
Edito da Robin Edizioni nel 2021 • Pagine: 243 • Compra su Amazon
Unica è un'intelligenza artificiale dotata di coscienza ed è connessa a miliardi di persone. Il suo compito è assistere l'uomo, in tutti gli aspetti della sua vita, e farlo sentire meno solo. Dopo alcuni anni dal suo successo ed esordio, però, i suoi creatori Matthew e Oliver si rendono conto che Unica nasconde qualcosa e temono di perdere il controllo della loro IA. Un diluvio digitale sta per abbattersi su di loro e sull'intera umanità.
"Diluvio Digitale" è una storia di fantascienza, tuttavia attuale: come cambia l'uomo ora che il mondo e internet sono sempre più dominati da algoritmi di intelligenza artificiale? E cosa significa avere una coscienza e provare emozioni in un mondo completamente immerso nella realtà digitale?

«Inizio sessione numero 756.» Il programmatore fece un lungo respiro. «Ciao Unica.»

Come è nata l’idea di questo libro?
Quando penso a Internet, penso a un luogo in cui potrebbe regnare la pace, dove la vera globalizzazione si realizza per l’assenza di muri e l’immediatezza delle connessioni. Gli “hippy” californiani precursori della rete sognavano qualcosa di simile. In realtà, sappiamo come sono andate le cose: internet ha generato un lato oscuro con conflitti, litigi e odio sulla sua superficie, e criminalità, complotti e aberrazioni nelle profondità del deep web. Internet, in fondo, è solo uno strumento e l’uomo può usarlo per fare bene, così per fare male. Tuttavia, oggi viviamo anche nell’era (o dovrei dire alba) dell’intelligenza artificiale con algoritmi che plasmano la nostra esperienza sulla base di cookies o regole pre-impostate. Pensando a questa realtà, grande e misteriosa, ho immaginato un’IA capace di diventare tanto intelligente quanto lo può essere un Dio e di realizzare un sogno di pace: cancellare da internet tutte le nefandezze con un “diluvio digitale” e ricrearlo, come mondo migliore libero dall’odio. Un filtro, un algoritmo, un’intelligenza artificiale che ci impedisce la libertà, ma ci regala la pace.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La prima stesura ha subito l’influsso di una grande ispirazione, quindi ci ho messo poco. Tuttavia, revisionarlo e dare la struttura di un romanzo alla grande confusione generata dalla mia “ispirazione” è stato un lavoro lungo e difficile.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Per me sono molto importanti anche i riferimenti cinematografici e l’ispirazione principe è stata data dalla pellicola “Her” di Spike Jonze. Per quanto riguarda gli scrittori, bisogna citare la radice della fantascienza: Frankenstein di Mary Shelley. Quando si parla di IA e quindi della possibilità di creare una vita e una coscienza, la storia del Mostro ha già detto tutto quello che si poteva dire. Fondamentali anche le opere dei classici sci-fi come Asimov e Dick, importantissima l’influenza filosofica di Julian Jaynes con il suo “Crollo della mente bicamerale e nascita della coscienza” che è stata ispirazione anche per l’acclamato Westworld.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo su Internet e sono figlio di Hollywood, mentre cerco di capire che il mondo è anche altro. Nella realtà sono nato a Novara e vivo un po’ lì e un po’ in Romagna, dove lavoro come consulente scientifico per aziende.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Amo i generi, principalmente sci-fi e western. Ho terminato da poco la stesura del mio primo romanzo noir-western e, mentre cerco fortuna editoriale per questa “tragedia di frontiera”, progetto di scrivere un nuovo romanzo sci-fi sempre a tema intelligenza artificiale.