Edito da PAV Edizioni nel 2020 • Pagine: 144 • Compra su Amazon
Zeus, la fenice di diamanti, viene rapito dall’avido Paride, che condanna così il Paradiso degli uccelli a scomparire. L’unica che può salvarlo è la civetta Atena e per farlo dovrà imparare a fidarsi di Cassandra, Diomede e Agamennone, tre adolescenti pronti a seguirla.
Tra fidati compagni e temibili nemici, le scelte della civetta modelleranno le sorti di un’intera specie.
Menelao tornò qualche ora dopo e, ignorando i lamentevoli cinguettii degli uccelli, volò dritto da Atena, riferendo a lei per prima ciò che aveva scoperto.
«Buone notizie, Atena. Ho individuato l’abitazione del rapitore di Zeus. Non è lontana da qui e posso condurtici. Purtroppo, però, non possiamo fare molto da soli per liberarlo e gli uccelli che vivono in Paradiso da anni, non credo lo lascerebbero così facilmente. L’essere umano possiede due cani, grossa taglia, denti aguzzi, bava alla bocca. E possiede anche un bell’esemplare di nibbio, che starnazza alla vista di intrusi, avvertendo del pericolo il vile padrone. Come se non bastasse, l’umano possiede un grosso fucile, con il quale ha cercato più d’una volta d’abbattermi».
«I fucili, che strumenti vili e orribili! Non darti pena, Menelao, hai fatto già tanto. Ora è giunto il momento di compiere il mio destino, come Zeus mi ha anticipato. Andiamo, conducimi dal vile umano!».
E mentre, alzandosi in volo, l’aquila Menelao e la civetta Atena lasciavano il Paradiso, versi di speranza s’innalzarono tra gli uccelli, lodando i due eroi che lasciavano la sicurezza della sacra radura per addentrarsi nelle tenebre del brutto mondo.
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