Edito da EDITRICE GDS nel 2020 • Pagine: 354 • Compra su Amazon
Anni 70. Sono nella stessa classe di liceo. Un amore adolescenziale e intimo il suo, ma che lei conoscerà solo a liceo finito. Dopo 38 anni si ritrovano nella chat degli ex-liceali. Lui sta a Praga. Una notte d'un agosto torrido nella capitale ceca, le scrive. È una notte trasfigurata, quella. Le ricorda della lettera che le aveva scritto 38 anni prima a fine liceo e dell’incontro che lei aveva voluto. Era il 3 Novembre 1981. Presero poi ognuno la propria strada, lei dimenticando, lui serbandole intatto lo stesso sentimento. Una cena di classe, si rivedono: lei è sempre bellissima! Lui rientra a Praga e prende a scriverle ogni notte.
Come è nata l’idea di questo libro?
Più che un’idea è stata una necessità, il desiderio mandatorio, la pulsione urgente di raccontare la Bellezza attraverso una vicenda di vita vissuta. La bellezza della vita stessa che ti sorprende sempre, e quando meno te l’aspetti, attraverso un amore “recuperato” dai tempi del liceo, un amore sepolto sotto le croste di una quotidianità che è andata per proprio conto per quasi quattro decenni, ma che era lì, era sempre stata lì, non era mai diventata cenere, era viva come lava vulcanica, vivida d’un fuoco sopito ma mai spento. La bellezza della condivisione del Bello attraverso l’Arte: nella musica, nella pittura, nell’architettura, nella cinematografia, nella stessa parola scritta e variamente declinata attraverso le email, i post sul social, le telefonate, i versi delle poesie. Tutto questo è dentro il libro, lo connota, lo marchia a fuoco, gli dà un’identità tangibile e si rappresenta, si condensa nella bellezza della donna amata, summa d’ogni altra bellezza e della bellezza di tutto l’Universo. La bellezza che significa l’amore nella sua accezione più profonda, più vasta ed eternata. Tutto questo ho voluto fosse presente nel mio libro. Spero di esserci riuscito almeno in parte.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Più che difficile è stato complesso, credo questa sia l’aggettivo più adeguato. Complesso sin dalla scelta di sviscerare quel desiderio e quella pulsione che ho citato nella precedente risposta, attraverso la forma del prosimetro, una modalità di scrittura inconsueta, se non proprio desueta, quasi a voler esprimere quanto inconsueto, e forse anche desueto, sia un sentimento così intenso vissuto all’età dei due comprimari, lui e lei, due anime arruffate e consumate dalle tempeste della vita. Complesso per la ricerca di quell’equilibrio intrinseco, che il prosimetro vuole, fra la prosa e la poesia, la prosa delle modalità attuali, moderne del comunicare attraverso le email o i post sui social, e i versi. A proposito: ho detto di lui e di lei come comprimari nel mio libro. Sì, perché il vero protagonista del libro è l’Amore nel suo narrarsi e nel suo esporsi nudo e crudo, senza trasposizioni né infingimenti, senza giri di parole ma con parole dirette, vero e assoluto come l’Amore può solo e deve essere.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Non ho avuto autori definiti di riferimento nel concepire e sviluppare il mio libro. Va detto che il prosimetro ha illustri personaggi e opere cui fare riferimento: dal Dante della “Vita Nuova” ai “Canti Orfici” di Dino Campana, al “Signore degli Anelli”di Tolkien in ambito internazionale. Se più in generale la domanda fa riferimento agli autori che amo di più, devo dire che sono tanti e nei generi più disparati: da Lucrezio a Kant, da Pirandello a Veronesi, dalla Merini a Zanzotto, alla Valduga, a Mari, ad Arminio per restare nell’ambito della poesia. Se in questo momento poso lo sguardo sul tavolo dove c’è il mio pc su cui sto scrivendo, a fianco vedo le mie ultime letture e i loro autori: Murakami, Hikmet, la Ayelet Gundar-Goshen (ho una vera attrazione per gli autori israeliani) e ci sono anche le poesie di Paolo Fresu, un grande jazzista di casa nostra. Ho studiato la Filologia Musicale e forse proprio la Musica è la mia autentica musa ispiratrice…
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Parto dalla seconda parte della domanda. Ho vissuto gran parte della mia vita in Emilia, a Modena da studente e poi nella provincia a Fiorano Modenese e Maranello quando ho messo su famiglia alla fine degli anni ‘80. Nella prima metà degli anni ‘80 avevo vissuto un paio d’anni a Londra per studio. Poi, lavorando per molti anni per una multinazionale americana, sono stato di frequente negli States e in Canada (New York, San Francisco, Los Angeles, Boston, Montreal…) tanto da poter dire di averci vissuto perché per una decina d’anni ci sono andato spessissimo. Sono stato per un periodo nelle Isole Faroe a Torshavn, poi, più di recente a Copenhagen e Praga. In quest’ultima meravigliosa città ho vissuto quattro anni fino a un paio d’anni fa quando, per le vicende raccontate nel libro, ho mollato tutto per ritornare nella mia città natale, Brindisi.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto per pubblicare una raccolta di poesie e ho iniziato un romanzo. Scrivo da sempre ma mai prima di quest’ultimo periodo della mia vita, un paio d’anni a questa parte, avevo avvertito la necessità, men che meno l’urgenza, di far conoscere le “mie cose”. Fino a quando non ho ritrovato lei che i libri li mangia a colazione, pranzo e cena, che è docente di Lettere e Latino al Liceo, ha una laurea da 110 e lode in Lettere e che giusto due anni fa mi disse: “Mi hai fregato con la scrittura perché, sappilo, tu scrivi davvero bene”. Da allora ogni mia ritrosia s’è sciolta come neve al sole…
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