primo fra tutti terminare la trilogia di Aether. Ho iniziato un romanzo storico, uno per ragazzi, un libricino per bambini e devo concludere un manuale per barman, data la mia esperienza pluriennale nel campo. Insomma, i progetti sono molti, spero di essere all’altezza delle sfide che mi sono preposta e che il mio contributo possa essere d’ispirazione.
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