Edito da Kimerik nel settembre 2018 • Pagine: 308 • Compra su Amazon
Un misterioso pendolo magico in grado di manovrare il tempo. È questo l’oggetto che tutti cercano tra i corridoi della Wizzard Accademy, rinomata scuola di magia, culla di sapere e di colpi di scena. Con uno stile semplice e diretto, l’Autrice regala ai suoi lettori un’opera densa di azione dai risvolti inaspettati, trasportandoli in un mondo “altro”, l’ideale per chi cerca un po’ di sana evasione.
«Cosa?!» urlò irritato Cielo contro Linda, una ragazzina di otto anni con i capelli neri a caschetto e gli occhi gialli, attualmente Capo del Concilio dei Fantasmi.
Lei sorrise compiaciuta. «Questo Concilio si è riunito a tua insaputa e a votazione unanime ha deciso che quest’anno non tornerai alla Wizzard Accademy».
Cielo disse, furioso: «Io ci devo tornare! Ho promesso a Devid che…» si interruppe, tutti i membri del Concilio lo guardavano allibiti, come se avesse bestemmiato, accadeva sempre così da quando Dark aveva detto loro che lui e Devid erano amici e gli aveva spiegato chi fosse Devid.
Linda si schiarì la voce e disse: «È proprio questo il punto… il Concilio ritiene che la tua amicizia con… il Demone… possa essere nociva!».
Cielo disse, cercando di calmarsi: «Nociva? Be’, gli Arcangeli hanno approvato mi pare!». Linda sorrise. «Hanno approvato la vostra amicizia non il tuo ritorno in quella scuola».
Cielo disse: «Non potete…».
Linda lo interruppe: «Possiamo eccome o preferisci essere cacciato dal Concilio, ma poi… non potresti più tornare nel mondo degli umani… io ci penserei bene se fossi in te!».
Cielo era nel panico, lo stava ricattando, e ora come avrebbe fatto? Fu allora che gli venne l’ispirazione e disse: «Io chiedo una riunione con gli Arcangeli, credo che un confronto tra noi e loro, visto che sono coinvolti, sia necessario. Non sei d’accordo, Linda?».
Linda strinse i pugni, non poteva permettere che Cielo convocasse la riunione, tra gli Arcangeli c’era Dark e tutti nel Paradiso sapevano che voleva molto bene a Cielo, non sarebbe riuscita a tenerlo lontano dalla scuola come voleva, avrebbe incontrato il Maestro e scoperto che lei… a quel pensiero fu attraversata da un brivido e disse: «La riunione non è necessaria».
Cielo intervenne: «Invece sì! Oppure ti senti al di sopra degli Arcangeli?».
Linda alla fine disse, rassegnata: «Ok, facciamo questa riunione! Ma io stessa andrò a parlare con gli Arcangeli per convocarli».
Cielo disse: «Se tu li convochi personalmente ci parlerai prima del resto del Concilio!».
Linda lo guardò e disse: «Ne ho il diritto visto che sono il Capo!». Poi si alzò e chiusa la riunione, se ne andò.
Cielo guardò il resto del Concilio: Prato, un ragazzo di 15 anni con i capelli ricci e marroni e gli occhi verdi con un fi sico poco muscoloso, nonché suo fratello, teneva lo sguardo basso; Mare, suo amico di vecchia data, con i capelli lisci biondi, occhi azzurri e un fisico molto muscoloso guardava davanti a sé con un’espressione di rabbia repressa; e infine Cuore, una ragazza innamorata di Cielo da prima che morisse, aveva lunghi capelli biondi e ricci, labbra rosa e carnose, grandi occhi azzurri e un fisico atletico e slanciato e lo
guardava con un’espressione di scuse.
Cielo disse: «Come avete potuto accordarvi con lei… convocare una riunione senza di me?».
Cuore scoppiò a piangere. «Perdonami! Cielo, perdonami! Ma io avevo paura per te!».
Mare intervenne e urlando così da sovrastare i singhiozzi di Cuore, diede sfogo alla sua rabbia. «Vuoi sapere perché?! Io ti credevo mio amico! Il mio migliore amico! E poi scopro che ti basta stare lontano da me per un anno per dimenticarmi e farti un nuovo migliore amico? Posso capire se fosse stata una brava persona! Ma è un demone! Tu mi hai sostituito con un demone!».
Cielo lo guardò. «Mare, io non ti ho sostituito, tu sei mio amico… sono onorato che tu mi vedessi come un migliore amico, ma io ti ho sempre visto solo come un amic…».
Mare lo interruppe: «Certo! Me lo hai sempre detto, no?! Mi dispiace,
Mare, ma dopo quanto accaduto con Buio non sono disposto a impegnarmi con un nuovo migliore amico!».
Cielo disse: «Mare, io… quello che c’era fra di noi non è cambiato».
Mare disse: «Io non voglio essere amico o migliore amico di uno che se ne va in giro con un demone».
Cielo disse: «Devid non è un demone, cioè teoricamente lo è… ma non si comporta come tale».
Mare lo fulminò con lo sguardo. «Non mi importa come si comporta!
Sbaglio o un suo antenato, un certo Vlad III, ha fatto un patto con il Diavolo?!».
Cielo si morse la lingua. «Be’, sì…».
Mare disse: «Ecco, appunto!».
Cielo guardò Prato. «E tu? Sei mio fratello».
Prato senza alzare lo sguardo, disse: «Io… era necessario! Linda ha ragione, devi smetterla di metterti in pericolo… non capisci che… quell’essere può ucciderti?».
Cielo disse: «Io ti credevo… io vi credevo… no, sono stato uno stupido, mi sono illuso… illuso di stare con persone che mi volessero bene… invece mi avete pugnalato alle spalle». Poi si sedette e continuò: «Io tornerò in quella scuola, ve lo garantisco, che voi vogliate o no; ora, però, basta discussioni, tanto ho capito, sono stato uno stupido a fidarmi di voi, aspettiamo gli Arcangeli e vediamo a chi daranno ragione».
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