
Edito da 96 Rue de-la -Fontaine Edizione nel 2018 • Pagine: 114 • Compra su Amazon
Una serie di delitti particolarmente efferati scuote il quartiere parigino del Marais. Le vittime, tutti uomini, vengono orribilmente mutilati e non sempre uccise, ma ridotte a poveri resti, privati ella lingua e dei genitali. È chiaro fin da subito che i crimini sono allestiti secondo una vera e propria messinscena. Ma c’è un particolare inquietante, e inspiegabile: alle prime vittime vengono anche incisi dei numeri romani sulla parte interna di unbraccio. Il caso è affidato al detective Paul Bonnet ed Eloise Muller, ma tra il veterano e la bella e promettente nuova leva i rapporti sono subito tesi. La logica deduttiva di Bonnet si scontra con la capacità di vedere oltre le apparenze della giovane detective. E le crudeli esecuzioni continueranno, riservando un finale sorprende e drammatico.

Eloise entra nella libreria Les Cent Ciel, in Boulevard de Charonne. Al centro di una grande sala, che ricorda l’interno del Nautilus del capitano Nemo di Jules Verne, decine di persone
ascoltano con attenzione un uomo che sta tenendo una specie di conferenza.
«Arrivare ad essere quello che si è, non quello che gli altri vogliono che siamo, non è facile. Siamo spesso prigionieri di rapporti familiari irrisolti, non avendo avuto la libertà di vivere
come avremo voluto, restiamo imprigionati dentro conflitti emozionali che finiscono per farci sentire in colpa, vittime o infelici. In un certo senso il comportamento emozionale è simile a
quello di un albero. La vita di una albero sta tutta in una pellicola di cellule, non più spessa di un foglio di carta, che gli cresce sotto la corteccia. Quando un bambino vive qualcosa che non avrebbe dovuto vivere, nel suo subconscio si crea una specie di strato protettivo come la corteccia dell’albero. Il passato è la nostra struttura spirituale, non la nostra identità.»

Come è nata l’idea di questo libro?
I libro nasce come sceneggiatura di un film. Aspettando un produttore coraggioso, ho trasformato questo racconto per il cinema (la mia opera prima) in un romanzo psicologico sui tarocchi.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
È stato un processo lungo e faticoso ma sempre vissuto con tanta passione e amore. Il progetto nasce nel 2012 come storia per il cinema. Poi si sviluppa in direzione Cannes, ma ahimè il mondo del cinema per una novizia alla sua opera prima può essere abbastanza devastante. Una volta tornata a Firenze lascio il progetto sulla mia scrivania per circa 5 anni. Poi decido di raccontarlo sulla carta…e diventa il romanzo che è ora!
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Adoro adorissimo Glen Duncan, Marco Vichi, Michael Connelly, Jean-Patrick Manchette e molti molti altriiii…
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Firenze e ho vissuto a Parigi.
Dal punto di vista letterario, quali sono i vostri progetti per il futuro?
Beh diciamo che il prossimo passo è quello di fare il film del mio romanzo. Quindi cerco produttori coraggiosi. Chi ha letto il libro mi ha chiesto di portarlo al cinema ^_^.