Edito da La Caravella nel 2019 • Pagine: 186 • Compra su Amazon
Eva e Leonardo per sentirsi felici hanno bisogno di vivere con intensità, anche a costo di sfidare la sorte. Non sono una coppia incline alle convenzioni sociali, ai viaggi organizzati e alle destinazioni turistiche. Si offrono amore e libertà reciproci, accollandosene i rischi. Nonostante il tentativo di restare sempre al timone della propria vita, si imbattono in appuntamenti con il destino che mettono a dura prova le loro sicurezze ed equilibri. Non sono immuni dalla violenza di un mondo sempre più ostile, in cui il pericolo di attentati è onnipresente, Madre Natura (forse esasperata dal comportamento degli umani) a volte diventa una matrigna spietata. E nemmeno il rassicurante ventre della famiglia di origine si rivela quel luogo idilliaco in cui rifugiarsi. Ma è proprio attraverso i loro viaggi fuori rotta che Eva e Leonardo imparano a fare i conti con il proprio passato e le proprie (ed altrui) imperfezioni. E si convincono sempre di più che, al di là della confortevole ma limitata realtà di riferimento, ci sia un mondo che vale comunque la pena di esplorare, per poter evolvere e trovare un senso alla propria esistenza.
“Questa storia è quasi del tutto vera… o avrebbe potuto essere vera…”: si legge questo nella prefazione di “Appuntamento a Chinguetti”. Un libro che si presta a molte e diverse interpretazioni, come tanti sono gli spunti di riflessione che possono derivare dalla sua lettura. Quello di Cristina Cristofoli, che ha alle spalle più di 100 nazioni visitate, è un romanzo avventuroso che parla, ovviamente, di viaggi (e di uno in particolare, quello che l’ha portata a Chinguetti, una delle più antiche e fascinose città dell’Africa occidentale) ma anche di complicati equilibri di coppia, di tormentati legami con la famiglia di origine, del significato della “relatività” del tempo, dell’inesorabilità del destino ed anche del senso della vita. I protagonisti del libro continuamente si interrogano su questi temi, sfidando la sorte alla ricerca di risposte che siano soddisfacenti. Scelgono di affrontare il deserto per sedare le proprie paure e rimettersi in gioco dopo un trauma inaspettato che li colpisce proprio durante un viaggio e li costringe a fare i conti con problemi personali irrisolti di vecchia data, ostinatamente nascosti nel profondo di sé. Ad aspettarli, nel cuore del Sahara, c’è la città di Chinguetti, un tempo luogo di incontro di scienziati, uomini di fede e filosofi che, ancora oggi, custodisce le leggendarie “biblioteche del deserto”: un vero e proprio patrimonio di carta, costituito da libri e manoscritti di inestimabile valore. Il viaggio in solitaria attraverso il deserto si rivelerà ancora più difficile del previsto. Ma tutto è possibile quando “un viaggio diventa un’esigenza dello spirito”. Non solo perché “nella mente di ogni viaggiatore, come in quella di ogni sognatore, non ci sono confini né ostacoli”. Ma perché un vero viaggio offre l’opportunità di stravolgere le proprie abitudini, ribaltare la propria scala di priorità e curare le ferite dell’anima. Forse addirittura di trovare un senso alla propria esistenza.
Come è nata l’idea di questo libro?
Il libro trae spunto da un viaggio realmente avvenuto lo scorso anno con un fuoristrada, in solitaria, dall’Italia fino al cuore del Sahara, alla scoperta delle antiche biblioteche di Chinguetti. Ma alla fine ha preso forma un libro che non è solo un reportage di viaggio, non è nemmeno una biografia nè un classico romanzo avventuroso. E’ un libro che parla di un “viaggio dello spirito”, oltre che di un viaggio materiale.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stata una vera fatica, anzi, scrivere questo libro si è rivelata un’attività appassionante e in qualche modo catartica.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Io amo la scrittura giornalistica, incisiva e asciutta. Quella in cui ogni singola parola racchiude un concetto, non ci sono aggettivi superflui o un uso macchinoso della lingua italiana. Se parliamo di autori contemporanei, amo molto Erri De Luca. O, per citare un autore regionale, Pino Roveredo. Se parliamo di letteratura classica, allora si apre un mondo, potrei citare moltissimi autori che mi hanno influenzato fin dalla più tenera età.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo tra il Friuli Venezia Giulia e la Toscana, la terra di mio marito. Mi sento europea, ancor prima che italiana e amo molto le terre di confine, dove si mescolano culture e lingue diverse. Quando viaggio però cerco i grandi spazi di Madre Natura, gli ambienti poco antropizzati, a bassissima densità di popolazione ( E per questo amo l’Africa).
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Qualcuno già mi chiede la trilogia, la saga di Eva e Leonardo! Ma non credo che seguirò questo suggerimento. Forse il prossimo libro, diversamente dai due precedenti, non parlerà nemmeno di viaggi. Ho un paio di idee, ma per ora sono solo embrionali…
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