Edito da Independently Published nel 2020 • Pagine: 132 • Compra su Amazon
Double face: scrittura e scrittore è un manuale che prende spunto dal corso di scrittura creativa della scrittrice Miriam Ballerini.
L'autrice, oltre alle lezioni inserite, ha voluto raccontare qualche cosa di sé, rivangare ricordi belli e brutti di una carriera ormai quasi ventennale.
Perché il “lavoro” dello scrittore è fantastico fino a quando si è a tu per tu con dei fogli bianchi; ma quando si esce da quelle righe e si affronta un mondo non sempre limpido, non sempre “onesto”, ci si accorge di quella strada in salita da percorrere a passo costante.
La dicitura “double face” è inteso dalla stessa in questo modo: il libro può essere di interesse per il suo valore didattico, per chi vuole avvicinarsi al mondo della scrittura. Oppure, può essere letto con curiosità, ficcando un poco il naso nel mondo sconosciuto della scrittura.
È la prima volta che mi capita di scrivere un manuale. Ci ho pensato a lungo e non vorrei che fosse solo un libretto sterile con poche informazioni e suggerimenti, non sarebbe da me consegnare nelle mani dei miei lettori poche pagine scarne.
Ecco il perché del titolo: vorrei, sì, presentarvi il mio corso di scrittura creativa, ma farlo anche attraverso la mia storia.
Sono conosciuta come scrittrice di narrativa sociale e come poetessa. Al mio attivo ho 8 romanzi.
Mi è stato chiesto, nel 2010, di tenere un corso di scrittura creativa in una scuola professionale. Dopodiché ne ho fatti altri due per mio conto e, da allora, ne curo su richiesta online.
Credo che nessuno possa insegnare il talento, ma che questo nasca con noi; qualora c’è, debba venire nutrito, per far sì che cresca e possa camminare con le sue gambe.
Quello che posso fare io è solo donare a chi ha questa grande passione, qualche trucco che ho imparato e quanto ancora apprendo, di giorno in giorno.
Non bisogna mai credersi arrivati e nemmeno cedere alla tentazione di credersi i migliori.
Fra una lezione e l’altra, giusto per animare un poco questa nostra aula, vorrei raccontarvi qualche aneddoto sulla mia carriera iniziata nel 2002.
Ripensando alla mia storia, mi accorgo che fin da piccola, fin da quando ho imparato a tenere una penna in mano, ho scritto.
I primi ricordi risalgono intorno ai dodici anni, quando i miei genitori mi comperarono la mia prima macchina da scrivere.
Lo so, ora voi siete tutti tecnologici, tutti tasti e mouse!
Io ancora traggo la mia ispirazione dalla penna, solo in un secondo tempo trascrivo quanto scritto a mano col computer e ne approfitto per correggere.
Le prime righe che ho buttato giù sono stati dei romanzi, quindi ho scritto qualche racconto e, soltanto nel 2008, le mie prime poesie.
Solitamente si compie il viaggio inverso: poesie, racconti, romanzi.
La mia avventura è iniziata nel 2001.
Fin da ragazzina ho provato a inviare varie lettere a delle case editrici, cercando di trovare un coraggio che non avevo, ma con tutta la fiducia che si può ancora covare quando si è degli adolescenti.
Poche mi risposero con una lettera preconfezionata: ”Siamo spiacenti, ma quanto ci propone non rientra nei nostri canoni letterari”.
Già solo avere in mano una lettera da aprire che giungeva da una casa editrice, credetemi, dava un tremore alle gambe inimmaginabile!
Un giorno, la mia amica del cuore, mi passò un articolo uscito su una rivista: una nuova casa editrice cercava testi per partire, per farlo aveva indetto un concorso.
Partecipai con un mio nuovo romanzo, fresco di scrittura “Il giardino dei maggiolini”.
Nel frattempo partecipai a un concorso letterario di Milano con un racconto dal titolo “La panchina”. Premio speciale della giuria!
Riscrissi alla casa editrice che, nel frattempo, non dava più sue notizie, comunicando la bella notizia.
Mi arrivò una lettera dall’editore in persona: aspettava un mio segno di vita perché aveva intenzione di investire sul mio romanzo e di pubblicarlo!
L’inserzione riportava erroneamente che si trattasse di un concorso, in realtà era un annuncio per cercare nuovi autori.
Da allora è iniziata la mia collaborazione con l’editore, al quale se ne sono aggiunti altri nel tempo. In tutti loro ho cercato soprattutto una caratteristica a me cara : che non rappresentassero case editrici a pagamento.
Ebbene, io direi di addentrarci fra le righe della prima lezione; tu che stai leggendo cercherai di apprendere qualche trucchetto in più, oppure cercherai di misurare quanto già hai appreso.
Spero sia un’esperienza piacevole. Intervallati alle lezioni riporterò altri aneddoti, perché ci sono cose che mi sono capitate di cui, voi umani, non potete nemmeno immaginarne l’esistenza!
Come è nata l’idea di questo libro?
Ho pensato di scrivere questo manuale perché, dopo lo stop che l’emergenza covid ha imposto a noi artisti, mi sono trovata con un po’ di tempo libero. Solitamente ho alle spalle una casa editrice e, quando esce un romanzo, sono ospite in varie regioni italiane e in Svizzera, per poterlo presentare. Non potendo, in questo momento, organizzare eventi del genere, ho pensato di far uscire “Double face” che, in sé, non reca tante pretese!
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
In realtà è stato un lavoro piuttosto fluido e veloce. Il corso di scrittura creativa che contiene era già quello che portavo nelle mie lezioni. I ricordi che ho aggiunto… beh, erano già dentro di me e non vedevano l’ora di prendere una boccata d’aria!
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Io scrivo di narrativa sociale, ma per le mie letture prediligo l’horror e i thriller. Ovviamente leggo qualsiasi genere. Il mio autore preferito è Stephen King.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo in un paese della provincia di Como. Ho traslocato solo per i primi cinque anni di matrimonio in provincia di Varese, per poi tornare nella casa della mia infanzia.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il mio nuovo romanzo è già qua pronto, racchiuso in una chiavetta e appeso proprio davanti agli occhi! Sarà il mio nono romanzo dedicato alla narrativa sociale, una disamina della nostra società mostrata dal punto di vista di un cattivo.
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