
Edito da La Lepre Edizioni nel 2020 • Pagine: 224 • Compra su Amazon
Dopo il successo de La mantella rossa (Premio Capalbio 2017) padre e figlia ci riprovano con questo romanzo La gatta della regina (La Lepre Edizioni) che è l’ideale continuazione del precedente.
Lo scenario è quello dei fermenti che animavano i regni d’Europa all’inizio del 1500. Grandi viaggi, scoperta di nuovi territori, imperi che crescono in spazi oltre oceano con paesaggi, piante, animali e popolazioni mai conosciute. Un mondo in rapida evoluzione che deve affrontare nuovi scenari culturali, economici e sociali.Come orientarsi in un mondo che cambia troppo velocemente?
Questa la domanda della Lepre che immediatamente inquadra lo spirito del romanzo.
Il libro comincia nel 1519 a Tenerife, isola delle Canarie che è diventata tappa obbligata per le navi che viaggiano alla volta del Nuovo Mondo. È proprio sulle rotte tra Tenerife, Europa e Americhe che si sviluppano le avventure di tre giovanissimi fratelli alla ricerca di se stessi, costretti a confrontarsi con una realtà in continuo divenire.Àlvaro s’immerge negli affari tra l’Andalusia, le Canarie e Genova, dove l’ammiraglio Andrea Doria gli propone una missione diplomatica presso l’imperatore Carlo V; ad accompagnarlo sarà un’affascinante nobildonna, Camilla Parodi.
Inés diviene dama di compagnia dalla regina di Castilla e Aragona, nota come Giovanna La Pazza, madre dell’imperatore, e a Toledo s’innamora di Maria Pacheco, la donna che guida la rivolta dei Comuneros; la scoperta della sua vera identità sessuale sarà per lei anche il movente di scelte estreme.
Juan s’imbarca per le Indias per studiare la flora del Nuovo Mondo e in Amazzonia toccherà con mano la violenza della conquista.
Attraverso le audaci vicende dei tre protagonisti, raccontate con attento rigore storico, il romanzo ci porta nel cuore di un’epoca di sconvolgenti mutamenti.
Domitilla Calamai, diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica con Andrea Camilleri e Luca Ronconi, si è occupata di comunicazione per cinema, televisione e cultura. Imprenditrice agricola, produce olio biologico. Ha scritto e pubblicato saggi, racconti e romanzi, tra cui per Baldini Castoldi Dalai Vado via e Tutta colpa di Fidel, dal quale è stato tratto il film francese La Faute à Fidel! (regia di Julie Gavras, con Stefano Accorsi e Julie Depardieu). Con La Lepre Edizioni ha già pubblicato La mantella rossa (Premio Capalbio 2017), scritto con il padre Marco.
Marco Calamai de Mesa, ingegnere, sindacalista, giornalista, funzionario Onu in America Latina e Medio Oriente. Consigliere speciale della Coalition Provisional Authority in Iraq (Nassirya), si è dimesso in polemica con l’occupazione americana. È stato decorato per meriti civili dal Re di Spagna. Ha pubblicato saggi e libri, tra i quali Diario da Nassiriya (L’Unità), da cui è stata tratta la miniserie Nassiriya (regia di Michele Soavi, con Raoul Bova), Zapatero, il socialismo dei cittadini (Feltrinelli), scritto con Aldo Garzia, l’autobiografia Contromano (Ediesse). Con La Lepre Edizioni ha già pubblicato La mantella rossa (Premio Capalbio 2017), scritto con la figlia Domitilla.

A quattro mani abbiamo scritto questo secondo romanzo, ideale seguito di La Mantella Rossa, ma anche racconto a sé, indipendente e sufficiente a sé stesso.
Sono passati venti anni da quando Diego de Mesa e Clara Fonseca, i protagonisti di La Mantella Rossa, si sono ritrovati e hanno cominciato la loro vita insieme a Tenerife. Abbiamo deciso di raccontare la storia dei loro tre figli, Alvaro, Ines e Juan, a cominciare dal 1519. I tre fratelli sono i rappresentanti di una nuova generazione, la prima nata e cresciuta nell’isola che è diventata la tappa principale delle navi in viaggio verso le Indie. Attraverso di loro abbiano scritto di un mondo che si espande e si restringe al tempo stesso. L’impero di Carlo V racchiude territori vastissimi, dall’Europa al Nuovo Mondo passando per las Islas Afortunadas, come venivano chiamate le Canarie, territori che diventano parte di una stessa economia. Ci ha appassionato raccontare la nascita della finanza, passando per Genova e per figure straordinarie come quella di Andrea Doria. Siamo entrati con Ines de Mesa a Tordesillas dove Giovanna la Pazza, la regina proprietaria di Castiglia, viveva isolata dal mondo per volontà degli uomini della sua vita, il padre, il marito e il figlio. Ne abbiamo immaginato e ricostruito dialoghi e situazioni. Sempre con Ines, ribelle verso un destino che sembra già scritto, stretto tra le due sole opzioni del matrimonio o del convento, ci siamo trasferiti a Toledo, dove la giovane Mesa decide di indossare i panni maschili di Francisco de la Gloria per combattere al fianco di Maria Pacheco, a capo della rivolta dei comuneros contro Carlo V e dove scopre la sua vera identità sessuale. La storia di Ines è quella di tante altre donne alla ricerca di un’indipendenza che non lascia altra scelta che abbracciare un’identità maschile. Infine, al seguito di Bartolomé de las Casas con Juan de Mesa, biologo e naturalista ante litteram, dal tratto pittorico fuori dal comune, ci siamo imbarcati per Hispaniola, l’isola che oggi è divisa tra Repubblica Dominicana e Haiti, e poi per la Costa de Oro dove ora si trova la zona intorno a Santa Marta in Colombia. I fratelli Mesa ci hanno permesso di viaggiare a ritroso nel tempo, laddove quasi ogni cosa sembra accadere per la prima volta.
Alle ombre scure dell’Inquisizione si aggiunge il sangue degli indios, sterminati da malattie e avidità, e degli schiavi africani che con la loro forza e resistenza sono le braccia della nuova economia. Il tutto si mescola alla straordinaria vivacità dei genovesi, alle scoperte botaniche, alla creazione di opere d’arte d’incomparabile bellezza, dove personaggi verosimili si incontrano con personaggi realmente esistiti, in un gioco di rimandi continui tra fantasia e realtà.
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