Edito da Youcanprint nel 2018 • Pagine: 128 • Compra su Amazon
Dopo le sofferenze che la vita le ha riservato, Alice finalmente sembra aver trovato la serenità, ma il passato sembra avere ancora qualcosa in serbo per lei. Qualcuno la costringerà ad infrangere la sua integrità e questo le lascerà altre cicatrici indelebili sul suo cuore. Un cuore che stavolta dovrà fare i conti con la sua solitudine.
Che buffa che è la vita, continua a pensare Alex seduto in un angolo di quella stanza sconosciuta. Ha vissuto la vita indifferente a ciò che lo circondava, non si è mai soffermato sui profumi, le voci dei passanti e tantomeno i colori. Quei colori che lei gli ha fatto riscoprire e amare grazie ai suoi meravigliosi occhi. Sì, perché attraverso di essi lui ha scoperto la gioia, la sicurezza e l’amore, ma ora che si ritrova solo in questa stanza buia è circondato dall’oscurità e la sua mancanza ha lo stesso effetto di un tuffo in acque profonde senza bombole d’ossigeno. “Amore mio dove sei?” continua a ripetersi, ma l’assenza di una risposta lo devasta ogni volta, la preoccupazione di non poterla rincuorare gli fa tanta rabbia, e quando una lacrima lo sorprende non può far altro che lasciarsi andare allo sconforto. “Amore… ti vedo, sento che stai piangendo, ho le tue lacrime sul viso e mi detesto per ciò che ti sto facendo, ti prego non piangere…” Ma il dolore che lo lacera gli dà la forza di rialzarsi e capire come uscire da quella situazione. Carponi inizia a ispezionare il pavimento, ma è buio e quindi si aiuta con il tocco delle mani. Impreca quando un rialzo nel pavimento colpisce il suo ginocchio, lo tasta accuratamente e intuisce che potrebbe essere una botola. Improvvisamente un barlume di speranza si riaccende in lui; non gli resta che provare, ma proprio quando tenta di sollevarla, sente qualcuno parlare fuori. «Ti ho detto che sono andato via! Sono da te in questo momento.» Il cuore gli va in gola quando pensa di riconoscere quella voce, prova ad avvicinarsi alla porta per poter sentire meglio. «Quell’impicciona della sua amica è arrivata in città, è con lei in questo momento e questo è un bel casino perché non so come toglierla dai piedi! » A quel punto capisce che sta parlando di Chiara e si agita. «Dimmi che intenzioni hai! L’ultima volta hai combinato un gran casino con quella donna, cerchiamo di non esporci ulteriormente.» Il respiro si ferma: ora è certo che la sua famiglia è in pericolo, non ha tempo da perdere e deve agire prima che sia troppo tardi, ma le sue intenzioni vengono interrotte dallo scatto improvviso della serratura. «Che cosa credi di fare?» ringhia il suo rapitore. Alex resta a testa bassa ignorandolo, ma forse il suo gesto lo indispettisce, così improvvisamente lo afferra per le spalle e lo trascina sul letto. «Che diavolo vuoi da me?» urla in modo disumano, ma nello stesso istante entrano due uomini e lo tengono fermo per poterlo legare. Ed è proprio mentre continua inutilmente a dimenarsi che avverte il dolore per un ago che viene conficcato nel suo braccio. «Sogni d’oro, idiota! » E pur provandoci, i suoi occhi si arrendono chiudendosi e l’ultima cosa che gli rimane impressa è il viso di Alice piangente. CAPITOLO 16 Sono trascorse ventiquattro ore, e nulla è cambiato. Chiara ha messo la bambina nel lettino e la distrae con un sonaglio, mentre i genitori di Alex sono arrivati per poterle stare vicino, ma ciò risulta difficile visto che ormai ha deciso di chiudersi in se stessa. «Tesoro, posso entrare?» sussurra dolcemente Lucia bussando alla sua porta. In attesa di una sua risposta rimane ferma a fissare le foto che sono esposte in corridoio, lasciandosi assalire dalla tristezza. Senza sapere cosa fare, con rassegnazione decide di lasciarla in pace, ma proprio quando sta per andarsene sente aprire lentamente. «Oh tesoro…» dice affranta nel vederla sofferente; l’abbraccia cercando di rasserenarla, e lei si lascia andare piangendo disperatamente. «Lo so piccola mia… lo so. Il dolore è così forte che sembra quasi ti tolga il respiro, anch’io sono addolorata, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, quando… credevo di perderlo, ma… lui è forte, lo è sempre stato e non permetterà a nessuno di dividerci. Ascoltami tesoro…» le prende il viso piangente fra le mani e le asciuga le lacrime come solo una mamma può fare. «Devi essere forte, tu hai il potere di trasmettergli il tuo amore, lo so. Ma devi farti coraggio e lottare per lui, solo così potrai aiutarlo.» Ma nonostante Lucia tenti di riscuoterla da quella incapacità a reagire, dentro si sente vuota, e sente che sta per crollare, ma alzando gli occhi verso Lucia vede la sua migliore amica che tiene la sua bambina tra le braccia. Istintivamente avverte qualcosa che riaccende il suo buonsenso, come un campanello risuona nella sua mente prepotente. «Lucia… posso chiederti una cosa?» dice con voce tremula. La donna annuisce accarezzandole il viso con affetto. «Potresti portare Giulia a Roma con te?» Gli occhi di Lucia quasi escono dalle orbite, ma chi quasi ci resta secca è Chiara. «Cosa hai in mente?» chiede con evidente preoccupazione la sua amica. «Voglio cercare Alex, ma se lei è con me non posso dedicarmi alle ricerche» dice con veemenza apparendo d’un tratto un’altra persona. «Sei forse impazzita? Vorresti fare delle ricerche? Ma se non sai nemmeno da dove cominciare… e nel caso te lo fossi scordata, qui stiamo parlando di sequestro. Quindi ti consiglio di lasciar fare alla polizia» obietta contrariata Chiara, ma Alice ha un’espressione indecifrabile, e capisce che sta per scoppiare. «La polizia? Hai già dimenticato cosa è successo a me?
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo sequel è nata dai miei lettori, avendo ricevuto discrete soddisfazioni con Non privarmi dei tuoi occhi, ho cominciato a pensare che forse avrei potuto continuare a stupire i miei lettori.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato difficile visto che i due protagonisti mi hanno ispirata in ogni momento della mia vita, ma il difficile è stato dire addio proprio a loro con il finale del romanzo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
In realtà non ho un autore di riferimento, ne ho alcuni preferiti, ma non disdegno i meno conosciuti, dove posso dire di aver riscontrato molti talenti.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo dove sono nata e cresciuta; nella mia bellissima Napoli.
Dal punto di vista letterario quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per il futuro ho ancora in progetto di scrivere, e attualmente lavoro ad un romanzo molto complesso e spero commovente.
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