Presentiamo oggi il romanzo fantasy di Micol Giusti, da poco pubblicato, intitolato I cristalli di Mithra, disponibile per l’acquisto in formato digitale. Ecco la trama, un estratto dal testo e il link alla scheda completa del volume su Amazon.
I cristalli di Mithra di Micol Giusti: la trama
Astrid, giovane appassionata di libri fantasy, vive da sola in un piccolo paese di periferia.
Trascorre il tempo libero a sognare un mondo diverso, avventuroso e ricco d’azione, una realtà molto simile a quella dei testi che legge.
Il suo unico amico è il vecchio custode della biblioteca, che le dà consigli e si prende cura di lei.
Un giorno, iniziato come molti altri, la sua vita cambia drasticamente a causa di un incantesimo contenuto in un antico grimorio.
Astrid verrà catapultata in un mondo che non ha niente a che fare con quello a cui è abituata, e dovrà affrontare traversie inimmaginabili per riuscire a sopravvivere e a tornare a casa.
I cristalli di Mithra, un estratto dal romanzo fantasy di Micol Giusti
L’edificio della biblioteca è immenso e ciò può suonare strano vista la dimensione del paese e la mancanza di interesse che i suoi abitanti nutrono per la cultura.
Salendo i primi gradini si può subito notare la scrivania in ebano di Mario e le due scalinate a chiocciola che si aprono di fronte ad essa.
Il mio piano preferito è il terzo, e non a caso. Lì ci sono silenziosissime sale da lettura ed alti scaffali pieni di romanzi di avventura, testi di fantascienza e fantasy e volumi che, a causa dei loro contenuti, i più religiosi del paese non esiterebbero a bruciare: esoterismo e magia.
Come al solito, non trovo Mario alla scrivania ma sono sicura che stia sistemando la sala di consultazione: è la più frequentata da professori e maestri che spesso lasciano un po’ di confusione.
“Buonasera!”
“Astrid!” urla lui “Mi hai spaventato! Sei venuta a riportare il libro?”
“Si.. e a prenderne un altro”
“Incredibile! Lo hai preso in prestito solo ieri mattina..”
“Devo pur trovare un modo per fuggire da questo posto.. almeno con la mente!”
“Bhè, non sarà il posto più divertente in cui stare ma è tranquillo e si può vivere dignitosamente”
“Non io.. non crederai che farò la barista per tutta la vita, no? Mi conosci!”
“No.. spero che riuscirai a trovare la tua strada.. ma a quel punto non saremo più insieme”
“Mario! Tornerei sempre a trovare te!”
“E con Matteo? Che cosa faresti?”
“Ancora questa storia? Lo sai che non è l’uomo per me.. A lui va bene fare sempre le stesse cose, bere una birra, andare al cinema, passeggiare al chiaro di luna”
“Perché non lo lasci allora?”
“Lo farò presto.. devo trovare le parole giuste! E’ un caro amico e non voglio farlo soffrire”
“E allora comportati bene.. dopotutto è un bravo ragazzo”
“Si si, sarà come dici tu!” gli rispondo con una smorfia “Vado di sopra”
“Chiudi tu stasera? Sono un po’ stanco e poi sei l’unica persona qui dentro”
“Come sempre! Buonanotte!”
“’Notte signorina.. e non fare troppo tardi!”
Annuisco e vado verso le scale.
Non so ancora cosa sceglierò stasera. Storie di marinai persi nella tempesta, di grandi draghi di regni lontani o di mostri succhiasangue?
Una volta arrivata al terzo piano appoggio a terra lo zaino e le frecce e vado verso lo scaffale di destra. Inizio a scrutare i titoli e a prendere i testi per leggerne la trama ma poi ne tocco uno sui cui se ne appoggiano altri, e questi iniziano a cadere.
Spero proprio che Mario se ne sia già andato o per me si mette male.
L’ultimo provo ad afferrarlo al volo ma riesco solo a farlo cadere un po’ più lontano. Il rumore che fa quando impatta con il terreno però è diverso da quello degli altri, come se cadesse su una superficie che non ha nulla sotto di essa.
Mi avvicino incuriosita e provo a battere con la mano in quel punto e nel raggio di un metro quadrato il rumore che sento è lo stesso. Voglio capire perché, così provo a sollevare le assi nel punto in cui il legno è scheggiato. Con mia grande sorpresa si sollevano di qualche centimetro, e anche se sono veramente pesanti, decido di riprovare e di spostarle del tutto.
E’ una specie di botola! Quando mi affaccio intravedo una piccola scala che scende.
So che Mario tiene una torcia nei cassetti della sua scrivania e così scendo velocemente per andare a prenderla.
Torno su e, dopo essermi assicurata che non ci sia nessun altro, scendo nel buco.
Il passaggio è stretto ma la mia corporatura minuta mi aiuta e riesco ad arrivare nella piccola stanza nascosta. La torcia illumina un piccolo tavolinetto e intorno ad esso ci sono libri impilati che sembrano davvero molto antichi, ed anche esageratamente polverosi.
Non credo che qualcuno abbia messo piede qui dentro negli ultimi 15 anni!
Scopro che c’è una luce che posso accendere sopra il tavolino e la uso per guardare meglio i testi.
Uno mi colpisce in particolare. La copertina è rosso cremisi e non ci sono scritte indicanti autore o titolo, ma solo piccoli simboli neri che formano una cornice. Sono pentacoli se la memoria non mi inganna.
Scanso gli altri e lo prendo. Dentro ci sono delle formule e delle indicazioni, come se fosse un manuale.
Quando ci passo la mano sopra arriva una folata di vento che gira le pagine fino ad arrivare alla 306. Vento? In uno sgabuzzino sotto al pavimento del terzo piano? La cosa si fa inquietante e un po’ spaventosa ma non riesco a frenare la mia smisurata curiosità.
Per concludere rimandiamo i lettori interessati al romanzo di Micol Giusti alla scheda completa del libro presente sull’Amazon Store.