Edito da Bookabook nel 2020 • Pagine: 120 •
In un futuro non troppo lontano, gli otto personaggi di questi racconti cercano di capire come stare al mondo. C’è chi vende le proprie mutande usate a sconosciuti, chi riesce a parlare solo attraverso citazioni altrui, chi si cura con un cane, chi si spaccia per un serial killer e così via. Non ce la possono fare, verrebbe da dire. E se invece fossero semplicemente avanti? In un’era immaginaria in cui l’umanità è in piena crisi esistenziale, tutto è ammesso e tutto è normale, pur di trovare quella chiave con cui accettare e accettarsi. E se poi ci aggiungi un tocco di cinismo e ironia, forse impari anche ad essere felice.
Alice era molto razionale, quasi in tutto. Odiava gli oroscopi, la gente che leggeva gli oroscopi, le religioni tutte e la filosofia orientale. Se qualcuno le diceva di aver visto un ufo, stringeva i denti e ordinava una birra. Non sopportava nemmeno sua nonna, da quando le aveva detto di curarsi l’orzaiolo fissando l’interno di una bottiglia d’olio. Odiava i complottisti, gli animisti e un po’ anche la sua amica, convinta che per rimanere incinta bisognasse crederci.
Le piacevano le cose ragionevoli, ecco tutto.
Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea nasce da sensazioni di fastidio e inquietudine che provo io ma che vedo diffuse anche in tante altre persone, soprattutto miei coetanei. Ho voluto raccontare queste incertezze esistenziali posizionandole però in un futuro indefinito in cui me le immagino ancor più marcate e irrecuperabili. Ne nasce così una raccolta che definirei di “distopia delle relazioni”.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Per me è stato difficile ultimare il primo racconto, perché dovevo ancora capire cosa mi piaceva scrivere e soprattutto come. Dopodiché è stato un percorso un discesa.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Ce ne sono tantissimi e sono pessima nel fare classifiche e elenchi. Però so che nel periodo in cui scrivevo ci sono degli autori che più di altri mi hanno segnata. Sono Baricco, Blixen, Auster, Buzzati, Flagg.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Milano. Ho vissuto a Verona e a Cormons (in Friuli Venezia Giulia), dove sono nata. 5.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ovviamente scrivere un romanzo. Sarà un’impresa ma so che prima o poi accadrà.
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