Edito da LFA Publisher nel 2016 • Pagine: 124 • Compra su Amazon
Selen è una ragazza che un giorno decide di scrivere una lettera indirizzata al mare. Questa lettera lasciata incustodita in una bottiglia dietro uno scoglio viene trovata da Andy la cui reputazione è soggetta ai suoi furti e al suo atteggiamento da delinquente. La vera essenza di Andy è però differente da quella che le persone credono e un giorno trovando la lettera indirizzata al mare decide di risponderle, lasciandola in una bottiglia. Attraverso la scrittura scopre uno spazio e un modo del tutto nuovo di esprimersi il quale da inizio ad una corrispondenza anonima di lettere. I due personaggi si ritrovano così improvvisamente coinvolti in una nuova dimensione senza spazio e tempo volta a trascendere il mistero dell'esistenza e le sue sfumature, a creare un profondo rituale di comunione con il mare e ad immaginare l'infinito nascosto dietro la linea dell'orizzonte.
Tutto questo gioco di parole su carta li conduce a smarrirsi dentro al desiderio di realizzare un sogno folle, un segreto condiviso solo tra loro.
Durante la seconda parte della storia essi si incontrano, senza però mai riconoscersi all’interno di una scuola teatrale, la quale entrambi frequentano come fosse una terapia, un mezzo per guarire dai loro dolori più nascosti. Questa scuola è popolata da anime con storie diverse tra loro ma legate da una stessa fragilità, anime in grado di vivere sospese, che si spezzano se dentro di loro entra troppo rumore.
Le personalità dei protagonisti continuano però a rimanere ignote, anonime, confondendosi tra maschere e lettere fino alla fine in cui i personaggi dovranno mettere in atto uno spettacolo teatrale con un copione scritto da loro.
Questo libro racconta di bellezza, di infinito, e di quanta strada ogni uomo debba fare per arrivare a toccare l'animo di un altro essere umano.
Lei non è stata felice solamente in passato; sono certo che ora, ovunque si trovi, lo sia ancora. Non lo dico semplicemente per non annaspare o ricercare giustificazioni che mi permettano di elaborare e accettare quello che è accaduto.
Io so che è così, e che non può che essere così.
Ora voglio ricordare…
Come è nata l’idea di questo libro?
La prima volta che scorsi all‘interno della mia mente una visione nei confronti di questo libro ero una ragazzina diciassettenne che ammirava il senso di ribellione adolescenziale nascosta tra le righe del libro Jack frusciante è uscito dal gruppo e al tempo stesso era attratta da letture dai toni più poetici e delicati come potrebbe essere stato Baricco con il suo oceano mare. La combinazione verso l‘attrazione per il fascino del personaggio ribelle e una più profonda, matura ricerca “esistenziale-filosofica”, ha reso possibile che nel mondo delle idee di tanto in tanto venisse a visitarmi un personaggio immaginario che rappresentava esattamente questo insieme di elementi. Inizialmente però non possedevo ancora una chiara visione di un romanzo, ma solamente delle immagini alle quali mancava un filo conduttore che le permettesse di trasformarsi in una storia. Un giorno per caso, quasi come se fosse la penna a parlarle per me, mi ritrovai a scrivere delle lettere indirizzate al mare e un copione teatrale, entrambi si rivelarono essere parti mancanti per dare vita ad una vera e propria narrazione. Da un momento all‘altro senza alcun preavviso sapevo cosa dovevo creare.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Abbastanza anche se il termine difficile in questo caso forse non è nemmeno il più adeguato. Se la prima volta che iniziai a scriverlo avevo diciassette anni significava anche che vi era presente, marcata componente adolescenziale, la quale con il passare degli anni è andata mutandosi, seguendo il naturale processo di coscienza che ogni tappa dell‘età offre. Nonostante questo leggendolo ora, si può notare che certe caratteristiche ho voluto appositamente non modificarle troppo perché questo avrebbe implicato eliminare una parte dell‘essenza del libro nato da una ragazzina, e vi è qualcosa di quest‘essenza che non può essere sradicato. In conclusione si può dire che sono passati parecchi anni prima di riuscire a terminare il romanzo come in fondo è giusto che sia.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Credo proprio di aver fatto riferimento nella domanda precedente a due autori i cui nomi iniziano entrambi con la lettera “B” : Brizzi e Baricco, ma nella mia libreria sono presenti anche parecchi altri scrittori come: Kundera, David Grossman, Herman Hesse, Virginia Woolf, Jeanette Winterson, Kerouac, Pessoa. Ognuno di questi autori mi ha trasmesso qualcosa, la sensibilità che si scorge nella loro parola è ciò che realmente mi ispira.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo in Germania ad Amburgo dal 2018. In passato ho vissuto sempre in Italia in un piccolo paese in provincia di Novara ad eccezione di un anno trascorso a Berlino.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Al momento mi sto dedicando a più progetti: dalla ricerca di un editore al quale inviare un manoscritto tradotto in lingua tedesca, alla continuazione riguardante una serie di racconti che mi piace definire “visionari e surrealisti” i quali vorrei unire in una raccolta assieme a delle illustrazioni. Infine un altro progetto che però al momento è ancora molto vago è quello di creare un libro di poesie e testi brevi.
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