
Edito da Monetti nel 2020 • Pagine: 428 • Compra su Amazon
Quando il giovane duca Adrian d'Alba e il generale Riego fondarono la Confraternita dell'Arma Bianca per portare l'Europa alla libertà, non avevano considerato la grande avventura che si accingevano a compiere. Intrepidi duelli e scontri spietati accompagneranno le loro gesta, mentre l'impetuoso duca troverà l'amore in Italia, un amore tormentato, ma più forte di tutto.

Il duca era rientrato con Antonio all’ora di pranzo ma aveva preferito trattenersi ancora qualche momento in cortile per rinfrescarsi dalle fatiche del mattino, il domestico invece aveva raggiunto il resto della servitù nelle cucine. Anche se era ottobre inoltrato, il sole bruciava sulla cute già accaldata di Adrian che si era liberato della sottile camicia di cotone per bagnare la sua pelle scura con un catino, sito accanto alla fontana del cortile.
Fu allora che Teresa lo vide.
Il modo in cui l’acqua gli scorreva sui capelli e sulle spalle catturò il suo sguardo, scatenando in lei sensazioni mai provate prima. Aveva un corpo molto attraente, asciutto, scuro come la pece. L’acqua si modellava sui suoi muscoli forti, scendendo lentamente dal petto, ampio e accogliente, fino ai fianchi, stretti e scolpiti, inumidendo la cintura e i pantaloni chiari, che aderivano perfettamente alle gambe.
Teresa chiuse gli occhi e li riaprì, rapita da quella visione.
Lui si voltò all’improvviso fissandola lungamente.
Un alito di vento scosse i riccioli dorati di lei, mentre abbassava lo sguardo imbarazzata dalla sua stessa audacia.
Ma cosa le stava succedendo?
Era inaudito il modo in cui lo stava osservando!
Dov’era finita la sua discrezione?
Tutti i suoi concetti e preconcetti svanivano di fronte al Duca d’Alba, ma doveva regolare immediatamente il suo atteggiamento, non poteva comportarsi in un modo tanto svergognato.
«Buongiorno!» esordì lui, con quella voce irresistibile, e il cuore cominciò a batterle impazzito, scalpitante, con una furia che voleva frantumarle il petto.
«Buongiorno» rispose lei, in un sussurro.
Adrian infilò frettolosamente la camicia, dimenticandosi, però, di abbottonarla. Aveva visto quel lampo di desiderio nei suoi occhi, subito celato dalle lunghe ciglia che si abbassavano verso terra.
Era così bella e soave.
Le sue guance arrossate per l’imbarazzo lo divertivano.
Era perfettamente al corrente dell’effetto che aveva sulle donne, ma i suoi amori fugaci non avevano mai coinvolto le giovani dame dell’alta società. Eppure il modo in cui l’aveva osservato mostrava chiaramente il suo interesse.
Ciò lo meravigliava.
Aveva sentito sicuramente parlare di lui in Spagna, sapeva che le voci che circolavano sul suo conto non erano idilliache, eppure quella fanciulla non ne sembrava scandalizzata, come poteva essere possibile?
Attraversò il cancelletto che divideva il cortile dal giardino e le si avvicinò piegandosi in un inchino, per sfiorarle la mano con le labbra.
«Perdonatemi, non sono presentabile!» disse piano, e il cuore di Teresa vibrò.
Quegli occhi verdi, grandi e profondi, quella bocca piena e ben disegnata, la sua pelle liscia e delicata, avevano scatenato dentro di lui un desiderio incontrollabile. Si allontanò di un passo, mentre lei non smetteva di scrutare il suo petto in modo così ingenuo da infiammargli il sangue.
Si schiarì la voce roca «Posso esservi utile Teresa?».
Lei ansimò, il cuore e le gambe le tremarono all’unisono.
Il modo seducente con cui lui aveva pronunciato il suo nome la mandò in visibilio. Un altro minuto in sua presenza e avrebbe perso la testa.
«Pranzate con noi oggi?».
Lei cercò di darsi un contegno.
Non voleva che Adrian si accorgesse del suo turbamento, aveva già lasciato trapelare emozioni proibite e disdicevoli.
«No!» rispose, inaspettatamente brusco.
Doveva starle lontano o avrebbe commesso l’irreparabile.
Anche se lei manteneva un atteggiamento distaccato aveva capito di non esserle indifferente e questo era un dramma vista la loro posizione sociale e la sua partenza futura. Tuttavia, ciò che più temeva era un suo possibile rifiuto. Non era sua abitudine approcciarsi alle fanciulle della sua stessa posizione sociale e temeva di non essere in grado di gestire la situazione. Dopo anni trascorsi a contatto con gente semplice aveva dimenticato le regole che l’etichetta imponeva. Per di più, essendosi allontanato da casa appena adolescente, non aveva mai corteggiato nessuna signorina dell’alta società, l’irruenza e la passione con cui amava le donne avrebbero potuto spaventarla o scandalizzarla.
«Perché?» continuò lei, innocente.
Era talmente bella da togliere il fiato.
Non aveva mai apprezzato nessuna donna per la sua bellezza, era invece solito misurare la loro sensualità, che il più delle volte lo tratteneva sul letto di una locanda per una notte o due al massimo.
Con Teresa però sembrava diverso.
Lei non era solo bella, era affascinante e dolce, ma anche forte e coraggiosa, aveva potuto constatarlo durante il triste episodio con il principe.
«Perché no!» concluse Adrian, duramente.
Sì, aveva diverse qualità, ma non doveva lasciarsi coinvolgere da quella deliziosa fanciulla. Non poteva permettersi altri amori oltre alla Spagna.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo romanzo è arrivata all’improvviso, come è accaduto per tutti gli altri. Amo la storia e credo che farla conoscere attraverso la scrittura sia una grande fonte divulgativa che consente di unire l’utile al dilettevole. E poi cosa c’è di più affascinante degli intrighi e dei misteri annidati nel passato dell’umanità?
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
In genere la scrittura non è priva di difficoltà. Io solitamente mi creo una scaletta, che poi puntualmente non rispetto, ma essenziale per portare a termine il lavoro. Certo, la mia storia alla fine è completamente diversa da come l’avevo pensata, ma credo che sia così per ogni autore. La storia cresce, matura e si evolve da sola. Ogni volta che ci penso non riesco a spiegarmi questo fenomeno ma vi assicuro che è così.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sono innamorata della letteratura russa, è impossibile non amarla. Uno dei miei romanzi preferiti è proprio “Guerra e Pace” di Tolstoj, ma adoro anche “Le notti bianche” di Dostoevskij. Tra gli autori contemporanei mi piace molto Dan Brown.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ho sempre vissuto in Calabria.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei progetti per il futuro in ambito letterario sono un’incognita anche per me. Certo scriverò altri romanzi ma non so come e quando, so solo che scriverò.
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