Edito da Tommaso Poli nel 2020 • Pagine: 225 • Compra su Amazon
Azelio è un uomo ambizioso con una promettente carriera nel mondo dell’alta finanza. Ha una splendida moglie e un figlio adorabile. La cornice della sua vita perfetta scricchiola però sotto il peso dell’abitudine e di una pungente frustrazione. Azelio è una bomba a orolegeria, ma ancora non lo sa. Lo scoprirà un giorno come tanti, quando un banale contrattempo darà il via a una spirale di eventi che capovolgeranno la sua esistenza costringendolo a calare la maschera e a confrontarsi con tutto ciò che aveva scelto di non vedere, di se stesso e del mondo che lo circonda.
“[…] ripensa a quella chiesetta modesta e piccola che sembrava una casa di bambola; ricorda il prete, basso e tracagnotto, che nella sua tunica bianca sembrava un omino di marzapane. Ricorda quelle parole concise e ritmiche, come una vecchia filastrocca – Finché morte non vi separi. Ma non è stata la morte a dividerci, pensa, è stata la vita.”
“Lo aveva capito subito Azelio, il giorno che nacque. Era piccolino. Aveva la pelle gentile, trasparente. I capellini soffici, puliti, che sapevano di borotalco. Le gambine piegate a ranocchia. Era attaccato al seno di sua madre. Si sentiva il rumore della gola che deglutiva. Poi si fermava di scatto e riemergeva da quell’apnea con grossi respiri. La piccola mano che cercava di agguantare sua madre, di tenersi stretta a questa nuova vita. Era un esserino così fragile, così indifeso. Azelio osservava Gina. Le fece quella domanda muta: Non sarà troppo piccolo? Non sarà troppo fragile? chi lo difenderà da questo mondo di stronzi? sarà un vaso di cristallo in mezzo a un’arena di bisonti! Gina era esausta e felice. Teneva la sua creatura fra le braccia. Le sembrava di aver generato l’universo intero. L’ostetrica guardò Azelio. Aveva addosso lo spavento dei padri appena fatti. Di quelle facce lì ne aveva viste tante lei. È sano e in ottima salute… stia tranquillo.”
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo libro è nata un giorno mentre ero in fila a un semaforo. Mi guardai intorno buttando lo sguardo oltre i finestrini delle auto che avevo accanto. Avevamo tutti la stessa faccia da lunedì mattina. Si sembrava tutti scemi, omologati, spenti. Mi chiesi se fossimo tutti affetti dalla stessa follia.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Abbastanza. Scrivere un romanzo non è facile, soprattutto se, come me, non fai lo scrittore per lavoro. Però la soddisfazione è molta.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ne ho diversi, anche se su tutti spunta Margaret Mazzantini. Adoro il suo modo di scrivere. A volte, quando sono davanti al computer e devo descrivere una scena, mi chiedo: Margaret come la scriverebbe?
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nato e vivo a Prato, in Toscana.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho nel cassetto altre due storie da raccontare… due romanzi, insomma. Ho già abbozzato la trama, i personaggi… ho chiaro quela sia la “premessa”, i “conflitti”, ecc… insomma sono pronti per essere raccontati, ma per il momento mi fermo un po’, riprendo fiato. Scrivere è bello tanto quanto faticoso… però è una cosa che consiglio a tutti di fare. È terapeutico.
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