
Edito da Dialoghi nel 2020 • Pagine: 208 • Compra su Amazon
Emilio è un giovane affetto da una lieve sindrome di Down. Di cuore e gentile, cerca sempre di mostrare agli altri il lato migliore di sé. Al di là della faccia buffa e delle palpebre cadenti che lo caratterizzano, il ragazzo non esita a difendersi per i torti che, a causa della sua condizione, si trova a subire, e per questo spesso viene allontanato. Un giorno, però, incontra Alessia, dagli occhi color della polvere e l'aria misteriosa. Alessia è schiva e fin da subito si mette in mostra con Emilio per il suo temperamento irascibile. I due non sembrano andare d'accordo, finché un giorno la ragazza non bussa alla porta del giovane con una proposta.

Alessia mi sta aspettando come tutte le domeniche. La vedo in lontananza, attraverso quel vetro rigato e sporco di manate. Quando la raggiungo non la saluto e non mi accomodo nemmeno su quella fastidiosa sedia di plastica. Lei mi osserva attraverso i suoi occhi grigi simili al colore della polvere. Forse si è accorta che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Ha cercato di sorridermi e dirmi qualcosa, ma nel suo sguardo comprendo che ha intuito il mio stato d’animo. «Ciao, Emilio, che cosa mi hai portato?» domanda mentre con mani tremanti scarta il pacchetto che avevo consegnato alla guardia. «Indovina? A te piace tantissimo». «Ma si tratta di… cioccolata bianca? Lo sai che è l’ultima cosa al mondo che mangerei, mi dà la nausea solo al pensiero di… che succede, Emilio?» mi ha chiesto con lo sguardo che ora è diventato puro terrore. Ha pure iniziato a contorcere i capelli come ogni volta che s’innervosisce. «Volevo portarti dell’arsenico, ma non l’ho trovato». Alessia abbassa lo sguardo sospirando. «Come hai potuto prenderti gioco di me?». «Emilio, lascia che ti spieghi». «Non c’è più nulla da spiegare! Ti rendi conto di cos’hai fatto?». «Cerca di capire, Emilio, è l’unica speranza che ho per uscire da qui! Cerca di ragionare!». «Che tu sia maledetta e ridotta a rimanere qui dentro fino all’ultimo dei tuoi giorni». Alessia mi guarda con un’espressione carica di terrore. «Emilio, non lasciarmi qui da sola! Ascoltami!». Prova a dirmi qualcos’altro ma non ci riesce. Non le rispondo e me ne vado da lì mentre lei, con le lacrime agli occhi, dà un morso alla tavoletta di cioccolata bianca

Come è nata l’idea di questo libro?
Creare due personaggi in contrasto tra loro è sempre la principale caratteristica e originalità di ogni mio romanzo. In Alessia nel vento c’è Emilio, un protagonista affetto da sindrome di Down che ci racconta la sua vita a tratti ironica e grottesca. L’incontro con Alessia, una ragazza misteriosa che fugge da una realtà al di sopra delle proprie capacità, e che chiede a Emilio di essere ospitata. E il finale che ci fa capire quanto la nostra società sia debole e soggetta a farsi condurre nel baratro sociale. Una storia molto originale narrata attraverso la voce di Emilio.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
A confronto dei precedenti romanzi, ho avuto molta difficoltà nel mantenere una storia che tratta, alla fine, una tematica molto delicata e con un personaggio originale. E poi mantenere attiva la lettura riuscendo a celare il segreto che la ragazza cerca in ogni modo di fuggire. Come in tutti i miei romanzi la scrittura è narrata in prima persona e saper descrivere i vari punti di vista e le ambientazioni rimane un lavoro molto difficile per un autore.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
I miei “maestri” sono stati Sebastiano Vassalli, mio concittadino che in ogni romanzo ha saputo descrivere una storia all’interno di un epoca che il nostro paese ha un tempo vissuto, e il tutto narrato con un’estrema semplicità. Niccolò Ammaniti, i primi romanzi, nella quale ha saputo ironizzare ogni genere di storia accompagnando la tragedia con l’ironia. In questo romanzo mi ha ispirato il capolavoro di Buzzati, Il deserto dei Tartari, nella quale il protagonista attende che un giorno qualcosa accada in quel luogo da fiaba.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nato e vivo a Novara dove è ambiento il mio romanzo. La città vive un periodo di un declino economico e sociale che fortunatamente non abbiamo mai vissuto.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I premi letterari che ho ricevuto in passato, hanno continuato a darmi la forza e lo stimolo di continuare a scrivere. Sono autore di racconti e partecipo e talvolta vinco premi letterari. È inutile, quindi, affermare che ho in cantiere altri futuri lavori.