Edito da MASCIULLI EDIZIONI nel 2018 • Pagine: 256 • Compra su Amazon
Quando non si sa che strada prendere, può accadere che sia la vita stessa a indicarcene una. È quello che accade a Claudia De Angelis quando in un momento confuso della sua esistenza, riceve una richiesta d’aiuto da parte di una sua cara amica. Non esita a prendere un volo e a raggiungerla ad Oxford.Il compagno di Gaye è stato trovato morto nel fiume che attraversa la città inglese e lei è convinta che le indagini della polizia siano superficiali e seguano una pista errata. L’unica alla quale non esita di esternare i suoi dubbi è Claudia che è anche ispettrice di polizia. In Inghilterra, Claudia arriva alle stesse considerazioni e decide di cercare la verità. Tra ricettatori, luoghi misteriosi e pericoli si snoda quella che diventa una corsa contro il tempo. C’è in gioco, non solo la ricerca di un colpevole ma la salvezza di vite innocenti. Dentro il bianco si sviluppa come un thriller in cui quella che potrebbe essere l’ultima avventura di Claudia si rivela un continuo gioco al rilancio scandito dal ritmo lento delle nevicate e quello cadenzato dei momenti di suspance.
Estratto da pag. 15, cap.1
I
Sospesa
Bianco era il mondo tutto intorno, bianco si riconosceva il cuore nell’ascoltare i propri battiti, bianco appariva il pensiero sul futuro.
Bianco, colore dell’assenza, della sosta, della sospensione.
La lentezza con cui tetti e strade si ricoprivano di soffice neve era la stessa con cui svanivano i pensieri nell’anima sbiadita.
Il silenzio prepotente, dominava ogni spazio e metteva in rilievo l’importanza delle piccole e scontate entità di un mondo vissuto troppo in fretta.
Il bianco ferma. Per forza.
I fiocchi di neve erano scesi per tutta la notte, adagiandosi con dolcezza l’uno sull’altro, fino a creare una soffice coltre di mezzo metro. Le forme tondeggianti in risalto erano abbracciate dal freddo. È così che comparivano alla vista del panorama: il campanile, le chiome degli alberi, la linea dei rami, la curva delle panchine, il percorso del fiume gelido e nascosto tra i cespugli sommersi dai cristalli di neve.
Il bianco aveva sommerso ogni cosa e nello stesso tempo riportato alla luce la semplicità del mondo fuori.
Il bianco aveva chiuso le persone in casa, cullate dal silenzio e dal buio.
Un black out aveva lasciato la città senza elettricità e al mattino qualche zona era ancora senza corrente.
La moka era sul gas, l’aveva portata da casa perché senza del buon caffè italiano non ce l’avrebbe fatta. La donna aveva appena finito di mordere una fetta di pane tostato insaporita da burro e marmellata e, raccolta in una coperta blu di pile che teneva sulle spalle, fissava la candela sul tavolo, consumata e spenta, giunta anch’essa al limite.
Il bianco azzera.
Bianca era la cera.
Davanti alla finestra, posando la mano sul vetro appannato, finì per scoprire la sorpresa di quell’inizio di giornata. D’istinto la spalancò, con un sorriso sulle labbra si affacciò mentre fiocchi bianchi cadevano sul suo viso sferzato dall’aria gelida.
Bianca era l’anima di chi aveva cancellato ogni ricordo, annullato ogni sensazione e non aveva più occhi da posare sul passato né sul futuro.
Bianco come atarassia.
Come è nata l’idea di questo libro?
“Dentro il bianco” mi è stato ispirato da una vacanza-studio di due mesi in Inghilterra. I luoghi sono vivi e comunicano e nei miei romanzi sono essi stessi personaggi. Naturalmente non tutti i luoghi in cui sono stata hanno avuto la forza di ispirarmi una storia ma come Urbino e Pesaro anche Oxford l’ha fatto con la sua atmosfera particolare, le emozioni che mi ha suscitato e con gli incontri con persone diverse provenienti da varie parti del mondo che mi ha regalato.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
“Dentro il bianco” a differenza dei precedenti, è stato scritto in solitaria, nel senso che quasi nessuno sapeva lo stessi scrivendo, non ho avuto intorno persone che mi sostenessero o incitassero nei momenti più difficili. La creazione della storia è avvenuta pian piano seguendo le orme dei personaggi ed anche il finale, come a mio solito, mi ha impegnata parecchio. Ci sono storie chiare dall’inizio e altre, come quella di “Dentro il bianco” che si scoprono non solo a mano a mano che leggi ma anche nel progredire della stessa stesura.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Le letture di Agatha Christie mi hanno coinvolta fin da ragazza, con il tempo ho apprezzato tanto Faletti per un modo di proporre thriller anche suscitando occasioni di riflessione sull’animo umano e poi diciamo che cerco di leggere altri diversi autori di gialli captando da ognuno qualcosa che possa aiutarmi a migliorare.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono Abruzzese, nata in un paesino dell’interno chietino menntre da circa un anno sono stabile sulla costa ortonese. I miei libri sono stati ispirati da diverse città nelle quali ho vissuto: “Scomparsi a Urbino” da Urbino dove ho iniziato l’università, “Oltre gli occhi”da Pesaro dove ho concluso il mio percorso di studi e “Dentro il bianco” da Oxford, dove ho trascorso due mesi.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Tra i miei progetti futuri c’è già l’idea di una storia che vada a scavare nel passato dell’ispettrice Claudia De Angelis protagonista dei miei romanzi, ma prima vorrei prendermi una pausa dal thriller e mettermi in gioco con qualcosa di totalmente diverso, più vicino alla commedia romantica.
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