La Dea Eterna
Edito da Edizioni Nisroch nel 2018 • Pagine: 243 •
Che immagine abbiamo del passato? Siamo capaci di immaginare un’altra storia che racconta le nostre origini? Possiamo riconsiderare la nostra visione del sacro, del divino, di Dio? Questo testo affronta tali tematiche privilegiando la storia dei culti delle Dee spesso dimenticati e sottovalutati. Le ricerche e gli scavi eseguiti dimostrarono che prima ancora dell’inizio della storia dei Sumeri e degli Egiziani, in quel periodo etichettato dagli storici come preistoria, nell’Europa sud orientale gli insediamenti degli uomini raggiunsero alti livelli di organizzazione e di cultura. Organizzati secondo una struttura matrilinea erano tutti caratterizzati dal comune culto della Grande Madre. Nei vari secoli successivi, prima dell’avvento del cristianesimo, troviamo poi testimonianze che si riferiscono ad importanti figure di divinità femminili, come Inanna, Cibele e, tante altre; ma soprattutto Iside, considerata come la Madre Terra, la Dea dalle origini antiche. Riusciremo ad unificare il maschile ed il femminile sacro? Arriveremo un giorno al superamento delle religioni come se tutti i fiumi portassero ad un solo mare ? Le riflessioni, presenti nel libro, prospettano altre visioni non certamente definitive, ma sicuramente contribuiscono ad allargare la concezione del lettore.
Fabrizio Bartoli

Dal “Corpus Hermeticum” e i vari frammenti attribuiti ad Hermes una speciale menzione merita il “Kore Kosmou”(La fanciulla del Cosmo) grazie al Bizantino(oggi macedone) Stobeo(V sec.). Tra i vari trattati ermetici inediti riportati dal filosofo questo infatti è quello che riguarda il tema di Iside, testo in cui è descritto come la dea racconti della creazione del mondo, per averla appresa da Hermes appunto, come in una sorta di “Genesi ermetica”. Iside rivolgendosi al figlio Horus spiega come il mondo terreno dipenda da quello celeste e che tutto l’ordine cosmico sia superiore a quello del mondo inferiore(Terreno). “Horus, figlio mio,..è necessario che tutto sia stato ordinato dal mondo superiore e che la natura del mondo inferiore sia stata completamente colmata. Il mondo inferiore non è certo in grado di dare ordine al mondo superiore. Infatti i misteri minori cedono il passo ai misteri maggiori”. Un doveroso invito sicché allo studio dei principi cosmici poiché tutto ciò che è terreno è governato proprio da essi. Secondo il racconto le anime dei mortali sarebbero state create con un legame di affinità con i misteri del cielo e l’Anima di Hermes avrebbe conosciuto questi misteri cosmici, li avrebbe spiegati e successivamente li avrebbe nascosti allo scopo di invogliare solo i più meritevoli di ogni epoca successiva ad una costante ricerca per trovarli e svelarli. In questo modo, secondo i principi delle arti iniziatiche, ognuno, una volta trovati e svelati li avrebbe riposti affinché si ripetesse lo stesso schema. Secondo questo rituale eseguito dunque per la prima volta da Hermes, il dio non avrebbe trasmesso tutta la dottrina segreta al figlio ma al contrario lo avrebbe invitato attraverso simboli sacri alla ricerca della verità anteponendo l’Anima ai desideri del corpo. Questo perché, spiega Iside all’amato Horus, esistono quattro regioni dell’universo governate da leggi fisse : i Cieli, l’Etere, l’Aria e la Terra. Sulla terra vivono gli uomini governati appunto dall’Anima, infusa loro dagli déi dei cieli e regolamentate dai Geni che vivono nell’Aria. Queste anime, il cui Re è Osiride,una volta lasciato il corpo esanime troveranno dimora in uno spazio definito compreso tra la Luna e la Terra. Il “Kore Kosmou” è interessante perché ci permette ci conoscere il concetto mitologico di cosmogonia e genesi espresso attraverso la narrazione della dea.
Ma di Ermete Trismegisto molte sono le frasi, gli aforismi che hanno lasciato il segno nella storia; quella che più colpisce riguardo la sacralità però è la profezia che è contenuta nel dialogo con Asclepio nel capitolo dedicato all’Apocalisse: “Verrà un tempo in cui risulterà chiaro che gli Egizi hanno adorato invano la divinità con assiduo culto e con mente pia e ogni loro santa venerazione cadrà nell’inutilità, in modo frustrante: la divinità lascerà la Terra per ritornare in cielo e l’Egitto sarà abbandonato; questa contrada che fu sede di culti sarà privata della presenza dei numi. Saranno gli stranieri infatti, a riempire questa regione, questa terra, e non solo si trascureranno i culti, ma fatto più grave,saranno anche vietati, sotto minaccia di una pena stabilita, gli atti di venerazione e di devozione verso gli dei… Egitto! Dei tuoi culti religiosi sopravvivranno soltanto i miti e inoltre i tuoi posteri non ci crederanno nemmeno più…” e continua con sorprendente lucidità questa rappresentazione della società che pare quella odierna descrivendola con parole toccanti come “questa sarà la vecchiaia che verrà per il mondo: irreligiosità, disordine, confusione di tutti i beni…”; infine continua spiegando che Dio, opponendosi ai vizi e alla corruzione dilagante laverà via ogni malvagità con un diluvio universale ed altre calamità che dovranno portare l’umanità ad una più giusta sacralità e ad una totale rinascita. Davvero impressionante considerando come sono andate le cose, dal diluvio alla dominazione dell’Egitto da parte prima dei greci, poi dei romani ed infine dagli arabi nel 641: e proprio a quest’ultimi si riferisce Ermete dialogando con Asclepio quando parla di “Sciti”. Le scuole segrete derivate dalla raccolta di questi scritti crearono gli Ermetisti, esperti iniziati di discipline esoteriche come magia e religione, cabbala, medicina e filosofia, riconoscibili tra loro con parole e segni allo stesso modo della massoneria. La scuola più nota degli Ermetisti ebbe sede ad Alessandria da cui continuò la maggiore scuola tradizionale di filosofia ermetica.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di scrivere un libro sul Femminino Sacro è scaturita subito dopo aver scritto il mio primo lavoro sull’esoterismo templare. Nelle ricerche effettuate infatti è emerso che l’elite dei cavalieri del tempio essendo stata a contatto con le popolazioni islamiche ed ebree per due secoli non poteva non aver assimilato preziose informazioni esoterico-spirituali. Da lì sono scaturite interessanti informazioni sullo gnosticismo giovannita e le figure femminili della sacralità in generale.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato appassionante perché essendoci poche pubblicazioni a riguardo le ricerche sono state effettuate “sul campo”, intervistando personalità nelle varie materie specifiche che compongono il tema del libro.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Plutarco, Giovanni Pettinato, Jurgis Baltrusaitis ed altri compresi nella bibliografia.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente domiciliato a Senigallia, ho vissuto in molte città tra sud e centro Italia, il luogo dove ho trascorso più anni è Pesaro.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto cominciando a scrivere un altro saggio sui Cavalieri Templari che dia seguito al mio primo testo a riguardo.