
Edito da Bibliotheka Edizioni nel 2018 • Pagine: 373 • Compra su Amazon
Il presente studio vuol essere una ricostruzione storico-poetica della singolare stagione artistica d'incontro e interazione tra astrattismo e dadaismo nei primi decenni del xx secolo.
Ne segue la particolare e sottesa sincronia di intenti volti a sconvolgere la tradizione, anche più recente per quegli anni, delle forme dell'arte. ne sortì una concomitante rete di richiami e contrasti nel fare arte diramatasi tra poesia e pittura, tra danza e musica, tra architettura e scultura, tra teatro, cinema e fotografia svoltasi dal centro Europa alla Russia, dagli Stati Uniti al Giappone. nei suoi intenti sconvolgenti fu già un anticipo di globalismo nell'arte.
Nel quadro globale e geografico l'incontro tra astrattismo e dadaismo corre negli anni a cavallo della grande guerra con i suoi traumi e coinvolgimenti europei ed extraeuropei. La loro interazione poetica è stata animata da un sotteso rigetto del convenzionale protagonismo dell'io lirico-soggettivo per mirarte con ironia e coscienza critica contro ogni idealismo e ipocrisia morale ritenuti responsabili del dramma della guerra. In fondo, nelle forme dichiarate e materiali, oggettive e collettive, nel loro radicale antiespressionismo, l'azione poetica tra astrattismo e dadaismo tese a rendere l'arte più consapevole e schietta.

Astrattismo e dadaismo: davvero, si può dire, arte e antiarte insieme. Tra i due versi poetici non ci fu antagonismo – quale corse tra astrattismo e futurismo, o tra cubismo e surrealismo -, anche se, in generale, tra astrattismo e dadaismo condiscendenza ce fu più da parte del dadaismo che non viceversa. in fondo, l’incondizionata e plurale apertura di linguaggio e la spregiudicata antiarte di dada salvaguardarono la sua vis polemica dall’assumere posizioni di parte, d’autoconsiderazione rispetto ad altre realtà artistiche. Come per ubiqua insorgenza geografica, effettiva e rivendicata, tra New York, Zurigo, e Mosca, il suo singolare spirito creativo, di movimento dell’arte contro l’arte, non ha avuto confini stilistici. E fu questa una delle condizioni e sintonie di fondo concilianti il dadaismo al senso e al linguaggio cosmopoliti dell’astrattismo. come si suo dire, la vera ricchezza del pluralismo sta nel riconoscimento dell’altro. Il poeta e pittore dadaista Georges Ribemont-Dessaignes scrisse che “le principal plaisir de dada est de se voir chez les autres”.
Nel futuro, sino ai nostri tempi, le smaliziate tracce del dadaismo hanno spesso invigorito gli avanzamenti dell’arte astratta (e non solo). Si può dunque ripetere con michel aragon: “le rire narquois du dafaisme sera en fait beaucoup plus favorable aux rebopndissements de la creativite’ abstraite que le neo-cubisme qui l’academisa”.indubbiamente, dall”opera telefonata’ di laszlomoholy-nagy al dripping di Jackson Pollock, dai tagli di Lucio Fontana ai sacchi di Alberto Burri, monocromi di Piero Manzoni ai plurimi di Emilio Vedova, limitandoci a questi esempi, ci sono stati dei sicuri incrementi perpetuanti la fisica intrusione del gesto dadaista nei linguaggi dell’arte astratta. Volendo restare nei tempi del corso di dada, questa è un’ulteriore storia dei nessi intercorrenti astrattismo e dadaismo e che qui non si segue.

Come è nata l’idea di questo libro?
Più che nata è un’idea sempre presente nei miei studi e ricerche di storico dell’arte volti alla vicenda dell’astrattismo nel xx secolo.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Più che difficile è stata appassionante nella scoperta di di dubbi e certezze, di entusiasmi e delusioni che accompagnano gli eventi e gli incontri tra opere e artisti.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Gli autori di riferimento sono anzitutto gli artisti e le loro opere assieme ai loro pensieri, alle loro riflessioni tra il dire e il fare.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente a riposo dall’insegnamento mi sono trasferito da Roma sulla costa sorrentina.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho in corso di pubblicazione un saggio dedicato a Torquato Tasso: Tasso moderno. La parola disgiunta e l’arte moderna; segue una raccolta di saggi: Prove di critica e storia dell’arte moderna e contemporanea.