
Edito da Matteo Avella nel 2019 • Pagine: 91 •
«Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate!». Quarantasei gironi divisi in tre bolge. Questo è l’inferno che attende chi decide di sfogliare Falene Bianche. Il lettore si trova alle porte di un viaggio guidato attraverso la psiche di cruenti assassini, sviscerati a colpi di mini-racconti che arrivano come fossero pugnalate fulminee ad opera della mano dell’autore. Spaventosi episodi di fantasia si intervallano con testimonianze agghiaccianti e lettere firmate dagli assassini più efferati della storia. Nessun filtro, nessuna censura, C’è solo da allacciare le cinture perché il viaggio continua oltre l’ultima pagina grazie al QR code, all’interno del libro, che rende l’avventura del tutto interattiva!

di Davide Bottiglieri
Scrittore e Poeta
«Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!»
È con questi versi che si apre uno dei testi più incredibili ed emozionanti mai realizzati dall’uomo. Dante si appresta a descrivere un viaggio fantastico, inquietante, suggestivo e pregno di significato, che lo costringerà ad attraversare letteralmente l’Inferno e tutti gli altri regni ultraterreni.
Con un po’ di fantasia è possibile immaginare quei versi appuntati su uno dei diari delle tante persone descritte in questo libro e considerarli, pertanto, la metaforica descrizione del preciso istante in cui la follia ha preso il sopravvento nella loro mente, dirottandola verso derive “oscure”, spaventose, per un viaggio privo di ritorno.
Falene Bianche è una vera e propria esplorazione che rispetta le geometrie dantesche dell’Inferno e che costringe il lettore a scendere, con lo scorrere delle pagine, in gironi sempre più raccapriccianti. Il primo capitolo, difatti, seppur molto suggestivo, resta frutto della mente dell’autore, abile nel piazzare lungo il cammino i suoi tranelli. Primo tra tutti, il titolo, perché se nell’immaginario comune la falena è un animale attratto dalla luce, questa raccolta trascina con violenza verso il buio. Un inganno, questo, di mirabile fattura e che dà il primo assaggio alla qualità del testo.
La seconda grande trappola risiede nell’illusoria zona di comfort in cui si adagia il lettore, al termine del primo capitolo, ma che si rivela essere subito sabbie mobili dalle quali è difficile salvarsi. Assuefatto allo stile, al ritmo e all’idea che, dopotutto, altro non è che una raccolta di racconti, si trova davanti, con “Bambini Oscuri”, a una selezione di testimonianze. Ecco quindi che il colpo arriva più forte una volta abbassata la guardia! Il fantastico e il reale si fondono e tutto ciò che il primo capitolo ha offerto appare d’un tratto spaventosamente troppo vicino a noi.
Anche la brevità degli scritti sembra richiamare un ritmo sincopato che aumenta la tensione e ricorda un respiro affannoso. Superato il velo di Maya con il secondo capitolo, Frasi e Lettere da un Mondo Diverso manifesta una dimensione vista solo nei film e dalla quale vorremmo tutti prendere le distanze. Un “mondo dietro il mondo” di “wachowskiana” memoria, ma senza salvatori o oracoli. Il lettore, proprio come Neo, deve scegliere se seguire o meno il coniglio bianco nella sua tana, con la consapevolezza che Alice, questa volta, è diretta nel Paese degli Orrori, e non nelle meraviglie.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata per esorcizzare e cercare di dare una spiegazione in un certo senso alle paure che l’essere umano nutre per tutte quelle realtà che ci sembrano assurde ma che fanno parte della nostra vita. Falene Bianche non è un libro solo da leggere ma serve per far meditare e riflettere.Paradossalmente il suo messaggio è proprio l’inverso di ciò che racconta. In Italia non siamo ancora abituati a leggere micro racconti. La particolarità di questo tipo di scrittura è tutta concentrata in poche righe dove la storia si sviluppa e si elabora nella mente di ogni lettore. Ogni racconto, ogni storia di Falene Bianche non la vivi in terza persona ma attraverso gli occhi dei serial killer. In più Falene Bianche è anche la chiave di risposta per risolvere e decriptare i vari REBUS pubblicati nella pagina Facebook attraverso video e foto dedicate a tale attività oserei dire investigativa,rendendo il libro interattivo con i lettori.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Io non parlerei di difficoltà legata alla stesura del libro ne per le fonti ma principalmente direi per i contenuti. Infatti non ci si abitua mai alla crudeltà della realtà che in certi casi supera la fantasia. Ho voluto riportare i fatti citati nel libro cosi come sono accaduti e raccontati dagli stessi serial killer, senza filtri e senza censure.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Indubbiamente primo in classifica e ispiratore per questo libro, Robert K. Ressler, ma apprezzo molto i lavori del Criminologo Massimo Picozzi e degli scrittori come Carlo Lucarelli e Massimo Lugli.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo nella città di Salerno in Campania ma ho girato e vissuto in diverse città d’italia come Roma, Milano, Bologna, Ravenna.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei progetti futuri? non so… Il progetto di scrivere Falene Bianche nasce dalle ricerche e seminari fatti in passato sia per lavoro che per passione alla materia del Criminal Profiling. Probabilmente ci sarà un seguito di Falene Bianche ma non voglio svelare tutto ora.
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