Edito da Segreti in Giallo Edizioni nel 2020 • Pagine: 305 • Compra su Amazon
Un rumore sommesso nella notte. Uno sparo da una pistola di piccolo calibro.
L’ispettore Francesco Bianco si risveglia in un letto di Rianimazione, ferito alla testa; si troverà ad attraversare un mondo sconosciuto, fatto di sofferenza, riflessioni e incontri, in un viaggio immobile che lo porterà ad una profonda riscoperta di sé.
Nel frattempo i suoi colleghi, guidati dal burbero commissario Bruni, cercano di far luce sull’accaduto; man mano che procedono con l’indagine, tuttavia, le domande si moltiplicano e il mistero sembra non fare altro che infittirsi.
Francesco apre gli occhi con cautela: le palpebre sono pesanti, la labbra riarse.
Sete, molta sete.
Luce, molta luce, troppa luce; bianca, abbagliante, fastidiosa per gli occhi.
Sbatte le palpebre. Prova a muoversi ma non rie- sce, si sente come legato. Strane ombre verdi si agitano nella stanza.
Strano, che mi succede?
Ho bevuto così tanto ieri sera che non riesco nean-che a tirarmi su dal letto?
E’ intontito, anche i pensieri si inceppano, non sono fluidi: mettere ordine tra le idee gli pare un’impresa titanica, faticoso come nuotare nella marmellata.
Troppo, troppo faticoso.
La testa gli gira, la gola gli brucia, sente di avere qualcosa in gola, qualcosa di molto fastidioso, inizia a tossire, sente salire il bisogno impellente di vomitare.
Cerca di alzarsi ma la testa gli gira vorticosamente, o forse è il mondo che gira, chissà, poi un’ombra, suoni indistinti e tutto va a nero.
«Ha superato l’intervento. Ora è in Terapia Intensiva. Bisogna solo aspettare e vedere come procede nel- le prossime ore. Vada a casa e si riposi, è tardi.»
Così ha detto il medico al commissario Bruni; parole che il commissario ha ripetuto, lettera per lettera, al telefono alla sorella di Francesco, cercando di sem- brare rassicurante.
Non devo esserci riuscito molto bene.
Giulia è già in viaggio verso il fratello.
Il commissario ha trovato il suo numero nel fasci- colo personale di Francesco, alla voce numero per le emergenze; i genitori di Francesco sono morti in un incidente d’auto, lui non è sposato e non ha che questa sorella, più grande di lui di qualche anno, che è sposa- ta, ha due bambini piccoli e abita lontano.
Il commissario capisce perché Giulia corre in quella notte.
Anche io correrei se fossi in lei.
L’aria fredda della notte gli si infila tra le pieghe del cappotto e lo fa tremare, brividi intensi lo scuoto- no, ma non se ne cura. Appoggiato alla ringhiera del balcone della sala d’attesa, una sigaretta gli si consuma tra le dita senza che ricordi di fumarla; il fumo si perde nell’aria della notte in larghe, placide, indifferenti volute.
Riflette.
Come è potuta accadere una cosa del genere? Uno dei suoi mezzo morto, sparato in testa, e lui, lui che non ne sa niente? Che hanno dovuto telefonargli a ca- sa per dirglielo, mentre era mezzo addormentato sul divano davanti ad una partita di basket in TV?
Quella telefonata il commissario Bruni la ricorderà fin sul letto di morte.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo libro nasce in parte dalla mia attività professionale (sono medico pneumologo e mi occupo di Terapia Intensiva Respiratoria) e dalle riflessioni connesse anche alla lettura di un altro libro sulla Terapia Intensiva (Cosa sognano i pesci rossi, di Marco Venturino) e in parte dalla mia grande passione per i gialli.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La cosa che ho trovato più difficile è stato strutturare l’intreccio giallo e riconnettere l’inizio del romanzo con il finale. Il libro è infatti rimasto in un cassetto alcuni anni prima che ci rimettessi seriamente mano per questa operazione di completamento e ricucitura.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sono un’accanita lettrice di gialli, di cui ho letto un po’ tutte le varianti. sono una grande fan di Agatha Christie, di Andrea Camilleri, di Maurizio de Giovanni, di Stieg Larsson e di Camilla Lackberg (quella di cui forse si intuisce di più l’influenza, leggendo il mio romanzo, nonostante non sia la mia preferita tra questi grandi scrittori)…e sicuramente molti altri che ho dimenticato!
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nata e vivo a Modena ma amo molto viaggiare e sperimentare cose e sport nuovi (dallo sci, all’arrampicata, al surf!)
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Questa è la mia primissima esperienza editoriale e ancora non ho chiaro in mente come proseguire la mia attività di scrittrice. Forse darò un seguito a questo romanzo o forse scriverò qualcos’altro. Senz’altro continuerò a scrivere!
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