Edito da 96 Rue de-la -Fontaine Edizioni nel 2019 • Pagine: 282 • Compra su Amazon
Kyle e Alec sono esploratori urbani, fotografi professionisti alla ricerca di scenari affascinanti per gli obiettivi delle loro fotocamere. Entrano più o meno legalmente in complessi industriali o vecchie scuole, va bene qualunque edificio purché abbandonato da tempo. La maggior parte delle volte, per fuggire da occhi indiscreti, lavorano sfruttando le ore di buio. Una notte s’imbattono in uno dei luoghi più raccapriccianti di New York: il manicomio Willard. Quando la Omicidi ritrova il cadavere di una giovane ragazza all'interno del manicomio, i primi sospetti ricadono su Alec. A incuriosire gli inquirenti sono alcuni suoi strani atteggiamenti dovuti, probabilmente, all'adolescenziale interesse per il mondo dell'occulto. Kyle, da poco lasciato dalla amatissima Amber, si ritrova confuso e indagato per concorso in omicidio. Verrà catapultato in un mondo a lui sconosciuto e dovrà lottare per salvare il suo amico e collega da un'ingiustizia. Allo stesso tempo, dovrà difendersi dalle infamanti accuse che l'agente Titus Bowman muove verso di lui. Per sua fortuna, non sarà solo.
Sono le due del mattino.
Lo sguardo di Alec sembra scosso da qualcosa sulla parete alle mie spalle. Il brusco risveglio, oltre a infastidirmi, m’impedisce di analizzare a mente lucida quel suo strano atteggiamento. Prendo la sigaretta dalle sue tremolanti dita prima che cada a terra, bruciando la moquette della stanza d’albergo in cui vivo da tre mesi. Cerco di calmarmi con una boccata di fumo e spengo il mozzicone nel posacenere «Mi spieghi per quale fottutissima ragione hai deciso di svegliarmi in piena notte?»Non risponde, resta in silenzio e continua a fissare quella dannata parete. Mi giro per controllare cosa rende esanime il mio amico e collega. Niente, oltre alla carta da parati anni ottanta e un’improbabile imitazione del Don Quixote di Pablo Picasso, non c’è alcunché.
«Posso sapere cosa ti succede?»
«Kyle, sono tornato laggiù stanotte»
«Tornato dove?»
«Da Will, sono andato da Will!»
Non posso crederci, l’ha fatto di nuovo. Prendo il viso di Alec tra le mani. Comincio a urlare la mia rabbia per quell’atteggiamento infantile e gli mollo uno schiaffo. Offeso dal mio gesto mi guarda con rabbia, si alza dalla sedia e se ne va.
Conosco Alec come le mie tasche e so che, con calma davanti a un caffè, sistemeremo tutto come del resto abbiamo fatto altre volte.
Come è nata l’idea di questo libro?
Navigando su internet mi sono imbattuto in alcune foto scattate da fotografi di luoghi abbandonati. Da quelle tetre immagini, è nata l’idea di scrivere una storia che desse le stesse sensazioni che si evincono guardandole.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Gli esordi sono sempre difficili, in ogni ambito, ma la spensieratezza del principiante e la voglia di scrivere qualcosa che arrivasse anche agli altri mi ha aiutato a rendere questa “missione” meno complicata. Senza dimenticare la passione per la scrittura che è il miglior carburante possibile per realizzare un progetto.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
In realtà non ho nessun riferimento, leggo molti libri di generi diversi. Credo che la lettura sia il miglior sistema per trovare l’ispirazione, indipendentemente da quale penna arrivi.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo da sempre in provincia di Brescia.
Dal punto di vista letterario quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho appena finito di scrivere il mio secondo romanzo, che, riprendendo la risposta sui miei punti di riferimento, non ha nulla a che vedere con il primo. Si tratta infatti di una storia d’amore piuttosto complicata, ambientata in Italia. Un nuovo romanzo è come un figlio, l’ho coccolato e cresciuto, ora attendo solo che trovi la sua strada, sperando che lo porti a una pubblicazione. Grazie dell’opportunità.
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