Edito da Attilio Pasquale Erazio Marchesi nel 2018 • Pagine: 240 • Compra su Amazon
Nasce da un sogno, ripetuto, che prende corpo nella scrittura.
Così prende avvio questo libro.
Poco per volta la trama si svela, con lo scrittore che cerca, per non dimenticare, di prenderne nota appena può, alcune volte in auto, altre nella hall di alberghi o nelle pause pranzo.
Alla fine ci vorranno più di due anni per completare l’opera.
Denso di avvenimenti, alcune volte drammatici, spesso ironico, stante il sottotitolo, ambientato in diversi Continenti, tra l’Africa e l’Europa, con molte divagazioni, anche culinarie, italiane.
Asia e Nord America fanno la loro parte.
La visione offerta della reale governance mondiale è fantasiosa oltre il limite della decenza: sei Uomini detengono il potere assoluto sul pianeta e proprio per questo si limitano a controllarlo, senza alcuna gestione diretta, che per altro viene demandata agli uomini stessi, alla Società Civile.
Certo qualche paletto lo definiscono, ma sul gradino più alto del potere dove oltre non è più possibile salire, si apre una terrazza affacciata sul pianeta, e lì ci sono Loro.
L’autore lì immagina sorridenti, affatto rosi da smanie di protagonismo men che meno di potere, mentre volgono lo sguardo sui loro domini, con le mani appoggiate sulla ringhiera fiorita di questa immaginaria terrazza.
Scopriremo che come molto spesso accade, il mortale nemico è anche all’interno ed è lì che la battaglia sarà più cruenta.
Akkar e Lucy sono i due personaggi principali, il primo è il Comandante del Continente Africano, un nero con una certa dose di dna della feroce tribù dei Wasabi; la seconda, sua figlia, bianca per un gioco di cromosomi, nata dal matrimonio con una finlandese.
I due sono attorniati da uno stuolo di altri personaggi che interpretano vari ruoli nello scorrere dei capitoli: dal famoso stilista di Broni allo chef internazionale Alessandro Borghese, altri sempre di fantasia come Ndondo o Lopez, per non parlare dell’archistar Boeri.
Lee Tse Wang, il Comandante del Continente Asiatico, affiancato dal suo guerriero Hitto, è una figura che spesso ritroviamo nello scorrere delle pagine, quasi devoto a questa ragazzina bianca.
Assisteremo nel dipanarsi della trama alla crescita di quest’ultima, che da quindicenne, nel volgere di pochi secondi, diverrà ventiduenne, muovendosi con disinvoltura innata nel ruolo che assumerà.
Tutta la popolazione doveva rientrare a casa e barricarsi all\’interno.
Le sirene avvisavano di un pericolo grandissimo imminente.
La Terza era in codice rosso, il massimo possibile.
Lucy era ancora accovacciata sul greto del fiume ascoltando le pietre nere che aveva in mano.
Alexander, il suo attendente personale era corso fuori dalla Villa per raggiungerla.
Non aveva potuto cambiarsi, quindi era ancora in smoking con camicia bianca plissettata e scarpe di Versace in vernice nera.
Stava correndo verso il fiume da Lucy.
Con le sirene che ancora urlavano, si alzarono anche i Leopard, le mitragliatrici con i nastri inseriti e i missili aria-terra e aria-aria armati.
La Decima prese il controllo della Residenza mentre i Leopard al comando della Sesta e Settima, iniziarono a effettuare i soliti giri a spirale inversa, scandagliando con videocamere a riconoscimento facciale e infrarossi, qualunque potenziale obiettivo ostile.
Le mitragliatrici d’assalto sui Leopard cargo, continuavano a selezionare possibili bersagli.
Era meglio non andare in giro ora e rimanere fermi in casa o nei rifugi.
La Quinta si mise alla ricerca di Lucy.
Alexander mentre correva, con voce stridula e affannata continuava a gridare il nome di Lucy.
Finalmente la trovò.
Mentre scendeva dalle dune che fiancheggiavano il fiume, una possente spallata lo fece letteralmente volare in una pozza di fango a pochi metri da Lucy.
La Quinta era arrivata.
Lucy avrebbe riso di questa scena, ma sapeva che se una delle Squadre al completo era venuta a scortarla, era successo qualcosa di molto grave.
Anche il suo sesto senso era in allarme da giorni.
Alexander cercò di uscire dalla pozza decorosamente ma oramai era una macchia di fango unica, da cui si intravedevano solo gli occhi.
“Signorina Lucy, ci segua presto, dobbiamo raggiungere al più presto il rifugio antiatomico della Villa.”
“Cosa è successo per farvi intervenire con questa urgenza?”
“Ordini superiori, non ci è dato riferire”
“Cosa cazzo stai dicendo, sono Lucy Aydor. Io, o mio padre, stabiliamo quali sono gli ordini superiori. Fermati immediatamente e riferisci.”
Anche se Lucy aveva solo quindici anni, la sua presenza di spirito era quella di una donna adulta, matura e di prorompente determinazione.
Incuteva riverenza e non solo, nei suoi interlocutori.
Il comandante della Quinta si inginocchiò davanti a Lucy, non riuscì a guardarla negli occhi.
Come è nata l’idea di questo libro?
In realtà non avevo nessuna intenzione di scrivere un libro, in compenso continuavo a sognare questa ragazza, che poi ho chiamato Lucy. Il sogno era sempre uguale e alla fine quasi per istinto ho iniziato a buttar giù due righe. Da quel momento non mi sono più fermato.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La difficoltà maggiore è stata il tempo da dedicare alla scrittura. La trama procedeva per conto suo ed ero obbligato anche a prendere appunti per non dimenticare. Altra difficoltà la continua rilettura delle pagine per le correzioni dei termini, dell’ortografia ecc., aiutato anche dalle mie figlie e da mia moglie che mi hanno sempre sostenuto.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Non di riferimento ma che leggo o leggevo volentieri: Ammanniti, Vitali, Wilbur, Garcia Marquez, Camilleri e altri.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ho sempre vissuto in Brianza.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il progetto è che appena prendo in mano una tastiera (quella che una volta era una penna) inizio a scrivere, anche se non ho idea di come evolverà la trama; mano a mano che scrivo si sviluppa nella mente e la mia difficoltà è riuscire ad assecondarla. Sarei lieto se le persone avessero la possibilità di conoscere ed apprezzare il mio libro e i futuri.
Interessante.