Edito da Amos Pauselli nel 2020 • Pagine: 64 • Compra su Amazon
Le storie di Favole Naturali sono brevi, stravaganti e profonde. A tratti crude e a tratti commoventi, in esse troviamo genuinità, spirito di sacrificio e il coraggio di ammettere i propri sbagli, nonché personaggi unici, quali una nuvola crocerossina, un topino curioso, un'ape coraggiosa e una balena dipendente dalla pizza. Il loro genere di partenza viene qui arricchito con tematiche sociali molto attuali, quali l'emarginazione, il fanatismo religioso e l'inquinamento che, pur rimanendo in sottofondo, contribuiscono a dare loro un certo spessore, senza appesantire troppo la storia. Immediate e agrodolci, difficilmente lasciano indifferenti. Provare per credere.
Brina: Il Fiore, La Nuvola e il Passerotto
C’era una volta una nuvola caritatevole e disinteressata, alla quale piaceva aiutare gli altri senza pretendere nulla in cambio.
La nuvola era molto buona, tantoché era amata da tutti i fiori, gli alberi e i fili d’erba della sua terra, che a lei sola si rivolgevano quando avevano sete.
La nuvola, essendo una crocerossina diligente, era sempre occupata ad idratare qualche virgulto, ragion per cui era arrivata al punto di appuntarsi su di un’agenda tutti gli appuntamenti settimanali, conciliando così i suoi schematici giri giornalieri con le sue esigenze personali.
Un giorno, mentre si stava godendo la sua “pausa pranzo”, vide un fiore bellissimo, a lei finora sconosciuto, sulla sommità della collina più alta e, presa da una grande curiosità, gli si avvicinò.
-Ciao! Io sono Nuvola. Tu come ti chiami?-
Il fiore, spaventato da quel rombo improvviso, che altro non era se non la voce della stessa nuvola, supplicò impacciatamente con parole scoordinate tra loro, trasudando brina fredda dai candidi petali.
-Oh…. scusami.- aggiunse la nuvola con un tono più basso: -Sono abituata a parlare forte. Ricominciamo: io sono Nuvola. Tu invece?-
-… Fiore… – rispose lui, un momento dopo essersi calmato, a bassa voce:- … Perdona la mia reazione di prima… è che non sono abituato a ricevere visite… –
-Immagino… del resto, se non ti ho mai visto prima io che conosco ogni pianta della zona e giro come una trottola impazzita… il che è assurdo poi, perché passo sempre di qui!-
-Dall’alto dei cieli e presa da una gran fretta presumo.-
-Esatto! Ma come fai a saperlo?- -L’hai detto poc’anzi, non ricordi?-
-Ah già… cavoli sono proprio smemorata… chissà che ore sono…-
All’improvviso il fiore incominciò a tossire forte: infatti, sebbene apparisse sano e fisicamente perfetto agli occhi della nuvola, era molto fragile, ragion per cui si ammalava facilmente, rischiando continuamente una disidratazione totale che, in meno di un giorno, poteva ucciderlo.
La nuvola, tuttavia, non si accorse di nulla, occupata com’era a guardare i vari appuntamenti presenti nella sua agenda per quello stesso giorno.
-Nuvola, se per caso trasporti dell’acqua, non potresti piovere sui miei poveri petali?-
-Volentieri ma purtroppo il dovere mi chiama: numerosi bisognosi necessitano della mia acqua e se non li aiuto sicuramente moriranno di sete! Spero tu capisca… ripasserò più tardi quando avrò finito, giuro!-
-Ma potrei essere già morto dopo, non ci hai pensato? Per favore…. ne basta poca, giusto quella che serve a mantenermi umido.-
I gemiti del fiore però stonavano decisamente troppo col suo aspetto e la nuvola liquidò il dubbio che dicesse la verità con una risatina superficiale.
-Oh Fiore, non ti pare di essere melodrammatico? Ti ho detto che passerò una volta che avrò esaurito i miei impegni… e poi avrai tutta l’acqua che vorrai, promesso!-
-Perché non mi credi?- disse il fiore tra i colpi di tosse- Non sto mentendo! Non sto… –
La nuvola era già lontana quando terminò la frase e lui, nuovamente solo, si accasciò al suolo, privato delle sue forze, in silenzio.
Come è nata l’idea di questo libro?
1. Mi sono sempre piaciute le favole di Esopo, in cui gli animali sono uno specchio delle virtù e dei vizi dell’uomo; per questo ho voluto omaggiare questo genere letterario scrivendo quattro storie che, molto sinteticamente, veicolassero dei messaggi profondi senza essere troppo pesanti nella forma.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non molto: essendo legate a dei ricordi le ho finite di scrivere in una sola settimana senza difficoltà.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Esopo, Kafka e Ungaretti.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nato a Perugia, e da sempre vivo lì.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Mi piacerebbe pubblicare diversi libri, tra i quali una raccolta di poesie e un horror sui quali sto lavorando da Giugno. Vorrei inoltre che le mie opere venissero apprezzate per l’originalità non tanto del contenuto, ma dei modi in cui vengono trattati certi temi esistenziali che affliggono l’uomo.
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