Presentiamo oggi il romanzo Due anime di Arsenio Siani, pubblicato nel mese di giugno 2015. Di seguito riportiamo la trama del volume, un estratto e il link alla scheda completa del libro su Amazon. Qui potete trovare, invece, la presentazione del romanzo Roba degli altri mondi di Arsenio Siani, edito da Officine Editoriali.
Due anime, trama del nuovo libro di Arsenio Siani
Caterina e Alessandro si sono lasciati, ma qualcosa ancora li lega in maniera indissolubile. È il passato di Alessandro, che ha sempre tenuto nascosto alla sua compagna. La ragazza vuole sapere i motivi del naufragio della loro storia, quali tormenti il giovane si trascina dietro impedendogli di vivere, così si ritrovano un’ultima volta e, durante un dialogo concitato, tutti i nodi verranno al pettine, con il racconto di un passato oscuro e doloroso, alla ricerca di redenzione e felicità.
Due anime, un estratto dal romanzo di Arsenio Siani
“Sei pronto?
“No…”
“Porca miseria, Alessandro! Non ti puoi tirare indietro proprio ora. Me lo avevi promesso!”
Caterina e Alessandro erano seduti al tavolo di un bar, uno di fronte all’altro. Si erano dati appuntamento il giorno prima, Caterina gli aveva telefonato per chiedere un ultimo incontro, un ultimo aperitivo insieme, scambiarsi due parole prima di dirsi addio. Lo aveva lasciato lei, ma non riusciva a capire le motivazioni della fine della loro storia.
Sapeva che c’era qualcosa che non andava tra loro, ma non capiva cosa. Tutto ciò che aveva compreso era che Alessandro stava scappando, aveva un male di vivere che lo portava ad avere comportamenti distorti, disturbati, che avevano avuto ripercussioni devastanti sulla loro storia. Quindi lo aveva cercato per capire,trovare delle risposte che non era mai riuscita a trovare quando stavano insieme.
Erano molto diversi, Alessandro e Caterina. Si capiva già dall’abbigliamento e dall’aspetto esteriore, lui indossava una felpa col cappuccio, blue jeans e scarpe da ginnastica, portava capelli lunghi, color castano chiaro, con qualche ciuffo bianco precoce a spuntare nel mezzo della folta chioma, nonostante i suoi 30 anni, barba incolta di qualche giorno.
Aveva un’aria stanca, i suoi occhi, di color verde acqua, limpidi e penetranti, quegli stessi occhi che avevano fatto innamorare
Caterina per la loro nitidezza, trasmettevano disagio e senso di inadeguatezza.
Lei invece era il suo esatto opposto, sempre attenta nell’abbigliamento e curata nell’aspetto, indossava un tailleur color viola, scarpe col tacco vertiginoso, capelli color dell’oro pettinati e profumati. Gli occhi fiammeggianti, color azzurro cielo, riflettevano il suo stato d’animo, la sua sicurezza e la sua forza che le permettevano di aggredire avidamente la vita quotidiana e di assaporare ogni attimo dell’esistenza.La loro diversità non era sfuggita ad amici e conoscenti della coppia, che aspettavano soltanto che la loro storia giungesse all’epilogo inevitabile, una rottura cui non potevano sottrarsi in ragione dell’antiteticità dei loro caratteri. Timido e introverso lui, tormentato da qualcosa, introspettivo, intellettualoide, tendente alla tristezza e alla malinconia.
Solare ed estroversa lei, piena di voglia di vivere e di fiducia nei confronti dell’avvenire, attenta a curare gli aspetti concreti della quotidianità, il lavoro, le amicizie, i rapporti umani.
“Non siete fatti per stare insieme, lo vedi quanto siete diversi? Lascialo, che aspetti? Mandare avanti questa storia non servirà ad altro che aggiungere altra sofferenza”, ripetevano insistentemente le amiche di Caterina.
Avevano ordinato due bicchieri di prosecco, la loro bevanda preferita, e quando i due calici gli furono serviti dal cameriere Alessandro sollevò il suo , facendo intendere che voleva fare un brindisi, ma Caterina declinò l’invito e voltò la testa. “Non c’è niente da brindare” disse.
Alessandro, resosi conto di aver fatto una gaffe si strinse nelle spalle e impallidì, poi diede un sorso al bicchiere e abbassò lo sguardo a guardarsi le nocche delle mani, che teneva congiunte sulle gambe, come in un gesto di ossequio o di preghiera.
A vedere quella scena Caterina ebbe una fitta al cuore, non riusciva a rimanere indifferente dinanzi alla tenerezza che quell’immagine le procurava. Per un istante ebbe la tentazione di abbracciarlo, accarezzargli la nuca e dirgli di stare tranquillo, che andava tutto bene, c’era lei insieme a lui.
La purezza e l’innocenza di Alessandro aveva sempre fatto scattare in lei un forte istinto di protezione, era consapevole della sua vulnerabilità e aveva cercato di curarsene, ma non era servito a nulla.
“Allora? Ti decidi a parlarmi?”chiese Caterina.
“Non so se è il caso…”
“Accidenti a te! Mi dai sui nervi, non ti sei stancato di tenermi sulle spine? Basta con tutto questo mistero, con quest’aria da belloe dannato che ti sei sempre imposto! Vuoi farmi capire una buona volta?”
“Non c’è molto da capire. Tra noi non funzionava e hai giustamente deciso di mettere fine alla nostra storia. Punto…”
“Non prendermi in giro!” urlò Caterina, tirando una manata sul tavolo, “ho il diritto di sapere la verità. Sai quanto ho sofferto a causa tua? Tutto perché non hai mai voluto confidarti con me. Non mi hai mai detto niente di te, non so nulla del tuo passato, della tua storia, di ciò che ti faceva soffrire. So solo che nel nostro rapporto eri assente, sparivi per giorni, riapparivi con l’aria preoccupata e smarrita, e cercavi sempre di nascondere i tuoi pensieri e il tuo malessere fingendo di stare bene. Quanto odiavo quei sorrisini forzati e quelle chiacchiere insulse che cercavano di mascherare i tuoi veri sentimenti. E poi questa storia del Buddismo…mi trascuravi, dicevi che non potevamo vederci perché avevi delle riunioni con i tuoi compagni di fede…mi chiedevi di avere pazienza, che era l’unica cosa che ti faceva stare bene, che dava un senso alla tua vita. Non hai mai condiviso niente con me”.
“Mi dispiace…”
“Non voglio le tue scuse!” sbraitò nuovamente Caterina, e stavolta gli tirò in viso il contenuto del calice che aveva davanti. “Voglio delle spiegazioni. Altrimenti non riesco a chiudere definitivamente tra noi. Sono passati due mesi ormai, e durante questo tempo non ho fatto altro che rimuginare su noi due, sui motivi per cui sia andato tutto storto”.
Quando terminò di urlare, Caterina si voltò intorno e si rese conto che gli occhi di tutti i presenti erano fissi su di loro, alcuni ridacchiavano divertiti, altri scuotevano il capo e mormoravano frasi di rimprovero e di sdegno. Abbassò il capo per la vergogna, poi prese un fazzoletto e ripulì il viso di Alessandro.
“Scusami, ho esagerato. Ti prego, aiutami a farmene una ragione. Altrimenti non potrò ricominciare a vivere. Vuoi tenermi legata a te? Non permetti che mi metta il cuore in pace e possa guardare avanti? Sei così egoista e meschino?”
Dopo aver udito quelle parole Alessandro deglutì, poi raddrizzò laschiena in posa eretta e incrociò le braccia. Si toccò il mento con il pollice e l’indice della mano destra e fissò Caterina con aria pensierosa. “Va bene” disse infine. “Hai ragione. E’ giusto che tu sappia. Volevo proteggerti nascondendoti la verità ma a quanto pare ho fatto peggio. Ti racconterò la mia storia.”
Caterina sorrise e si asciugò una lacrima che le era sfuggita, a testimoniare lo sciogliersi di una tensione che aveva accumulato per tanto tempo. Poi fissò lo sguardo su Alessandro con aria concentrata, pronta ad ascoltare le sue parole.
Per concludere rimandiamo i lettori interessati alla scheda completa del libro Due anime sullo store Amazon.
Lascia un commento