
Edito da Biblionumis Edizioni nel 2018 • Pagine: 132 • Compra su Amazon
La poesia è dimenticata e sa quindi parlare ai dimenticati. L’idea è che una poesia sia innanzitutto una carezza, da dare a tutti, ma soprattutto a chi è relegato nel silenzio. Occorre far emergere la voce dimenticata di chi non vediamo o, peggio, non vogliamo vedere. La forma della poesia è veloce, diretta, delicata e intima, perciò ben si adatta ad un dialogo che urge instaurare col mondo, in maniera intelligente, emotiva ed esente da toni accusatori e discriminatori. Il linguaggio usato è volutamente semplice, affinché il messaggio arrivi chiaro e immediato, senza lasciare ombre di ambiguità e cercando d’indirizzare verso uno spirito di solidarietà, armonia e fratellanza. La funzione poetica viene qui ampliata rispetto a quella limitativa di consolazione che da sempre le è attribuita. Il metodo innovativo di “modernizzare la poesia” accostandola al racconto di scene crude ma reali serve non solo ad avvicinare più gente al tipo di genere letterario, ma anche ad unirsi in un abbraccio collettivo. Sono presentate letture adeguate ad ogni fascia d’età e dedicate ad entrambi i sessi. Poesia è amore e oggi c’è tanto bisogno di amare ed essere amati. La poesia non è scomparsa e non lo sarà mai. Si trova nel mondo, nelle cose e nelle persone. Vive quotidianamente intorno a noi. Cuori raccolti vuol aiutare le persone a rialzarsi, e poi vuole innalzarle. Intende ricordare il valore supremo della vita, in quanto nostro bene più prezioso. Attraverso l’empatia, il dolore può essere ridimensionato e una piccola speranza può essere proposta a chi, gravato da condizioni ostili, l’ha persa o sta per perderla. Con un’efficace comunicazione, nessuno si sentirà ancora emarginato. L’invito è ad accogliere il mondo nella sua interezza e complessità, rendendogli l’ascolto che merita. Recuperiamo la nostra parte infantile che ci spronava ed esortava a trattare gli altri come esseri unici e speciali. Torniamo alla meraviglia di quei tempi e ricreiamola. Impegniamoci ad essere responsabili e non cinici.

PADRE NOSTRO
Padre nostro, che sei fra noi,
sia santificato il nostro spirito,
venga il nostro regno,
sia fatta l’umanità,
come l’amore così l’uomo.
Dacci oggi sostanza quotidiana
e rimetti a noi i nostri cuori
come noi li rimettiamo ai nostri sogni
e inducici alla vita,
ma liberaci da noi stessi.
Accarezzaci
LA POESIA
Poesia, anima mia,
solo a te debbo che son viva.
Dal germoglio brulicante
da cui son fiorita,
verso il fragore dell’ancestrale magnetismo
che al vento mi attecchisce,
all’ordita bozza che vaga per le trame del cosmo.
Io e te divampato schizzo,
immerso nelle cuspidi di radici
che scongiurano il naufragio
di issate vele folgorate.
PASSATO, PRESENTE, FUTURO
Ormai sai contare solo fino a 3.
1,2,3. Prima bomba.
1,2,3. Primo urlo. Forse non il primo,
ma sicuramente il più forte.
Non sai se di terrore o di morte.
1,2,3. Primo sparo.
1,2,3. Ancora un grido.
1,2,3. Raffica di proiettili.
Nemmeno il tempo di un pianto.
1,2,3. Ruote di carro armato.
1,2,3. Strade asfaltate di rosso.
1,2,3. Silenzio. Esci da quel buco.
1,2,3. Un bimbo rannicchiato in un angolino
con lo sguardo ti chiede soccorso.
Lo prendi.
-Dove andiamo?
-Al sicuro.
-Ho paura.
-Anch’io.
-Ricominceranno.
-Ricominceremo.
1.2.3… 4,5,6…
PUNTI DI SUTURA
Ti vedo, scrittore.
Seduto lì alla scrivania,
assistito dal dizionario,
ti arrovelli per captare
le esatte parole
che conferiscano autenticità
alla tua dimensione comunicativa.
Isolato dalla folla
e già animo sensibile,
affini sottilmente l’intelletto,
impregnandolo
della carica emotiva universale.
Selezioni accuratamente
i ragionamenti,
non sperperi l’aroma
che un discorso
puntualmente articolato
e dettagliatamente costruito
può spargere.
Sai che non è tuo compito
reiterare,
sfoggiare erudizione,
persuadere,
denigrare,
eccellere,
vincere,
glorificare.
Afferri al volo e maldestramente
quel pensiero fuggitivo
gentilmente affiorato
e tenti di effonderne la grazia.
Diventi testimone e messaggero
del mistero imperscrutabile
che dondola il tuo animo.
La tua è un’arte ignorata,
eppure compi un intervento
estremamente critico e delicato.
A cuore aperto
operi cuori aperti.
Affondi i tuoi battiti
in quelle ferite
e ne accordi le pulsazioni
in una singola vibrazione.
Sei votato a ricongiungere,
a percepire ogni trepidazione
e incantarla in un unico calderone.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo libro è nata dalla volontà di aiutare qualcuno e dare giustizia, voce e dignità a coloro ai quali vengono negate da un sistema educativo, legale e politico fallimentare. All’università m’innamorai della pedagogia, che ho cercato di applicare nei miei scritti. L’idea di fondo è che urgano dialogo e amore per avere prospettive future migliori. La componente affettiva ricopre un ruolo predominante nelle pagine che sfoglierete, pubblicate a seguito di un concorso patrocinato dall’Unicef per la salvaguardia dei diritti tra infanzia e adolescenza. Tengo particolarmente a ricordare come sia stato dato alla luce, perché è un segno della sua concreta validità. Ho preferito che professionisti esperti in vari settori (psicologi, psichiatri, letterati e storici) valutassero la mia proposta, al fine di presentare un volume di qualità.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato molto difficile portarlo a termine, per tre motivi. Innanzitutto convogliare tutto quanto appreso nei miei lunghi anni di studio, formazione e lavoro ha richiesto un anno di stesura dell’opera. Potremmo dire che per scrivere questo libro materialmente ci sia voluto un anno, per pensarlo vent’anni. Il secondo aspetto da considerare è che la silloge in questione ha il sapore di un progetto sociale: desidera sostenere chi ha perso le speranze di risollevarsi da situazioni di disagio, affronta il genere della poesia in maniera attuale, dialogica e un po’ teatrale per essere fruibile e vicina a tutti. Proprio per tale ragione, sono stati inseriti temi che non sono mai trattati in poesia per via della loro complessità e “oscenità”. La sfida più grande infatti è stata esattamente quella di mettere in circolazione qualcosa di “forte”e allo stesso tempo delicato, detto con sincerità all’inseguimento dei principi di verità e solidarietà. Ammetto che il momento della pubblicazione, dopo un’attentissima operazione di revisione in cui sono stata guidata e supportata dall’editore Lombardi e dalla Dottoressa Stancarone che ha curato la prefazione, è stato quello di maggior impatto per me. Temevo che il libro non sarebbe stato compreso a sufficienza e invece è andato e continua ad andare molto bene. Sono grata a tutti quelli che hanno creduto in me e che insieme a me si sono tuffati in quest’avventura. Il noto scultore e ritrattista Luigi Oldani (scelto persino dal Vaticano per l’uscita di una nuova moneta), di nobilissimo animo, mi ha onorato dell’immagine di copertina, che mi ha lasciato a bocca aperta per la sua capacità d’incontro con le parole da me usate.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ho parecchi autori di riferimento: tra i classici, Leopardi, Pascoli, Foscolo e Luzi; tra i grandi che purtroppo a scuola non si studiano penso ad Hesse, Camus, Salinas. Tra tutti però un posto speciale nel mio cuore è occupato da Ungaretti e Brecht; da Roberto Piumini quando mi dedico ai bambini.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Corato, un comune in provincia di Bari, ma sono originaria di Trani. In passato ho vissuto a Verona e ho frequentato il liceo scientifico di Ruvo di Puglia. Poi mi sono iscritta alla facoltà universitaria di Lettere!
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per l’avvenire, dal punto di vista artistico-letterario, ho molteplici progetti. Ho materiale per altri quattro-cinque libri, uno studiato per l’infanzia e gli altri a tema amoroso e civile. Si tratterà sempre di liriche, ma l’approccio sarà meno multidisciplinare. Se in “Cuori raccolti” punto vivacemente sui versanti psicologico, filosofico, storico (in quanto discorro di fatti dei nostri giorni e del passato, sia pur in modalità astratta, senza riferimenti a date o eventi specifici, per prolungare la sua durata nel tempo) e religioso, prossimamente mi vedrete focalizzata essenzialmente su argomenti di natura estetica, darò parecchia importanza alla forma e all’elemento della meraviglia. Note costanti rimarranno il realismo, uno spiccato senso etico, una profonda riflessione che tuttavia si accompagna a leggerezza. Sicuramente non rinuncerò al mio intento di rendere il genere poetico meno “triste”, come comunemente descritto, e verterò sulla produzione di testi che infondano positività nel lettore. Nell’ultimo periodo, ha iniziato a farsi strada in me una mezza idea per un racconto in prosa. Artisticamente, ogni tanto mi piace recitare alcune poesie, mie e non, in audiovideo, reperibili su facebook nella mia pagina o sui canali Youtube e Ig. A lungo ho seguito corsi di teatro con la professoressa Teresa Valente e non escludo che possa capitrmi di sentirmi ispirata per procedere anche con qualche monologo, come già successo in alcune occasioni.