
Edito da Ego Valeo Edizioni nel 2021 • Pagine: 48 • Compra su Amazon
Quello che campeggia nella copertina di "Brucia", silloge poetica di Laura Mancini è un cuore infiammato dalla passione e dall'ardore per la vita, sempre al limite tra la possibilità di fare luce a un'esistenza ed il rischio di consumarla. Questo stesso tema ricorre nelle poesie che vedono protagoniste le emozioni, le gioie, le disillusioni, i dolori.

e anelo quel dolore
preludio ad una cicatrice
che chiuda i conti col passato
Sale bianco, abbagliante, sconfinato
ricopre vaste lande
dove spazio non v’è più per la dolcezza
Tu, mio sale, accarezza
ancora un istante
la pelle che una volta hai amato.

Come è nata l’idea di questo libro?
Da tanti anni scrivo componimenti poetici: posso dire che è stata davvero la prima forma di espressione scritta che ho sperimentato, sin da ragazzina. Alcune mie poesie hanno partecipato a svariati concorsi letterari e sono state pubblicate all’interno di diverse antologie di poeti italiani contemporanei. Non avevo mai raccolto, però, una mia silloge di poesie. “Brucia” è nato in un momento di forte ispirazione, un periodo molto florido dal punto di vista della composizione, per me. Ad ispirarmi sono stati i paesaggi e le sensazioni di un’estate trascorsa al mare: ciò che esternamente provocava in me emozioni l’ho interiorizzato e fatto mio.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Rispetto alla realizzazione di racconti di viaggio, racconti brevi e romanzi che mi ha richiesto in passato un impegno di anni e innumerevoli revisioni, questo libro è nato in modo più spontaneo e dettato da un flusso di energia e libertà espressiva.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Non ho autori di riferimento, sono un’avida lettrice tanto dei classici quanto degli autori moderni. Tra i poeti ho sempre sentito molto affine Giacomo Leopardi.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ho sempre vissuto a Roma, città caratterizzata da un grande fermento culturale ma che talvolta rischia anche di inglobarti e chiuderti alle bellezze esterne da scoprire. Per questo, forse, non mi sono mai sentita una tipica “romana” e sono in perenne viaggio e movimento, la cosiddetta cittadina del mondo.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho in progetto la scrittura di un racconto ironico sulle dinamiche paradossali che spesso coinvolgono i genitori nell’epoca della digitalizzazione… Non dirò di più.
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