Edito da BookSprint Edizioni nel 2018 • Pagine: 140 • Compra su Amazon
Il libro è una raccolta di racconti brevi e di alcune poesie. I protagonisti si trovano spesso a dover affrontare le conseguenze di un destino avverso, che sembra separarli per sempre dalle persone e dai luoghi amati. Ma nulla può separare veramente chi si ama davvero. Nemmeno la stessa morte. L'amore, il sentimento più bello e importante dell'esistenza, si rivela così come un legame dalla natura trascendente: un sentimento indistruttibile e forte, in grado di unire oltre i confini della vita.
Per qualche istante rimasi immobile nella medesima posizione, a fissare la corsia illuminata da quella luce soffusa. Era come se la mia mente si fosse svuotata di ogni pensiero.
Passò un minuto, forse due. Udii di nuovo delle voci provenire da una delle stanze; poco lontano, qualcuno aprì una porta e la richiuse.
E all’improvviso, in modo del tutto inaspettato e con intensa chiarezza, mi si presentò alla mente un momento della mia infanzia…
Ero molto piccola, potevo avere all’incirca fra i tre e i quattro anni. In quel periodo i miei ge-nitori dovevano viaggiare spesso per motivi di lavoro; non potendo portarmi con sé, durante le loro assenze mi affidavano alle cure dei nonni materni. Questi ultimi vivevano in una grande casa in sasso, situata in aperta campagna e in una posizione un po’ isolata rispetto al resto del paese. Una mattina, dopo essermi dondolata a lungo sull’altalena del cortile, avevo avuto l’idea di andare a curiosare nel capanno di legno adiacente all’abitazione, dove il nonno teneva tutti i suoi attrezzi da lavoro. Qualcuno si era dimenticato di chiudere il catenaccio, facendo sì che l’uscio rimanesse appena socchiuso. Spingendo con tutte le mie forze, ero riuscita ad aprire quest’ultimo quanto bastava per poter sgusciare all’interno.
Ma la pesante porta di legno si era chiusa all’improvviso dietro di me, facendo piombare la legnaia in un’oscurità quasi assoluta. In quegli istanti avevo sicuramente vissuto il primo vero momento di panico della mia vita: mi ero messa a urlare e a piangere disperata per un tempo che, allora, doveva essermi sembrato un’eternità… Erano però trascorsi in realtà solo pochi minuti, quand’ecco che la porta si era nuovamente aperta. E, nella semioscurità, una sagoma grande e nera aveva iniziato ad avanzare verso di me… Ma prima che la paura per quella minacciosa apparizione potesse togliermi del tutto il respiro, il viso familiare del nonno era comparso dalla penombra e si era chinato su di me. Il nonno mi aveva sollevato con le sue braccia forti e sicure, e con mio grande sollievo avevo sfregato la guancia bagnata di lacrime su quella sua camicia di lana scura, sempre impregnata con l’intenso odore del suo tabacco. Poi aveva preso la mia piccola mano nella sua mano grande e ruvida, e mi aveva detto di non avere paura, che ora saremmo andati a vedere il sole. Ed eravamo usciti insieme dalla legnaia, nel cortile pieno di luce.
Questo doveva essere senz’altro uno dei miei primissimi ricordi…
“Strano”, pensai, “perché proprio adesso mi torna alla mente questo episodio?”
Il nonno era morto circa un anno dopo.
Ero molto affezionata a lui, ma essendo così piccola nessuno mi aveva detto la verità. Quan-do fui più grande venni a sapere da mia madre che, nel periodo successivo alla sua morte, l’avevo cercato per mesi ogni volta che andavamo a trovare la nonna nella stessa casa dove avevo abitato con lui.
Cercai di ricordarmi il suo viso, ma non vi riuscii… Decisi che appena le cose fossero tornate alla normalità avrei chiesto a mia madre di mostrarmi una sua foto. La mamma infatti non amava molto le cornici, e le uniche fotografie che c’erano in casa nostra erano quelle appese alle pareti. Ma fra queste non c’era un’immagine del nonno.
Questo pensiero ebbe il potere di scuotermi dal mio torpore, e all’improvviso seppi cosa fare.
Dovevo tornare subito nella stanza in cui mi ero svegliata. Perché, per un motivo che non avrei saputo spiegare, sentivo che lì avrei trovato la chiave di tutto, che avrei finalmente scoperto la misteriosa causa per cui si era venuta a creare questa strana e incredibile situazione.”
Come è nata l’idea di questo libro?
La volontà di scrivere questo libro ha giocato, in un certo senso, un ruolo secondario; piuttosto è come se le storie in esso narrate mi avessero “cercato” per farsi scrivere, per farsi conoscere.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Più che difficile, è stato faticoso; un autore è sempre innamorato delle storie che scrive e delle emozioni che vuole comunicare, quindi lo vorrebbe fare nel migliore dei modi. E la cosa è tutt’altro che semplice.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Tutti i grandi classici che hanno fatto la storia della letteratura. In particolare amo molto Kafka e Hermann Hesse, ma anche autori come Dean Koontz e Andrea Vitali.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ho sempre vissuto a Samolaco S. Pietro (SO), dove vivo tuttora. Ho però trascorso molte estati anche in Liguria, a La Spezia.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mi piace molto scrivere, sento di non poterne fare a meno. E poi leggere, leggere molto e quanti più autori possibile.
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