
Edito da Carneviola Edizioni nel 2021 • Pagine: 105 • Compra su Amazon
Animali di Parole si colloca a metà strada tra narrativa e saggistica.
Si tratta di una raccolta di racconti brevi incentrata sulle esperienze relazionali che coinvolgono l’uomo, l’animale e la Natura.
Il linguaggio è quello del sentire focalizzato sull’attenzione alle sensazioni e alle percezioni utili a viversi a pieno un dato momento. La parentesi narrativa del testo è contenuta tra due parti, quella introduttiva e quella conclusiva, più prettamente argomentative e aventi come intenzione di fondo il fornire una diversa prospettiva dell’approccio relazionale interspecifico (tra soggetti di specie diverse), in grado di divenire anche possibile traccia auto-educativa.
Attraverso brevi racconti di momenti in Natura e in compagnia di Animali non umani, il narrare può essere così considerato strumento eletto per veicolare sottili intenti formativo-educativi.

In questa prima sezione, vengono proposti alcuni Ritratti Animali.
Essi si fanno tenui portatori di soggettività particolari. Nello specifico, si tratta di cani, con i quali sono entrata in dialogo durante lo scorrere degli anni.
Utilizzo qui il termine ritratti, perché si tratta di schizzi, di un tratteggio di contorni benché tentato a parole e non con l’ausilio di tempere o acquerelli. Nonostante questo, i colori li ho visti ugualmente tingere il foglio vergato dalle mie impressioni di scrittura.
Si tratta di rappresentazioni evocative che legano l’immaginazione della possibilità al contesto reale, ad aspetti concreti e, da ultimo, sensoriali.
L’intento è quello di restituire al lettore la sottile intuizione della miriade di sfumature che compongono la scena vivente nella quale si è inseriti, arricchendola notevolmente. Insomma, si tratta di attuare un processo di percezione allargata in grado di acuire maggiormente la propria attenzione nei confronti di se stessi, dell’Intorno e del soggetto con il quale intessiamo, andando oltre le parole, un denso dialogo relazionale.
Buona lettura.
Dentro la primavera
(IV classificato alla I edizione del Concorso Letterario Cane, penna e calamaio – 2020)
Zampa che Pensa, il cane dal manto color cioccolato, cammina nell’erba.
L’erba è alta e verdissima, di un colore accecante.
Zampa che Pensa avvista qualcosa, dietro dei rovi: “cosa sarà?”.
Rizza le orecchie, solleva una gamba, restando comunque in perfetto equilibrio e respira profondamente. Le narici tonde e umide succhiano l’aria, la assaggiano e arricchiscono il pensiero di Zampa che Pensa di molte informazioni.
Anche Umano che Osserva si incuriosisce e sceglie di seguire Zampa che Pensa.
Con un grosso slancio, il cane rincorre Orecchio Veloce, la lepre selvatica che vive nel bosco.
Orecchio Veloce è molto rapida nel muoversi. Nonostante questo, il cuore nel suo petto batte molto forte. Ha fatto un grosso sforzo per fuggire al cane e ora, sicura nella tana, riposa; respirando piano, piano.
Zampa che Pensa è molto soddisfatto di questo incontro, non concluso del tutto, e passa trotterellando nell’erba. Assieme a Umano che Osserva, percorrono un tragitto in cui l’erba è stata appena tagliata.
Umano che Osserva è attratto dai movimenti di Zampa che Pensa: a ogni suo passo solleva il verde tagliato, sembrano zampilli! E poi l’odore della terra e dell’umidità che cala sulle piante al finire del giorno, si fa perfetta cornice a quel momento.
Ora, entrambi alzano lo sguardo verso il volo di alcuni uccelli più in là; “Sembrano rondini”, pensa tra Sé Umano che Osserva e, appena finito di pensare, l’uccellino bianco e nero, emette un suono, acuto ma dolce allo stesso tempo.
Le rondini, tre o quattro, atterrano su un terreno arato, stracolmo di semi, dialogano tra loro, poi una si invola verso sinistra. La perfezione di un essere vivente e di un momento di vita semplice, incanta ancora cane e umano.
Il sole sta calando dietro al paese che si allunga sulla collina, i colori si fanno delicati e Zampa che Pensa è in compagnia di Umano che Osserva, dentro la primavera.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di Animali di parole è nata negli anni, dopo aver vissuto numerose esperienze, di vita e anche in ambito professionale, in Natura e a fianco degli altri animali (non umani). Infatti, spesso mi ritrovato a scriverne, enfatizzando l’aspetto sensoriale ed emozionale che quel vissuto mi aveva lasciato, così dopo molto tempo è nata questa raccolta di racconti brevi.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato difficile portare a termine questo progetto letterario, piuttosto ha richiesto delle tempistiche molto lunghe; Animali di parole mi ha “chiesto” di aver pazienza e di imparare l’arte dell’attesa. In effetti, per far si che tutte le parti che lo compongono (introduzione, conclusione, le varie sezioni di racconti e le note) fossero finalmente in armonia tra loro, è stato necessaria un’attenta e costante revisione.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Non ho nomi specifici di riferimento, leggo un po’ di tutto: dalla poesia, ai racconti, alle autobiografie e qualche romanzo. Sicuramente alcuni classici come Hesse hanno un un posto riservato e speciale nella mia libreria ma non disdegno neanche i nuovi scrittori, anche emergenti.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo in campagna, è stata una scelta da me fortemente voluta oramai quasi dieci anni fa. Qui, i ritmi di vita sono differenti, più lenti e legati agli eventi della natura. Ci vivo bene. In passato ho vissuto in città, ma trovo i suoi spazi troppo angusti e costretti, non fa più a caso mio.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
In questo momento non penso particolarmente al futuro, preferisco concentrarmi sul momento presente e sulla mia ultima “creatura letteraria”… quindi, al momento, lascio aperte le porte della mia creatività!
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