
Edito da Pathos Edizioni Torino nel 2020 • Pagine: 238 • Compra su Amazon
A tentoni trovo l’oggetto di giada. Lo osservo bene, è un cilindro completamente intarsiato con la figura di un serpente ouroboro, che si mangia la coda. Dentro si intravede qualcosa di scuro. È il sangue della dea, sicuramente. Del mostro.
Questo è il punto chiave della soluzione del mistero. Sogno, follia o terribile realtà? Il protagonista parte da Vienna per attraversare mezza Europa e un mondo parallelo, quello degli sciamani. Per risolvere un enigma e cercare la salvezza dell’anima e quella del corpo terreno.
L’alternativa è la morte, o un destino ancora peggiore di essa.

Prologo
La piccola lucertola è in agguato. Sta cercando di confondersi con la vegetazione, mentre la sua preda, un gustoso insetto nero e giallo, si sta avvicinando sempre più. Intanto con gli occhi guarda la foresta intorno a lei, per cercare di carpire eventuali pericoli prima che sia troppo tardi. Giusto ieri è scampata per miracolo all’attacco di un uccello, ma lei non se lo ricorda più: agisce solo d’istinto.
La foresta ha un aspetto sano, magnifico. Gli alberi sono un po’ più radi rispetto alla giungla delle regioni vicine, ma il caldo è sempre molto forte. Gli animali che ci vivono non se ne accorgono però, perché è l’ambiente in cui sono abituati a vivere, quello in cui sono cresciute le loro specie. La sensazione che si percepisce è quella di altri tempi, in cui l’uomo non ha ancora sviluppato quella passione per la tecnologia che può distruggere questo magnifico ambiente. Tutto è calmo ora, tutto procede tranquillamente come sempre è stato: la foresta cresce, gli animali vivono e muoiono. Il profumo è di buono, una mescolanza di odori diversi che vengono dalle differenti specie di piante presenti qui intorno. I rumori quelli soliti dello stormire delle foglie e dei versi dei suoi abitanti.
Improvvisamente la lucertola avverte però un cambiamento nel suo mondo. Un suono costante, quasi una ripetizione continua, come dei colpi sul terreno. A questo si aggiunge presto quello della respirazione forte, rumorosa, di un animale in corsa. La piccola bestia dimentica la preda e si nasconde sotto il fogliame presso una grossa roccia, sperando che l’intruso non sia lì per cacciarla ed ucciderla, non stia arrivando per lei.
Il grosso animale si ferma un attimo sulla roccia e la lucertola riesce a vederlo: cammina su due zampe, ed è scuro di pelle, una pelle senza peli, tranne che sulla testa. Ha una specie di tessuto bianco intorno alla metà del corpo ed emana un odore forte, inconfondibile: quello della paura. Si guarda intorno, poi riprende la fuga.
Presto altri animali come lui passano velocemente davanti alla roccia, correndo anch’essi sulle zampe posteriori; quelle di sopra trattengono invece degli oggetti acuminati, come i denti affilati dei predatori. A breve saranno addosso al primo.
Dopo poco tempo infatti, la lucertola sente un urlo provenire dal profondo della foresta, e poi vede gli stessi animali trasportare indietro il primo esemplare.
Tutto questo è troppo complicato per lei, e, visto lo scampato pericolo, torna a cercare l’insetto. Il suo pasto non è perduto, anzi sembra ancora più vicino. Fra poco sazierà la sua fame.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo libro nasce durante un viaggio a Vienna, nel momento in cui i miei incubi personali mi facevano vivere dentro e fuori dalla realtà.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato estremamente difficile portare a termine questo romanzo. Innanzitutto perché dovevo riuscire a sopravvivere. La sua gestazione è infatti durata 15 mesi.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ho sempre amato leggere di tutto, sono sicuramente un lettore onnivoro. Avrei voluto scrivere un libro alla Stephen King, ma ad un certo punto i personaggi hanno preso in mano la situazione e la mia penna, creando qualcosa di inusuale. Sicuramente non facile, ma diverso.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo sulle colline del Monferrato, in una casetta sul crinale di una collina dalla quale vedo vigneti e noccioli. Provengo però da una grande città. Oltre a questo non riesco mai a stare fermo e viaggio più che posso, cercando di respirare con l’anima ogni luogo che visito.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho già scritto un secondo romanzo, che, a differenza di questo, è venuto come acqua da una cascata, senza le mille difficoltà de Il cilindro di giada. Inoltre sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e scrivo abitualmente di ciò che mi emoziona: di storia, ambiente, viaggi e di subacquea, per la quale nutro grande passione.
Sto leggendo il libro e lo trovo interessante e scorrevole