
Edito da Alessio Palleschi nel 2021 • Pagine: 243 • Compra su Amazon
Alessio Palleschi presenta il primo volume della collana "Le Guide di Blogdog". La collana che racchiude in sé tre guide pratiche sull'educazione e l'addestramento dei nostri cani. Ogni guida è corredata da utili consigli, sezioni di addestramento e pratici esempi che ti porteranno per mano lungo il percorso di vita del tuo cane, da cucciolo ad adulto, spiegando e prevedendo i maggiori disturbi comportamentali e aiutandoti nella risoluzione di quelli eventualmente presenti. Tre guide all'interno di questa collana che faranno di te un proprietario consapevole ed informato. Il primo volume ti permetterà, prima ancora di aver scelto il tuo cucciolo, di sapere esattamente quale sarà il cucciolo perfetto per te. Ti guiderà dal momento in cui sarà tra le tue braccia la prima volta fino a vederlo correre da cane adulto in tutto il percorso educativo e di allevamento. Sarai in grado, in maniera autonoma, di educarlo dai primi giorni in cui arriverà a casa, di presentarlo agli altri cani e ai tuoi bambini. Ti consiglierà su come accudirlo, proteggerlo dai pericoli e gli incidenti comuni. Potrai imparare a farlo crescere bene considerando quelle fasi critiche della sua infanzia come la socializzazione e l'adolescenza. Potrai con il corso specifico evitare problematiche del cucciolo e del cane adulto, come la tanto preoccupante ansia da separazione o la paura dei temporali. Imparerai a guidarlo al guinzaglio ed a lasciarlo libero negli appositi spazi. Blogdog ti dà la possibilità di riuscire a capire il cucciolo in maniera pratica e diretta. Con l'ausilio di citazioni e riferimenti scientifici, ti dirà il perché di determinati comportamenti, con l'aiuto dell'esperienza e capacità comunicativa dell'autore ti guiderà nel come prevenire, insegnare, correggere e proteggere. L'esperienza di crescere un cucciolo di cane nel modo corretto e farlo diventare l'amico fedele equilibrato tanto desiderato è una delle più gratificanti esperienze che coinvolgono due specie così diverse, ma così profondamente legate tra loro, come l'uomo ed il suo miglior amico... il cane!

Se bazzichi gruppi social di cinofilia, o corsi di addestramento o educativi, avrai avuto l’esperienza di osservare la richiesta di aiuto esasperata di un proprietario il cui “cucciolo” adolescente (dai 6 a i 12 mesi) non ascoltava più i suoi comandi, regrediva nell’apprendimento, distruggeva i mobili, la cuccia, tirava al guinzaglio, faceva la pipì a letto, sul divano. E quante volte abbiamo sentito dare il consiglio di fargli frequentare una puppy class (classi di educazione per cuccioli)? Tante! Ed il consiglio sembra come un dire: Mandalo a scuola!
Termine che avvicina molto, pericolosamente, la figura del cucciolo a quella del bambino che deve imparare ad essere educato ed a seguire le regole. Una volta si parlava di collegi per bambini. I genitori di un tempo la usavano come minaccia: . E questo luogo era visto dai bambini come un posto buio, lontano dall’affetto dei genitori, dove insegnanti “glaciali” ti avrebbero insegnato l’educazione nel modo più duro e burbero possibile… Non ho bisogno di ricordarlo che studi scientifici (e la coscienza personale) denunciano i modi duri e violenti, da usare nell’educazione dei cuccioli, come improduttivi e dannosi.
Chi mi conosce o ha imparato a conoscermi leggendo i miei articoli, vedrà uno “strano” parallelismo che sto facendo in queste prime battute, tra cuccioli e bambini…
E in effetti è strano sentirlo dire da me, considerato che spesso sono il paladino della battaglia contro la sfrenata umanizzazione del cane, dell’antropomorfismo esagerato. Eppure, davanti alla scienza anche io devo dar a “Cesare quel che è di Cesare”.
Prendiamone atto: I cuccioli adolescenti sono dannatamente “testoni” come gli adolescenti umani!!!
Si, in questo caso la similitudine c’è ed è in maniera “preoccupante” adatta. Talmente tanto che la scienza sta valutando se studi su questa fase comportamentale del cane possano essere d’aiuto alla risoluzione di enigmi per quanto riguarda la sfera sessuale e comportamentale dei nostri ragazzi…
Prato-Previde, Custance, Spezio e Sabatini (2003) hanno stabilito una corrispondenza ancora più stretta tra cani e bambini nella SSP (Procedura di Situazione Strana) codificando una gamma ampliata di comportamenti di attaccamento e guardando più da vicino gli indicatori dell’effetto di “base/figura” sicura, come il gioco depresso durante la separazione. Recentemente, Rehn e Keeling (2016) hanno riconosciuto un crescente consenso tra i ricercatori di animali sul fatto che i cani formino legami di attaccamento con i loro proprietari, dati basati in gran parte su studi sul comportamento di “base/figura” sicura dei cani nella SSP. Hanno evidenziato l’identificazione di modelli di attaccamento, simili a quelli riscontrati negli studi sull’uomo, come “il passo successivo nella ricerca antro-zoologica”
[Attachment security in companion dogs: adaptation of Ainsworth’s strange situation and classification procedures to dogs and their human caregivers]
La prima fase dello studio appena citato rivela come i cani entrino prima nel periodo puberale (e dunque per le femmine in calore), se hanno un senso di insicurezza nell’attaccamento con il proprietario. Questo è riscontrabile anche nell’uomo, dove i ragazzi che non hanno un forte legame parentale con i familiari entrano in pubertà prima. Ma lo studio soffre di imperfezioni a mio avviso (ed anche a detta degli autori) analizzando questo ambito e dunque non mi addentro più di tanto. E ad ogni modo non sarebbe neppure molto inerente all’aspetto dell’essere indisciplinato che stiamo valutando.
Sono sempre un po’ scettico sul futuro di questo tipo di ricerche, lo ammetto. Scettico non per i risultati, ma per la loro interpretazione… perché per l’osservatore esterno scadere dal: . All’erroneo: il pericoloso passo è breve…
Dobbiamo però obiettivamente tracciare alcune linee di differenza/similitudine etologica.
La ribellione
Fondamentalmente il cucciolo che avevamo “addestrato” a far la pipì fuori casa, che rispondeva bene al richiamo, che eseguiva perfettamente i comandi come “seduto”, “terra”, che andava d’accordo con tutti gli altri cani sembra regredire. Ringhia ai cani ed ai bambini, ha improvvisamente paura oppure attacca gli estranei, sembra voglia farci i dispetti mordendo i mobili, spaccando i cuscini, fa cacca e pipì in casa ed addirittura sul letto, dimostra sbalzi di attività tra la quiete e la frenesia più scatenata (soprattutto la sera), monta giocattoli, persone, altri cani conosciuti… ma… si trasforma in un agnellino con l’educatore… “non si sente volare una mosca” con cani adulti sconosciuti (solitamente dal 6° al 9° mese) oppure, si ribella e attacca briga con i cani sconosciuti, ha paura o dimostra aggressività con gli estranei (solitamente dal 9° mese fino al 12°).
Cosa sta succedendo al nostro cane? Beh… sta cambiando, sta crescendo! Ma non in peggio…
Consideriamo che:
1. E’ nel pieno della sua carica energetica “da ragazzino” pieno di energie e voglia di “conquistare il mondo”. Alta energia che se non correttamente incanalata amplificherà il momento di transizione che il piccolo sta vivendo = atteggiamento ancor più distruttivo/aggressivo;
2. C’è una carica ormonale “importante” che sta prendendo il sopravvento, soprattutto nei maschi, si comincia a sentire l’impulso sessuale (nei quali ricordo è presente 12 mesi l’anno, mentre le femmine vanno in calore solo due volte l’anno). I maschi cominciano ad avere un “carica” di testosterone, che li rende più irascibili nei confronti degli altri maschi; cominciano a marcare il territorio alzando la zampetta; le femmine di contro sembrano più propense a fare la pipì in casa, sul letto e sui divani…;
3. Al di là della carica ormonale, sembrerebbe che questo comportamento sia determinato anche dall’ambiente in cui il cane è cresciuto, dalle sue esperienze in giovanissima età, dal carattere ma soprattutto: Prossimo punto (4)
4. E’ il periodo in cui il cucciolo si sta trasformando in adulto e come adulto, la sua natura di cane gli IMPONE di riconoscere e mantenere una posizione sociale ben stabilità. Ne va della sua sopravvivenza/benessere e della sopravvivenza/benessere del branco. Insomma deve capire bene chi è e dove stare.
Quest’ultimo punto è ciò che comporta spesso e volentieri spiacevoli situazioni casalinghe dove in seguito ad una analisi delle gerarchie domestiche si rimprovera il proprietario del non assicurare una corretta leadership. In questo periodo il cucciolo deve capire chi è e “di che pasta” è fatto. E ha anche bisogno che la nostra figura di leader, la nostra figura guida sia sempre presente, da adesso fino a quando sarà vecchio. E diciamocelo sinceramente, la maggior parte delle volte i problemi non sono causati dall’adolescenza del cucciolo, ma dalla nostra leadership che risulta errata, scarsa, inesistente. Perché di fronte ad un proprietario fermo con una calma assertiva “di ferro”, il cucciolo ci proverà una, due, tre volte, ma poi capirà che è inutile (sono adolescenti… mica scemi).
Se non offriremo questa figura di calma e saggia guida lui sarà COSTRETTO a vestirsi da capo, perché il branco/famiglia, non può vivere senza una guida forte. Riporto una definizione usata nella pubblicazione “Le guide di Blogdog” relativa alle leadership del proprietario, anche qui, perché reputo sia un concetto alquanto importante:
Il primo capo, la prima figura guida, del cane è la sua mamma quando è un cucciolo. Il piccolo la vede come una figura calma ed autoritaria, fonte di cibo, coccole ed anche regole ferree. Poi viene introdotto dalla madre nel branco (limiti e barriere). Gli altri cani gli insegnano le regole e le buone maniere (l’etichetta e la condotta equilibrata) ed il suo posto nella gerarchia del branco. Assieme al branco corre ed esplora, lavora in comunione ed alla fine si sfama e si disseta e dorme felice e beato.
Essere il leader del branco/famiglia è una brutta rogna. Nessuno vorrebbe farlo!!! Solo una cerchia ristrettissima di cani E’ IN GRADO di farlo. Essere capo vuol dire essere una guida forte, sicuro di sé, saggio, calmo, autoritario, sempre presente, attento, protettivo… non è un lavoro per tutti.
Di contro il branco (anche se formato solo da un uomo ed il cane) HA BISOGNO di una figura così, ne va del benessere di tutti i membri, i quali mettono in discussione continuamente le capacità del leader (le dinamiche sono diverse dal branco di lupi, sono più “fluide”), perché non possono permettersi di seguire qualcuno che non ne abbia la stoffa; a quel punto meglio che si faccia da parte e che il suo posto venga preso da chi si dimostra più forte. Ma se il cane di casa che si è dimostrato più forte davanti alla migliore posizione sul divano non ha in realtà le capacità di essere un leader… Egli comincerà a dimostrare questo suo stress e frustrazione, comincerà a fare acqua da tutti i lati questa sua incapacità. Ed ammettiamolo, magari in un branco di cani liberi potrebbe anche farlo (se ne avesse le capacità), ma in un branco/famiglia casalingo non può farlo… non può chiamare un taxi e decidere dove la famiglia debba andare, non può aprire il cancello ed uscire di casa… ed il fatto che lo faccia qualcuno al suo posto lo innervosisce… Chiaramente il discorso cancello o taxi è metaforico, si tratta di prendere decisioni (non di permettere al cane di salire e dormire sul letto); se sei a passeggio e tu giri a destra, mentre lui voleva andare a sinistra questa cosa lo destabilizza… se lui sta facendo il capo non può seguire te che sei un gregario… sei tu che devi seguire lui… insomma !!! Almeno le basi (ovviamente mi sto esprimendo in maniera ironica).
Riporto di seguito una definizione di capobranco e figura dominante dalla già citata guida (l’ultima di questa serie) che mi piace riproporre spesso.
Il capobranco
Capobranco termine usato per facilitare le cose, per indicare che il proprietario deve essere quella figura di riferimento. E che dire del partner del proprietario? Deve anch’egli/essa esserlo! E che dire di quando i genitori umani non siano in casa? In questo caso chi tira le fila dei giochi? Chi controlla e stabilisce le regole tra i rimanenti? Ragionando per metafore sto considerando le famiglie senza figli che abbiano due o tre o più cani però può cambiare la struttura del Branco/Famiglia ma, il concetto rimane lo stesso. E’ stupido pensare che i ruoli siano quelli di tre “soldati semplici” (i cani rimasti in casa) che aspettano il ritorno dei superiori…
La struttura è sì piramidale, ma è molto più ampia al vertice superiore dove è il punto di riferimento. La guida può essere un singolo elemento, in un rapporto a due ma, in altri casi, possono essere anche due o tre figure che tra loro si scambiano in base al momento in base alla dimostrazione (se capaci) di QUEL PRECISO momento. E quando tali figure non ci sono? Beh è come i primi giochi da PC che vedevano le navicelle spaziali, tolta una quella successiva ne prende il posto. Come si è capito il posto di guida non può rimanere vacante MAI!
Il dominante
Se il ruolo di guida è stato lasciato scoperto da noi “genitori umani” ed il nostro povero cane che non ci è nato per fare il leader (la stragrande maggioranza dei casi) è stato costretto a ricoprirlo ed è anche un soggetto insicuro. Costretto sì, perché i cani non hanno le velleità di potere come gli uomini, di guidare, dirigere e comandare. No, loro ne farebbero anche a meno, ma è il DNA di cane, è la necessità della sopravvivenza del gruppo sociale che lo richiede. E’ un comportamento profondamente radicato alla base del suo essere.
E’ alla base dell’essere CANE assicurarsi di seguire qualcuno che possa guidarlo e proteggere lui ed il resto del gruppo. E se così non è allora è bene che sia un altro più capace a farlo. E come eleggere la nuova guida? Beh sostanzialmente tutti “si candidano” a capobranco, tutti ci provano e solo chi è più capace tra i canditati (tra tutti) “si auto-elegge” (barra viene eletto) alla guida del gruppo. Con quali parametri? Semplice… Chi è che davanti alla torta e la mangia praticamente sempre? Chi è che davanti al cuscino del divano sale e se c’è già qualcuno, basta uno sguardo per farlo spostare? Chi mangia per primo? Chi GESTISCE LE RISORSE… tutte le risorse (o la maggior parte)?
Ecco: Chi gestisce le risorse, chi si fa rispettare, è automaticamente eletto. Ma non con la forza sottomettendo gli altri come spesso si travisa.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di unire in una serie di pubblicazioni la mia conoscenza ed esperienza nel campo dell’allevamento e dell’addestramento cinofilo con particolare approfondimento alla prevenzione e risoluzione di problematiche comportamentali nasce dalla mia grande passione nell’ecologia e biologia animale e viscerale passione dell’etologia canina; non da ultimo ha inciso la passione nel riportare su “carta” tale conoscenza unita all’amore verso i cani.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La stesura del libro è stata alquanto semplice, raccogliendo per lo più quanto già scritto negli articoli pubblicati sul mio blog ma chiaramente rivisti ed ampliati nei concetti.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Gli autori di riferimento sono soprattutto zoologi, etologi e biologi storici come Konrad Lorenz, Charles Darwin, Coppinger R., Coppinger L. e numerosi altri.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo tra la città di Messina in Sicilia e la città di Sabetta in Siberia, nella penisola di Yamal (Artico); In passato ho vissuto in più di 20 diversi paesi in ogni continente.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Trovo stimolante l’idea di continuare il percorso di pubblicazione cinofila entrando nel dettaglio di argomenti etologici e fisiologici del cane moderno puntando sulla divulgazione in maniera semplice ed abbordabile dai non “addetti ai lavori”. Divulgazione di tutte quelle tematiche per lo più sconosciute al proprietario comune, come il linguaggio cinofilo oppure argomenti come la nutrizione corretta e la corretta gestione casalinga del proprio cane che abbia un approccio scientifico ma pratico e semplice.
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