Edito da Reverdito Editore nel 2019 • Pagine: 128 • Compra su Amazon
Nelle scuole si parla sempre più spesso di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA): dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, talvolta lanciando eccessivi allarmismi o, al contrario, sottovalutando situazioni che andrebbero prese in carico. Cosa sono esattamente i Disturbi Specifici dell'Apprendimento? Quale iter diagnostico è opportuno seguire? E' possibile svolgere trattamenti di potenziamento? Che futuro scolastico e professionale può avere un bambino con diagnosi di DSA?
A tutte queste domande, e a molte altre, il libro cercherà di dare risposte semplici ed efficaci.
Il testo è ideale per genitori, educatori e insegnanti, ma anche per professionisti che vogliono avere una rapida e chiara panoramica sul tema.
Capitolo 1
Cosa sono i disturbi specifici dell’apprendimento
1.1 – Cosa sono I DSA?
I Disturbi Specifici di Apprendimento, ormai conosciuti con l’acronimo DSA, fanno parte della categoria più ampia dei Disturbi dello Sviluppo Psicologico (F80-F89), secondo l’ICD-10, ovvero l’International Classification of Diseases, classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2007).
I disturbi del neurosviluppo fanno riferimento alle alterazioni funzionali a carico ad esempio del linguaggio (Disturbi Specifici del Linguaggio), delle abilità motorie (Disordini Motori) ecc., che si sviluppano seguendo tappe atipiche rispetto a quanto atteso già nelle fasi iniziali della vita del bambino. Questi disturbi possono manifestarsi isolatamente o in comorbidità tra loro.
I DSA, nello specifico, definiscono la presenza di marcate difficoltà nell’acquisizione e nell’uso delle abilità strumentali della lettura, della scrittura o del calcolo. Non derivano da una mancanza di opportunità di apprendimento, quindi da scolarizzazione inadeguata, e non sono dovuti ad una malattia cerebrale acquisita, bensì ad una diversità neurobiologica, probabilmente determinata da una familiarità genetica (Marino et al. 2004), che stabilisce alcune anomalie nell’elaborazione dei processi di letto-scrittura e calcolo. Questi disturbi sono presenti fin dalla nascita, ma si manifestano nei primi anni di Scuola Primaria e nel corso dello sviluppo si assiste ad un cambiamento nella manifestazione dei sintomi. In associazione ai DSA possono essere presenti problemi emotivi, nell’autoregolazione del comportamento e nell’interazione sociale. Per essere certi di essere in presenza di un DSA vi sono alcuni punti da tenere in considerazione, occorre infatti che:
– il disturbo sia presente fin dai primi anni di scuola primaria;
– la compromissione delle abilità scolastiche specifiche sia clinicamente significativa;
– il funzionamento cognitivo sia in norma: il paziente non deve trovarsi in condizione di disabilità intellettiva;
– non siano presenti problemi sensoriali significativi (visivi e uditivi), che possano incidere negativamente sulle funzioni strumentali all’apprendimento della letto-scrittura e del calcolo;
– non sussistano psicopatologie importanti;
– il bambino non sia inserito in ambienti socio-culturali poveri e svantaggiati;
– si verifichi resistenza al trattamento: il DSA è innato e resistente ai tentativi terapeutici: le difficoltà possono ridursi, ma non sparire.
1.2 – Classificazione dei DSA e alcuni dati
I DSA sono classificati in base al dominio-specifico funzionalmente alterato:
– Lettura: disturbo specifico della lettura, chiamato anche dislessia evolutiva. È definito dal DSM5 come disturbo specifico dell’apprendimento con compromissione della lettura (difficoltà in rapidità, accuratezza e comprensione del testo). Codici: ICD-10: F81.0; DSM5: 315.00.
– Scrittura per la componente ortografica: disturbo specifico della compitazione, chiamato anche disortografia evolutiva. È definito dal DSM5 come disturbo specifico dell’apprendimento con compromissione dell’espressione scritta. Codici: ICD-10: F81.1; DSM5: 315.2.
– Scrittura per la componente grafica: altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche. È definito dal DSM5 come disturbo evolutivo espressivo della scrittura, chiamato anche disgrafia evolutiva, disturbo specifico dell’apprendimento con compromissione dell’espressione scritta. Codici: ICD-10: F81.8; DSM5: 315.2.
– Numero e calcolo: disturbo specifico delle abilità numeriche. È definito dal DSM5 come disturbo specifico dell’apprendimento con compromissione del calcolo, chiamato anche discalculia evolutiva. Codici ICD-10: F81.2; DSM5: 315.1.
– Disordine misto delle abilità scolastiche (comorbidità di disturbo specifico delle abilità aritmetiche e di lettura/ortografia) ICD-10 F81.3, non previsto dal DSM5.
Inoltre, i DSA possono essere classificati in base al loro livello di gravità, secondo il DSM5:
– Lieve: presenti alcune fragilità nelle abilità di apprendimento con difficoltà lievi che il soggetto è in grado di ovviare adeguatamente con alcuni aggiustamenti di carattere didattico e con supporti compensativi durante la frequenza scolastica;
– Moderato: presenti marcate fragilità nelle abilità di apprendimento con difficoltà più importanti che il soggetto, senza una attività di recupero e potenziamento personalizzata, non è in grado di compensare adeguatamente durante la frequenza scolastica. Si rendono necessari alcuni adattamenti e supporti compensativi sia a casa che a scuola, o per gli adulti nelle attività lavorative, per portare a termine le proprie attività in modo efficiente;
– Grave: presenti chiari deficit nelle abilità di apprendimento con difficoltà molto evidenti che il soggetto, senza una attività intensiva di recupero e potenziamento personalizzata, non è in grado di compensare adeguatamente durante la frequenza scolastica, con conseguente difficoltà ad acquisire un sufficiente apprendimento scolastico. Si rendono necessari alcuni adattamenti e supporti compensativi che, però, non aiuteranno totalmente il soggetto a portare a termine le proprie attività in modo efficiente.
L’incidenza epidemiologica stimata, si aggira intorno al 3,5% della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana (Linee Guida pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità ISS, 2011). Gli ultimi dati MIUR sono rappresentati nel seguente riquadro.
1.96%
Alunni certificati DSA Scuola Primaria (as. 2017/2018)
5.61%
Alunni certificati DSA Scuola Secondaria di Primo Grado (a.s. 2017/2018)
4.68%
Alunni certificati DSA Scuola Secondaria di Secondo Grado (a.s. 2017/2018)
2.9%
Totale alunni certificati DSA (a.s. 2016/2017)
3.2%
Totale alunni certificati DSA (a.s. 2017/2018)
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea del libro è nata dalla volontà di riunire diverse competenze professionali relative ai DSA, in un unico volume a carattere divulgativo. Il nostro scopo è presentare il lavoro clinico multidisciplinare che svolgiamo quotidianamente, seguendo le indicazioni scientifiche attuali, e sensibilizzare una fascia di pubblico diversificata.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Portare a termine il libro ha richiesto un notevole dispendio di energie, tempo e risorse da parte di ogni singolo professionista. Un’ulteriore difficoltà è stata quella di integrare e uniformare le diverse modalità di espressione scritta e le peculiari competenze.
Quali sono i vostri autori di riferimento?
I nostri riferimenti teorici sono, in primis, le normative vigenti in materia di DSA e gli strumenti standardizzati, nonché i principali autori nazionali e internazionali che si occupano di Disturbi Specifici di Apprendimento, sia in termini pratici che teorici.
Dove vivete e dove avete vissuto in passato?
Tutte le autrici risiedono e lavorano nella provincia di Trento.
Dal punto di vista letterario, quali sono i vostri progetti per il futuro?
Innanzitutto ci auguriamo che il presente volume possa rivelarsi utile a un più vasto numero possibile di persone. In futuro ci piacerebbe nuovamente collaborare alla stesura di un nuovo testo, integrando ancora le nostre diverse competenze.
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