Edito da Marica Dal Negro nel 2020 • Pagine: 159 • Compra su Amazon
Nella città più caotica d’Italia, dove la gente è in continuo subbuglio persa nei propri problemi, anche un quasi incidente stradale può rivelarsi un’occasione per incontrare qualcuno che ti fa perdere la testa. Se poi si aggiunge una vecchia fiamma che ricompare all'improvviso, la confusione di una donna può davvero raggiungere livelli altissimi. Marta si ritrova a dover scegliere tra Fabio, uno sceneggiatore conosciuto mesi prima e Andrea, avvocato ben affermato, il quale irrompe prepotentemente nella sua vita professionale. Ma anche quando il suo cuore le imporrà la strada da intraprendere, cedere il passo incondizionatamente ai propri sentimenti le risulterà difficile.
Quando varco la porta della trattoria di Renzo, i miei occhi vengono catturati inevitabilmente dalle fossette ai lati della bocca di Fabio. È incredibile come il sorriso di quest’uomo abbia il potere di tranquillizzarmi. Ho trascorso le ultime otto ore a sforzarmi di non pensare continuamente alla scena a cui hanno assistito i miei occhi. Per inciso il pomeriggio è sembrato durare un’eternità. Dopo che sono fuggita dal palazzo, sono stata ben attenta a non incontrare Andrea. Non ho neanche ceduto alla tentazione di rispondere alle sue telefonate. E no, mio caro avvocato. Stasera ho deciso di accettare questo invito per rivedere Fabio. Non mi lascerò distrarre da te.
«Sei una visione», mi sussurra Fabio all’orecchio poco prima di stamparmi un bacio con tanto di schiocco sulla guancia. Le mie labbra si distendono spontaneamente in un sorriso, eppure non riesco a capire perché una strana sensazione mi stringe il cuore in una specie di morsa. È come se mi sentissi in colpa. E per cosa? Forse perché hai appena capito che non ti è mancato come qualcun altro? Mi suggerisce la voce della mia coscienza. Possibile che abbia ragione lei? Effettivamente non mi sento lo stomaco in subbuglio come mi è successo stamattina quando ho visto Andrea. Ma no. Sarà perché stamattina mi sono lasciata andare troppo in quel bacio infuocato. Tutto qui. Credici! Mi canzona la vocina malandrina nella mia testa.
Le risate dei miei amici fanno da calmante per i miei nervi a fior di pelle. Fabio continua a sorridermi e a riempirmi di attenzioni. Lo lascio fare nella vana speranza di dimenticare, almeno per il momento, la batosta che ho preso oggi. Mi volto distrattamente verso un tavolo poco distante dall’entrata e, come se fossero ancora lì davanti a me, vedo Andrea avvinghiato a quella donna. La stessa bionda che circa due mesi fa cenava a quello stesso tavolo assieme a lui. Nella mia mente Andrea scioglie l’abbraccio per voltarsi verso di me e comincia a ridere. Probabilmente si è sempre preso gioco di me. D’altronde quelli come lui sono abituati a fare degli altri quello che gli pare. Non riesco a capire però perché il suo volto si è incupito. Sembra proprio arrabbiato. Resto così perplessa a osservare lo strano scherzo che mi sta giocando la mia fantasia. A risvegliarmi dal mio sogno a occhi aperti ci pensa Alessandro.
«Lui chi è?» Mi volto di scatto nella sua direzione per poi concentrarmi di nuovo sull’immagine sfocata di Andrea che mi regala la mia mente. Sbatto più volte le palpebre prima di realizzare quello che sta succedendo in sala. Oh porca paletta! Non me lo sto immaginando. È davvero Andrea quello che avanza a grandi passi nella nostra direzione incavolato come una iena. Sento una musica di sottofondo pian piano farsi più nitida…
Lui chi è? Come mai l’hai portato con te? Il suo ruolo mi spieghi qual è? Io volevo incontrarti da sola.
Ecco, ci mancava solo Renato Zero. Beh, che dire? Il triangolo non l’avevo considerato davvero. Il mio sguardo rimbalzata come una pallina da ping pong da Andrea a Fabio, ma il resto del corpo è come paralizzato. E adesso che faccio?
«Buonasera.» La voce di Andrea è dura e il suo sguardo belligerante si è posato su Fabio, il quale ha pensato bene di passarmi un braccio intorno alle spalle e tenermi stretta a sé.
«Buonasera. Serve aiuto?», chiede Fabio con tono di sfida. Ok. Qui si mette male. Costringo me stessa a ritornare padrona della situazione. Che casino! Esclama la vocina nella mia testa. Puoi dirlo forte cara. È davvero un gran bel casino.
«Calma cowboy, non c’è nessun bisogno di avere questo atteggiamento», li sto sgridando. Sì, ma solo perché spero di distrarli.
«Marta, puoi uscire un attimo? Dobbiamo parlare.» Andrea sta parlando con me, ma fissa Fabio. I suoi occhi lanciano saette e io comincio davvero ad avere paura che questi due possano fare qualche sciocchezza.
«Marta è a cena con noi, non può uscire a parlare con te adesso!», lo incalza Fabio. Lo ammonisco all’istante con lo sguardo per questa sua uscita infelice.
«Marta è perfettamente in grado di rispondere da sola», affermo perentoria. Cosa sono diventata, il giocattolo conteso da due ragazzini?
«Appunto!», afferma deciso Andrea spostando lo sguardo su di me. I suoi occhi mi trafiggono come una lama affilata. «Vieni fuori per favore?», chiede autoritario. Anche Fabio ha preso a fissarmi con insistenza. In realtà tutte le persone in sala si sono voltate nella nostra direzione, probabilmente incuriosite dalla scenetta da film che gli stiamo offrendo.
«Marta va tutto bene?», mi chiede Renzo con un velo di preoccupazione sul volto, avvicinandosi con sospetto al nostro tavolo. Tutto avrei voluto che accadesse, meno che mai creare problemi proprio a lui, per giunta nel suo locale. È arrivato il momento di decidere. Afferma decisa la voce della mia coscienza e anche la faccia di Sara sembra incitarmi a scrivere la parola fine a questo assurdo triangolo amoroso. Ok. Ci siamo. Faccio un respiro profondo mentre mi scosto da Fabio. Raccolgo le idee e mi accingo a mandare al diavolo una volta per tutte l’avvocato Fulcieri dei miei stivali. Quest’uomo è entrato così prepotentemente nella mia vita, che al momento sono più che convinta che l’unico modo per mandarlo via sia proprio giocare al suo stesso gioco.
«Tutto ok Renzo, tranquillo», rispondo al padrone di casa, per poi voltarmi infervorata più che mai, verso questo presuntuoso che osa interferire nella mia vita senza uno straccio d’invito. «Senti Andrea, io cred…», ma il fiato mi viene meno in gola e non riesco a pronunciare nessun’altra parola. Sono persa. Completamente smarrita in quei suoi occhi marroni come la cioccolata fusa. Una sensazione di calore mi avvolge mentre mi lascio cullare da quello sguardo intenso e la rabbia provata fino a questo momento, si dissolve come una nuvola di vapore. Adesso ho capito cosa voleva dire mia madre l’ultima volta che ci siamo viste. Le sue parole mi ronzano in testa come mille mosche impazzite “…dovresti solo ascoltare il cuore. Quando meno te lo aspetti, ti dirà lui cosa fare.” Quindi il mio cuore ha deciso? Sì, credo abbia deciso di schizzarmi via dal petto per quanto ha preso a battere in fretta. Mi dispiace moltissimo perdere Fabio. Purtroppo però, non credo di riuscire a immaginare in questo momento, la mia vita lontano dall’uomo che mi provoca quest’anomala aritmia. Non ho dimenticato che questo pomeriggio l’ho beccato in atteggiamenti alquanto equivocabili con un’altra donna. Eppure, contro ogni previsione, data la mia natura belligerante, sono più che certa di non voler rinunciare a lui.
Semplicemente alcune persone sono destinate a permanere nella nostra vita, sebbene le circostanze suggeriscano il contrario. Altre invece, sono solo attimi sfuggenti sottratti alle lancette del tempo, destinate a rimanerci accanto una manciata di momenti e poi volare via. Trasportati dal vento leggero che li ha condotti fino a noi. Destinati a vagare ancora, per poi fermarsi definitivamente altrove. Non potrei definire la mia storia con Fabio in nessun altro modo. È stato un attimo, seppure intenso, pur sempre solo un momento. Non ho la certezza che Andrea possa diventare qualcosa di più, ma la decisione adesso non è più mia. Il mio cuore ha scelto lui e io non posso fare altro che arrendermi al suo volere. Purtroppo ogni centimetro del mio essere è irrimediabilmente testardo peggio di un mulo. Se ha deciso così, amen. Credetemi, resistere a questo punto sarebbe una battaglia persa in partenza.
«Io… devo andare via. Scusatemi. Scusami Fabio io…», mi si mozzano di nuovo le parole in gola, questa volta però, è pura codardia. Abbasso lo sguardo un attimo. Forza Marta. Fallo! Mi incita la vocina nella mia testa. «Mi dispiace moltissimo, ma credo di non poter più continuare a vederti. Sarei una bugiarda se dicessi che non mi importa nulla di te, ma la verità è che c’è un’altra persona che mi interessa di più». Lo vedo abbassare lo sguardo a sua volta e subito dopo una fitta colpisce il mio petto. Non avrei mai voluto far soffrire nessuno, ma non posso continuare a frequentare una persona se i miei pensieri – e a quanto pare anche lo spazio che mi circonda – vengono continuamente invasi da un altro.
Mi alzo lentamente dalla sedia, salutando gli altri con un sorriso forzato. Alessandro sta cercando di fulminarmi con gli occhi, e come biasimarlo? Se qualcuno avesse fatto a una delle mie amiche quello che io ho fatto stasera a Fabio, io non mi sarei certo limitata a qualche occhiataccia. Adesso non ho tempo, e nemmeno voglia, di colpevolizzarmi per un’attrazione che sfugge completamente al mio controllo. No, quello che mi preme ora è chiarire la situazione con Andrea. Avanzo decisa verso di lui
«Fai sparire immediatamente quell’aria compiaciuta dalla faccia mio caro avvocato Fulcieri. Devi ancora spiegarmi che ci facevi oggi abbracciato con quella sul pianerottolo!». Le mie parole sono taglienti, e lo sguardo che gli sto rivolgendo è infuocato, se solo fosse possibile una cosa del genere in natura, lo incenerirei seduta stante. Tuttavia, Andrea non accenna a mutare espressione, al contrario, sembra quasi divertito. Vedremo mio caro, chi riderà ancora dopo che avrò finito con te.
Come è nata l’idea di questo libro?
La storia della protagonista di questo libro è indubbiamente ispirata alla mia vita. Come il personaggio nato dalla mia penna, anch’io lavoro presso uno studio tributario e conduco una vita tranquilla, apparentemente noiosa. Con questo romanzo volevo raccontare una storia verosimile che riuscisse a emozionare chi la legge.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Portare a termine questo progetto è stato semplice. Mi sono lasciata letteralmente trasportare dalla storia, al punto tale che sin dall’inizio ho avuto come l’impressione che il romanzo si stesse scrivendo da solo e che quindi, non fossi più io a decidere cosa sarebbe successo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sono una fan sfegatata di Anna Premoli e adoro autrici come Jamie McGuire, Stephenie Meyers, Felicia Kingsley e Anna Zarlenga.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo a Roma, dove mi sono trasferita circa cinque anni fa dal mio paese di origine, in provincia di Potenza. In passato ho vissuto a Salerno, dove ho frequentato la facoltà di economia e commercio.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho intenzione di dare una sorta di seguito a questo libro, sviluppando la storia di alcuni personaggi minori. Anche se al momento sto lavorando alla revisione del mio primo romanzo che conto di pubblicare su Amazon entro fine anno. Tuttavia il mio progetto principale sarà quello di scrivere. Può sembrare una risposta banale, ma la verità è che non sono io a decidere cosa scriverò, né quando questo avverrà. Personalmente ho tante storie che mi frullano di continuo nella mente, arrivano all’improvviso e poi prendono vita sul foglio bianco. Solo digitando come una forsennata su una tastiera riesco a mettere ordine nella mia testa. Quindi di sicuro scriverò.
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