
Edito da Porto Seguro Editore nel 2022 • Pagine: 432 • Compra su Amazon
Esistono storie più straordinarie di quelle d'amore?
Sì, le storie d'amore fra poeti: impossibili, eterne, struggenti, tormentate, sempre ricche di indimenticabili parole.
Amori diVersi racconta queste grandi storie d'amore attraverso le parole degli stessi protagonisti: le parole degli scambi epistolari, dei diari e delle poesie che si sono dedicati. Ad arricchire la narrazione, la società, gli avvenimenti e i personaggi che ne fanno da sfondo.
Ma cosa è l'amore di un poeta? Quali peculiarità porta con sé una storia d'amore in cui da entrambe le parti si affida al linguaggio lirico l'esternazione dei sentimenti e della propria interiorità? Quelli fra poeti sono "Amori di-versi", amori in cui il sentimento e la scrittura si influenzano a vicenda. Tra due poeti l'amore si nutre di versi. La parola scritta diventa il centro gravitazionale della relazione d'amore; intorno ad essa ruotano e vi precipitano i sentimenti. Scambi culturali, dichiarazioni d'amore, litigi, gelosie, proposte ardite e tenere effusioni si dipanano sulle pagine di diari, lettere e poesie. Ed è grazie a queste scritture dense di vita che è possibile ricostruire e immergersi nelle grandi storie d'amore che hanno unito alcuni tra i più importanti poeti degli ultimi due secoli.
Amori platonici, passionali, estemporanei, eterni, dirompenti, devastanti, edificanti o distruttivi; storie diverse e distanti l'una dall'altra, ma tutte indissolubilmente legate dal collante della poesia e della parola scritta.Con un intervento di Alessandro Quasimodo.

In letteratura, in modo particolare, non mancano gli esempi di capolavori costruiti intorno a grandi storie d’amore ed è plausibile che non esista scrittore che, almeno una volta, non si sia cimentato nell’ardua impresa di “parlar d’amore”. Ma se attraverso la forma saggistica si può tentare di spiegare l’amore e con la prosa narrativa di raccontarlo, è la poesia, forse, la sola che possa ambire a esprimerlo ed è il poeta il solo che, arrendendosi all’indicibilità dell’amore, può farsene portavoce e non interprete.
Ma cos’è l’amore per un poeta? Quali peculiarità porta con sé una storia d’amore fra poeti, nella quale da entrambe le parti si affida al linguaggio lirico e alla parola scritta l’esternazione dei sentimenti e della propria interiorità?
Quelli fra poeti sono “amori diversi”, amori in cui il sentimento e la scrittura si influenzano a vicenda, in cui amore e parole si rincorrono e rifrangono all’infinito in un labirinto di specchi dove il vero si confonde con il verosimile, la sincerità con la simulazione, la vita con la letteratura.
Tra due poeti l’amore si nutre di versi, divorandoli e facendosene divorare. La parola scritta diventa il centro gravitazionale della relazione d’amore, intorno ad essa ruotano e vi precipitano i sentimenti. Scambi culturali fondati su affinità intellettuali, dichiarazioni d’amore, litigi, gelosie, proposte ardite e tenere effusioni si dipanano sulle pagine di lettere, diari, poesie. Ed è grazie a queste scritture dense di vissuto che è possibile ricostruire e immergersi nelle grandi storie d’amore che hanno unito alcuni tra i più importanti poeti degli ultimi secoli.
Amori platonici, passionali, fugaci, eterni, dirompenti, edificanti o devastanti; storie diverse e distanti l’una dall’altra, ma tutte indissolubilmente legate dal collante della poesia, che in alcuni casi è essa stessa scintilla generatrice d’amore – Sibilla Aleramo si innamora di Campana ancor prima di conoscerlo, leggendo le sue poesie –, in altri è dell’amore figlia, come nel caso di Ezra Pound e Hilda Doolittle che, dopo un breve amore adolescenziale, continueranno per tutta la vita a dedicarsi poesie e influenzarsi intellettualmente l’un l’altra.
Di questi amori diversi rimangono i preziosi carteggi che ci mostrano quanto potessero essere profonde e intense le relazioni intessute attraverso la comunicazione epistolare e quanto questa fosse palpitante di vita. Una vita che in questi scritti gli autori rielaborano, più o meno consapevolmente e intenzionalmente, in una narrazione di sé letteraria, consentendoci di cogliere, attraverso il confronto tra l’immagine privata restituita dalle carte e la loro immagine pubblica, elementi utili a comprenderne meglio le personalità, nonché le opere e il contesto sociale e culturale in cui furono scritte.
Per secoli, le lettere sono state il principale mezzo di comunicazione, assolvendo a bisogni privati ed esigenze pubbliche, commerciali e politiche, e già a partire dal Cinquecento, grazie alla stampa a caratteri mobili, si prese a pubblicare alcuni epistolari, trasformandoli in opere letterarie. Quella di Pietro Aretino è la prima raccolta epistolare edita della letteratura italiana in volgare mentre, fra le epistole di contenuto amoroso, la prima pubblicazione a stampa si ha nel 1616, con la diffusione delle lettere di Abelardo ed Eloisa, che tramandavano i canoni dell’amor cortese e della poesia trobadorica, in seguito volgarizzati mediante la diffusione dei cosiddetti “segretari galanti”, genere editoriale costituito da raccolte di modelli utili a redigere lettere d’amore a carattere popolare, affermatosi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. È infatti in questi due secoli che, grazie alla maggior disponibiltà di carta, all’invenzione della busta e del francobollo e soprattutto al progresso sociale, gli scambi epistolari diventano una consuetudine in tutte le fasce della popolazione.
L’epoca in cui gli innamorati, i poeti, gli scrittori, gli intellettuali, intrattenevano relazioni epistolari e scrivevano lettere costantemente, per tutta la vita, è finita da tempo. Sono venuti meno anche tutti quegli aspetti formali e ritualistici legati alla scrittura di una missiva: la scelta accurata della carta e dell’inchiostro, la cura della grafia, il gesto di sigillare la busta portandola alle labbra e infine la penosa attesa della risposta.
È scomparsa quell’attenzione e cura estrema per la parola scritta di quando essa rappresentava l’unico mezzo di comunicazione possibile all’interno di una relazione d’amore a distanza e doveva dunque assolvere al difficile compito di tradurre sentimenti, desideri, sogni e ideali, in modo non ingannevole o fraintendibile.
L’epistolografia amorosa esprime qui una vera e propria poetica della lontananza, che si nutre di distanza nel tempo e nello spazio, di privazione, attesa, desiderio e nostalgia. Ungaretti non avrebbe scritto quelle lettere struggenti a Bruna Bianco se non l’avesse sentita così lontana da lui, irraggiungibile per distanza geografica e anagrafica; le poesie e le lettere di Verlaine e Rimbaud non sarebbero così potenti ed estreme se la loro passione non fosse stata contrastata e socialmente esecrata. C’è sempre un limite invalicabile che accomuna tutti gli amori diversi, un limite che li rende immortali e universali; un limite che i poeti riescono a oltrepassare con le parole. Parole che sentirete riecheggiare in queste pagine.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea del libro è nata dall’amore per la poesia e gli epistolari e anche grazie a Librinews perché le prime storie ho iniziato a scriverle e a pubblicarle proprio per la vostra sezione “Poesia”. Ho iniziato così a pensare di estendere e approfondire l’argomento per poterne fare un libro.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato facile portare a termine il libro, sia per la difficoltà di reperire alcuni epistolari, spesso ormai fuori catalogo, sia per la necessità di studiare a fondo l’opera e la vita dei protagonisti. Ci sono voluti circa tre anni, ma è stato un lavoro davvero appassionante.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Molti dei nomi presenti nel libro, essendo grandi poeti e scrittori, sono anche fra i miei autori di riferimento: Calvino, Pavese, Alda Merini e tanti altri. Fra tutti, però, direi che è Marina Cvetaeva la figura da cui sono più affascinata, non solo per i suoi scritti, ma anche per la personalità e la sua vicenda umana.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Finora ho sempre vissuto a Roma ma, chissà, c’è sempre tempo per cambiare.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Dopo quattro libri di poesia, questo è il mio primo saggio e vorrei prendermi un po’ di tempo per promuoverlo. Avendo però continuato, nei tre anni che ho dedicato ad Amori diVersi, continuato a scrivere poesie, spero nel prossimo futuro di poter pubblicare una nuova raccolta.
Amori DiVersi sarà presentato a Roma giovedì 10 novembre alle ore 18, presso l’Enoteca Letteraria in Via San Giovanni in Laterano 81.