Edito da Bookabook
Una ragazza immersa nella contemporaneità, ma capace di vedere ciò che la circonda, senza essere alienata dai dispositivi digitali. Non si ferma alle apparenze, vuole andare oltre e indagare ciò che si nasconde sotto le maschere che indossiamo per sentirci parte di un tutto. Così, intraprende dei dialoghi con le persone che si trova accanto nei suoi viaggi in treno verso Milano. Da tali incontri scaturiscono pensieri e riflessioni che ci permettono di conoscerla e prendere parte alla sua vita composta da momenti di felicità, ma anche di delusione.
Capitolo 1: introduzione
Ti è mai capitato di viaggiare a bordo di un treno e sentirti lo spettatore di un film in esclusiva? Guardi fuori da un finestrino opaco quelle macchine, quelle montagne innevate e tutto sembra così meraviglioso e diverso da ciò che vedi fermo in un luogo, in un punto del mondo così grande da esplorare.
Il tuo sguardo rimane fisso a vedere le vite degli altri che scorrono fuori da quel vetro, come se la tua esistenza si fosse fermata e le altre persone fossero attori. Furtivi sguardi a quei mezzi che sfrecciano su autostrade che ti sembrano così piccole da lontano.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di scrivere questa storia è nata proprio viaggiando ogni giorno sul treno e cercando di immaginare cosa si nascondesse oltre la maschera di apparenze che tutti noi indossiamo.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non è stato facile completare l’opera. Se all’inizio mi limitavo a scrivere sulle note del telefono le idee sulla trama, poi nei 9 mesi successivi ho dovuto impegnarmi per assemblare i pezzi.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Il mio autore preferito è uno scrittore contemporaneo, Alessandro D’Avenia. Ho adorato tutti i suoi libri da quando la mia prof del liceo ci ha assegnato come compito la lettura di “Bianca come il latte, rossa come il sangue”. Un altro autore per me di riferimento è stato Roberto Emanuelli, perché sa descrivere l’amore in modo davvero coinvolgente. Oltre a loro, leggo spesso libri gialli, però mi sto ancora cimentando nella scrittura di questo genere più complesso, quindi non posso ancora dire di avere dei punti di riferimento in questo campo.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Io abito a Cremona, nella città in cui sono nata e sono tornata qualche anno fa, dopo aver vissuto 10 anni in un paese in provincia di Brescia.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Un binario per volta” è ora in campagna di crowdfunding, quindi, come primo progetto sicuramente ho il sogno di pubblicarlo ufficialmente. Altre idee per il futuro sono già in elaborazione. Vorrei provare a realizzare una raccolta di racconti per sperimentare diversi generi, tra cui il giallo.
Lascia un commento