Edito da BookSprint Edizioni nel 2019 • Pagine: 110 • Compra su Amazon
Un mondo nuovo, un ordine nuovo, frutto della sconfitta dell’uomo su sé stesso. Nessun errore è più tollerato, nessun sentimento è più ammesso. Un romanzo fantastico che allinea ed unisce due mondi – il reale e l’irreale – in una sola dimensione. Fratellanza, amicizia, condivisione, gioia sono sepolti negli angoli più bui dell’anima. C’è bisogno di ritrovarli, di riscoprirli, di riapprezzarli. Maia e Chiara sopravvivono in una realtà ostile e severa. Non sanno che il destino del Mondo è nelle loro mani: si ritrovano ad essere guerriera e sacerdotessa, a dover fare delle scelte e ad imparare a lottare.
Ogni cosa appare gelida, distaccata, separata da un invisibile filtro che non permette il contatto fisico tra cose e persone: le immagini della strada si riflettono nei pannelli solari che avvolgono le costruzioni e la città è uno specchio che riflette ogni cosa e non arriva all’ essenza.
Lean appoggia la punta del piede su un marciapiede de-serto: a quell’ora della notte nessuno si avventura più al di fuori delle mura domestiche: la giornata lavorativa è lunga e pesante ed il nuovo ordine non ammette deroghe alla produzione. Seppur non esista un coprifuoco dichiarato, nella realtà dei fatti tutti i cittadini si coricano alle prime ombre della sera per poter recuperare le energie necessarie a sostenere una nuova giornata di lavoro.
Lean è pronto per iniziare la sua missione: come ogni notte si reca nel Mondo alla ricerca delle persone che han-no compiuto delle buone azioni. Il suo compito è quello di scoprire chi ha aiutato familiari, amici, colleghi o sconosciuti e che, proprio per questo, rischia provvedimenti disciplinari rigidi: il nuovo ordine non tollera interferenze con le valutazione e con lo sviluppo delle società e del singolo. Ognuno deve cavarsela con le proprie forze.
Lean è addestrato per catturare ogni sentimento di fratellanza e carità e poi riversarlo nel Lago dei Desideri: è la missione dei Cavalieri della Luce. Per questo è dotato di un grande anello la cui pietra magica si illumina quando individua le energie positive, le incanala e le conserva al suo in-terno affinché vengano riversate nelle magiche acque.
Si sposta lungo le strade leggero come una piuma: i suoi occhi vedono perfettamente anche nell’oscurità. Come un ragno risale la parete del palazzo sino al decimo piano, do-ve si trova l’appartamento della persona prescelta; con l’aiuto di un piccolo legno appuntito riesce ad aprire la finestra e ad introdursi nella casa. Si muove felino nelle stanze finché la vede: ecco la donna che oggi ha salvato un collega dall’esilio nel mondo sottosviluppato, modificando illecitamente i risultati degli annuali test di aggiornamento.
Il collega, in difficoltà per la malattia della moglie, è già stato bocciato nei due precedenti esami di valutazione e siccome appartiene alla categoria più bassa della produzione, quella meno qualificata e quindi più facilmente sostituibile, se avesse fallito ancora sarebbe stato esiliato senza possibilità di grazia. Lo avrebbero seguito la moglie, che in quelle terre di nessuno sarebbe sicuramente morta, ed il figlio che, ritrovatosi solo e disperato, sarebbe stato facile vittima di predoni e malviventi.
In quelle terre desolate, aride e deserte, dove il caldo tor-rido e l’afa la fanno da padrone, non c’è speranza per i de-boli e gli indifesi; non ci si può permettere un attimo di distrazione, neanche se si ha la fortuna di raggiungere in tempo una Missione.
Lean tira un sospiro di sollievo: fortunatamente nulla di tutto ciò sarebbe avvenuto. Protende l’anello verso il suo volto beatamente addormentato e si prepara ad incamerare quel coraggio tanto prezioso. Improvvisamente avverte una strana presenza attorno a lui.
Una sensazione di freddo e di vuoto lo attacca allo stomaco lasciandolo completamente frastornato. Cerca di non farci caso, cosa potrà mai accadere in fondo? Nessuno si è mai accorto di nulla nel Mondo, loro sono come fantasmi che vanno e vengono senza lasciare alcuna traccia.
D’improvviso, una nuvola nera si avventa contro di lui. Lean non capisce di cosa si possa trattare: sembra un agglomerato di fumo impalpabile e senza sostanza; il suo interno appare solo come una profonda cavità buia e senza fondo. Quello che trasmette non è linfa vitale, è… qualcosa di… assolutamente artificiale, malvagio.
Lean si dimena affannosamente cercando di sfuggire ad un attacco imprevisto: cerca una scappatoia sulla sua de-stra, poi affannosamente sulla sua sinistra, alla ricerca di una via di fuga, ma ogni volta quella “strana cosa” lo rag-giunge anticipando le sue mosse.
Lean si scopre stordito da questa presenza senza origine né storia: è impaurito, immobilizzato, incapace di comprendere e soprattutto di reagire.
Il mostro invece non perde tempo e cerca di approfittare della debolezza dell’avversario, finché un muro improvviso di vento lo blocca impedendogli di portare a termine quello che aveva cominciato.
Lean riprende fiato: per fortuna il suo sacerdote dal Tempio lo segue in ogni mossa e lo protegge. In un attimo si avvolge nel mantello color notte e fa ritorno alla sua terra, con un terribile pensiero che attanaglia la sua mente.
I volti sono tirati e preoccupati: non era mai accaduto nulla di simile prima. L’aria fresca non scompone gli abitanti immobilizzati in attesa di capire cosa sia realmente successo. Il Lago dei Desideri appare freddo ed umido, sfuggente, come se volesse ritirarsi nel nulla che lo ha visto nascere.
Gli alberi attorno alle sue sponde sono piegati da un vento insolito: un vento che annuncia un cambiamento troppo temuto per essere dichiarato. Il cielo ha un color viola indaco: anche lui sembra riflettere le sensazioni che agitano i cuori di tutti i Cavalieri della Luce.
Gli abitanti sono stretti in cerchio attorno al Lago dei Desideri aspettando che si riveli il Guardiano e che Lean rimetta piede ad Eden.
I Cavalieri si sono sempre mossi nell’anonimato. Sono preoccupati perché il tempo che hanno a disposizione per compiere la loro missione sta per scadere e non possono assolutamente permettersi di fallire o di perdere del tempo prezioso.
Lean giunge sulle sponde del Lago: i suoi occhi sono sbarrati in un’espressione interrogativa ed impotente. Le ginocchia tremano sotto i suoi muscoli tonici ed allungati ed il fiato è troppo corto per permettere ad un qualsivoglia suono di fuoriuscire dalle sue labbra semiaperte.
Si inginocchia sul prato per riprendere le energie mentre i suoi compagni lo attendono con pazienza.
China il volto verso terra e la sua folta chioma nera gli avvolge il capo, nascondendone lo sguardo: la leggera uni-forme, composta solo da un pantalone attillato e dal mantello color notte, sembra pesargli addosso.
Stringe i pungi a terra e digrigna i denti…non può finire così!
Con un ultimo sforzo si alza e raggiunge i compagni prendendo posizione in mezzo al cerchio.
Il Guardiano del Lago appare davanti a loro: aleggia sul-la superficie dell’acqua con il volto lungo e sciupato: ha sperato sino all’ultimo che tutto si potesse compiere senza l’avvento di ulteriori ostacoli, senza dover ricorre alle ultime parole della profezia. Non è andata così, bisogna agire, ed anche in fretta.
Il Guardiano è vecchio. La sua non è una vecchiaia spenta, stanca, ma una vecchiaia che ha attraversato tutte le epoche del mondo e che è destinata ad attraversarne molte altre ancora: sul viso porta i segni dei ricordi del passato e degli eventi più vicini.
«Il Serpente dannato non hai smesso di covare odio e vendetta. Aspetta il momento del riscatto sin dalla notte della sua cacciata da Eden. In tutti questi secoli si è rafforzato nutrendosi dell’odio e della cattiveria dell’uomo: così è riuscito a dar vita allo Stregone Nero, suo alterego che vaga per la terra, reclutando adepti, ossia uomini malvagi che, ingannati con la promessa di un futuro di infiniti averi, vagano per il Mondo aizzando i cuori umani uno contro l’altro e suscitando i peggiori vizi e stati d’animo. Ha creato un esercito.»
Gli abitanti si guardano preoccupati: è possibile che tutta la loro fatica ed i loro sacrifici non siano serviti a nulla?
Rick, il Sommo Sacerdote del Tempio dell’Amore, abbandona le braccia verso terra in segno di resa mentre tutti i suoi uomini lo osservano sconsolati.
A quel punto il Guardiano riprende la parola: «Non dove-te arrendervi ora! Quando siete giunti qui dopo anni di pellegrinaggio tra pericoli, stanchezza, sconforto, avete compiuto un miracolo! Queste “Nuvole oscure” esseri orripilanti, non sono esseri viventi, sono soltanto spettri senza ani-ma e voi sapete benissimo quale sia la potenza del cuore e dell’Amore.
Potete sconfiggerli, facendo esplodere la forza della vostra anima, annientando la vostra paura. Questo li indebolirà ed allora sarà sufficiente appoggiare l’anello magico sul loro capo ed essi scompariranno nel nulla, disperdendo l’energia negativa che è la loro linfa vitale. E’ giunta l’ora di compiere sino in fondo le indicazioni della profezia. Dovete tornare nel mondo e cercare le due umane.»
Gli abitanti di Eden si guardano sollevati e determinati: la profezia si sta avverando in ogni sua parte e non posso-no permettersi di rinunciare ora, a meno di un anno alla scadenza del loro tempo. Faranno ciò che è scritto nel loro destino.
Soltanto Lean distogli gli occhi dagli altri e, con un senso di sfiducia, va a rifugiarsi nella sua tenda.
In quello stesso momento, nella cava del Serpente, lo Stregone Nero aspetta la Nuvola oscura di ritorno. Stupido essere: non solo non ha portato a termine la sua missione, ma ha anche arrecato un grave danno a tutta la Cava rivelandosi ai Cavalieri della Luce!
Lo Stregone fa fluire la sua rabbia e dalla sua mano secca ed appuntita si scatena una furia di energia nera che scaraventa quell’essere immondo all’interno del pozzo male dove, prima di dissolversi, patisce per la prima volta una sensazione umana: il dolore.
Terminata la sua punizione lo Stregone si avvicina alla cassa del Serpente, si inginocchia al suo cospetto e gli riferisce sibilando l’accaduto. Il Serpente dannato si contorce dalla rabbia, sbattendo convulsamente il suo corpo contro i lati della cassa di cristallo nella quale si trova imprigionato da secoli. Infine, dall’unico spiraglio esistente, impartisce, anch’esso sibilando, i prossimi ordini.
La battaglia sta per avere inizio.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo racconto è nata 10 anni fa in una tersa giornata di inverno mentre camminavo sull’alta via dei Monti Liguri vicino a Balestrino, un posto speciale dove natura passato e tradizioni si mescolano con fascino.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Le belle idee vanno concretizzate ed il percorso è sempre complicato, ma il risultato appaga ogni difficoltà.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sono sempre stata un’appassionata di libri fantasy. Quando ho letto per la prima volta “Le nebbie di Avalon” di Marion Zimmer Bradley ho aperto la porta di un mondo che mi ha accompagnato per tutti gli anni dell’adolescenza e della giovinezza. Ho letto subito dopo “Il Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien, tutte le saghe di Licia Troisi, tutti i libri di Harry Potter…
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Sono nata a Monza ed ora vivo con mio marito e i miei bambini a Milano.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
La pubblicazione di questo libro ha rappresentato la realizzazione di un piccolo sogno nel cassetto che tenevo chiuso da troppo tempo. Amo la scrittura, credo nella sua forza terapeutica, nella sua capacità di avvicinare le persone e di portarle a guardarsi dentro e poi a guardarsi negli occhi. Mi piace definirmi “aspirante apprendista scrittrice”. Quello che riserverà il futuro è ancora un mistero.
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