Edito da Marco Cimorosi nel 2020 • Pagine: 192 •
L’appassionato di fotografia che si reca a New York, troverà in questo libro interessanti spunti e consigli per delle riprese diverse dalle solite turistiche. La Street Photography caratterizza fortemente il contenuto, ma l’autore non tralascia altre possibilità di scatto alternative. Le foto contenute nel libro stimolano il lettore a ricercare situazioni e inquadrature in grado di distinguersi dalla banalità di foto scontate. Lo scopo è di stimolare e ampliare la creatività dichi vuole dare un valore aggiunto ai suoi scatti.
Nel web, o nelle agenzie viaggi, troverete centinaia di guide su New York, che vi proporranno: Le dieci cose da vedere a New York – Le quindici attrattive da non perdere nella Grande Mela – Cosa fare a New York – La guida definitiva sulla città che non dorme mai – Visitare New York in tre giorni e molto altro.
La voglia di partire preparati, quindi con un minimo di conoscenza dei luoghi da vedere e visitare è sia giusto sia consigliato, tuttavia se cercate questo tipo di guida, il mio libro non fa al caso vostro. Anche se in un certo senso vi farà anche da guida, questa non sarà “turistica” nel senso nobile della parola, ma sarà utile e costruttiva per portare a casa un ricordo fotografico diverso dal solito. Il libro è perciò indirizzato prettamente all’appassionato di fotografia, che è alla ricerca di scatti che possano trasmettere qualcosa di creativo e personale, diverso da quelli puramente descrittivi del viaggio, quindi delle solite foto del Ponte di Brooklyn, dell’Empire State Building, della Statua della Libertà, senza nulla togliere a questo tipo di fotografia.
La creatività e l’immaginazione sono elementi molto importanti, come lo sono una conoscenza base di tecniche fotografiche e un background che contenga esempi di bravi fotografi e il loro stile. Di questi, ognuno di voi potrà ampliare gli ultimi due autonomamente, cioè tecnica e bagaglio culturale, mentre invece mi concentrerò sulla possibilità di stimolare la vostra creatività e immaginazione. Questo libro perciò, non è un corso fotografico, anche se a volte si farà menzione di teoria e tecnica e non va preso come un puro manuale per il fotografo di strada. Come vedrete non si parlerà solo ed esclusivamente di Street Photography, ma si proporranno e valuteranno altri stili di fotografia cittadina. L’intento è di aiutare il fotografo lettore a gustare meglio le “scorribande” cittadine e dare alcuni input interessanti per scatti espressivi. Leggendo le righe di questo libro e osservandone le foto, spero di suscitare in voi la voglia di guardare con attenzione.
Spesso capita che, specialmente se ci si trova in compagnia di altre persone, siamo distratti dall’apparenza esteriore più immediata, mentre sfuggono sotto i nostri occhi elementi e situazioni inaspettate. Il ritmo della città può essere incalzante anche per un visitatore e le distrazioni saranno molte. La voglia e la fretta di vedere le parti più importanti e conosciute, ruberanno letteralmente la creatività e la fantasia. Al termine della giornata può quindi capitare che, ripercorrendo gli scatti fatti, ci si accorga di essere caduti nella monotonia, nella consuetudine, nella “ripetitività” di foto già viste e straviste. Saper “frugare” negli angolini più nascosti invece, può essere molto più appagante. “Dove l’hai scattata quella foto?”, dirà qualche amico che stava camminando proprio accanto a voi nella città. Era sotto i suoi occhi ma non l’aveva notata, gli era sfuggita perché non era allenato a osservare anche i dettagli.
C’è da dire che la città cambia continuamente, perciò ci si può aspettare di trovare cose diverse tornando nello stesso posto a distanza di tempo. Alcune situazioni non si ripeteranno più, proprio perché forse sono cambiate, o semplicemente non ci sono più, sono state smantellate, distrutte, sostituite. Fotografarle può essere quindi un’occasione unica e irripetibile.
La fotografia includendo persone ci fa entrare, di fatto, nel puro e esclusivo mondo della Street Photography. La premessa doverosa è quella che, se non vi sentite a vostro agio con questo genere, non lo fate e godetevi comunque il resto delle possibilità espressive che prenderò in esame. L’approccio con questo genere di fotografia può essere dapprima “traumatico”, perché in fondo in un certo modo, s’invade la sfera personale dei soggetti da ritrarre. Man mano comunque ci si fa l’abitudine e anche questo timore scompare, lasciandoci più libertà di azione. Sicuramente le buone maniere e la buona educazione sono importanti nell’avvicinarsi. Certo che dipende anche dalle culture locali.
Ad esempio, in genere le persone che vivono a Manhattan, sono talmente assorte nelle loro faccende e prese dai ritmi accelerati della metropoli, che nemmeno si accorgono che li stiamo includendo nella nostra fotografia. Se ci dovesse comunque capitare qualche incontro meno accondiscendente, non facciamocene un problema, ma andiamo avanti sereni e non lasciamoci turbare la giornata.
Nel libro parlerò di situazioni ed elementi potenzialmente interessanti e spiegherò come e perché li ho ritratti, cosa mi ha attratto e cosa volevo trasmettere. Descriverò brevemente anche i vari contesti e cercherò di indicare, il più esattamente possibile, dove poterli trovare.
L’auspicio è che questo libro fornisca spunti e idee per raccontare in modo originale la Grande Mela, aiutando a sviluppare un modo di vedere la città più accurato, creativo e selettivo.
Come è nata l’idea di questo libro?
Il libro nasce da un progetto decennale nel quale ho raccolto centinaia di foto scattate a New York City e che sono state e sono tutt’ora oggetto di una mostra fotografica in continua espansione. Nasce dal desiderio di condividere uno stile fotografico che amo molto, la Street Photography, con l’inserimento di fotografia di architettura.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La difficoltà è stata più che altro nel sintetizzare il più possibile gli argomenti senza cadere negli stereotipi e senza inutili giochi di parole. Ho voluto far parlare soprattutto la fotografia stessa. La scelta dei soggetti quindi è stata frutto di lunga meditazione.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Non ho autori di riferimento da elencare. Ci sono sicuramente i grandi interpreti della street photography, ma ce ne sono tanti.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo da sempre a Roseto degli Abruzzi, una bella città sulle rive dell’Adriatico.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Il prossimo soggetto sarà completamente diverso. Simile in quanto si tratta sempre di fotografia, ma questa volta sarà fotografia sportiva legata al surf e al suo mondo e i paesaggi delle isole Hawaii. L’ampio archivio fotografico è già pronto ma sarà lunga la selezione. La stesura del testo invece è solo agli inizi.
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