Edito da Rossini Editore - Gruppo Editoriale Santelli nel 2020 • Pagine: 202 • Compra su Amazon
Un piccolo paese di campagna, i suoi abitanti ed un'improbabile combinazione di eventi. Dodici storie tragicomiche che si intrecciano a formare un'unica trama; una singolare analisi del quotidiano destinata a cambiare regolarmente il suo punto di vista.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata per puro caso nel corso di un incontro lavorativo. Nello specifico mi ha sorpreso il fatto di come una situazione apparentemente inspiegabile potesse rivelarsi invece perfettamente logica. Sono da sempre stimolato all’idea di immaginare insoliti giochi d’incastro, così come l’idea di valutare ogni cosa sotto diversi punti di vista. Adoro ricreare situazioni e meccanismi imprevedibili, ricalcando perlopiù esperienze vissute in prima persona. Lo scopo non è quello di raccontare nei dettagli ciò che ho realmente vissuto, bensì far vivere al lettore la sensazione che io stesso ho provato, portandolo quasi fisicamente dentro la storia. Contesto sociale, geografico e stile di scrittura sono stati invece scelti appositamente per dar vita ad una formula che fosse, a mio modo di vedere, efficace.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Portare a termine il romanzo non è stato affatto facile. Solitamente divido il lavoro in due fasi ben separate tra loro, la prima è istintiva, la seconda razionale. Buttare giù una bozza mi viene naturale; sono di fatto idee, sensazioni, odori che ho ben presente nella mia testa. Rendere però tutto ciò nella forma corretta, al punto da giocare un ruolo vincente, è per me un compito molto più complicato. Nel caso specifico, visto il contesto a cui appartiene la storia, ho scelto un linguaggio crudo, diretto ed a tratti volgare. Sembrerà strano, ma è risultato molto più difficile scrivere un romanzo in questo modo. Si è obbligati ad uscire dagli schemi, mantenendo però sempre un certo “rigore” letterario e grammaticale.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Tra i miei scrittori preferiti posso citare Niccolò Ammaniti, Stefano Benni, Michel Bussi, Frank McCourt e Andrea Camilleri. Ce ne sarebbero tanti altri, ma diciamo che questo piccolo gruppo è una bella rappresentanza di tutto ciò che più mi piace.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Lainate da sempre, da quando sono nato; una piccola città alle porte di Milano.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Nel mio futuro letterario vedo tanti altri romanzi; prima che venisse messo in commercio “Benvenuti a Morascone” avevo già iniziato la stesura del successivo. Mettiamola così, mi auguro di vederci bene!
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