
Edito da CESARE VALENTI nel 2020 • Pagine: 404 •
Per l'Italia è la fine della seconda Repubblica ed i processi sul patto mafia Stato rimangono incompleti lasciando insoluto uno dei misteri più cupi della storia della nazione. L'unica persona testarda che vuole arrivare alla verità è un giovane magistrato, Antonella Raiti. Ma il suo destino sarà quello di ritrovarsi a dover proseguire sulle strada della verità insieme ad un personaggio misterioso, della quale esistenza si nega. Niko, un ex mercenario facente parte di un'unità segreta col nome in codice Alfa 8, sarà il fantasma di quella terra di mezzo fatta di corruzione, servizi segreti deviati, Massoneria ed uomini d'onore in decaduta; che condurrà Antonella ed il giovane giornalista Salvo, verso una verità difficile da accettare. Un'avvincente spy story nata sullo sfondo delle stragi di mafia in Sicilia, negli anni della strategia della tensione, che accompagnerà il lettore in un viaggio fatto di verità nascoste e dubbi su coloro hanno diretto la nazione sino ad oggi.

IO SONO QUELLO CHE……
Io sono quello che non immagini.
Sono quello che vorresti essere o quello che non vuoi. Sono il comune, l’innocuo che ti passa accanto, quello che non conosci.
Quello che critichi o magari ti stupisce per come veste, per come va in giro.
Posso essere visibile ed elegante oppure invisibile, banale, troppo comune.
Sono quello che ti insulta, l’altra faccia, quella brutta. Il corpo pieno di tatuaggi, l’aspetto trasandato, da drogato, sono l’alcolizzato, quello evitato, quello che non vuoi.
L’uomo in fila davanti a te all’ufficio Postale, in banca, l’uomo che incontri sulle scale.
Quello che ti ha rubato, truffato, spiato.
Sono quello non amato ma che si è innamorato di tua moglie, l’amante. Il bugiardo, l’insultato, il giudicato per aver commesso un reato.
Sono io e non tu, quello che fa il lavoro sporco al posto tuo. L’uomo nero, la tua ombra scura riflessa sul bianco muro della vita.
Il tuo riflesso diverso, lato oscuro, duro d’accettare e sempre pronto a scappare. Sono quello che ti sorpassa veloce, quello che ti affianca al semaforo. Quello parcheggiato al tuo fianco. Sono stanco, ma pur sempre pronto.
Io sono tutto e niente, il barbone, il pezzente, il fallito, l’umiliato.
Quello che ti ha battuto, anticipato.
Quello che vorrebbe tutto e non ha niente, solo uno o come cento, uguale a mille o forse niente.
Solo anche in mezzo a tanti, tutti uguali, tutti come te.
Ma sono diverso comunque da te. Posso ridere come te, posso piangere come te, innamorarmi, sposarmi e poi divorziare.
Sono io che ti vedo quando sbagli, quando vai a puttane, quando sniffi cocaina, quando ti sprechi e ti rovini.
Quando tocchi il fondo come me.
Ma io sono l’altro e tu non sarai mai me. Sono il bene e il male, il nero e il bianco.
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Il ricordo del sorriso di un bambino, quello che ti ha stretto la mano in segno di pace a messa. Quello che è stato al tuo matrimonio, quello che verrà al tuo funerale, quello da evitare, insomma il male.
Posso pur sempre tornare e non mi potrai evitare. Sono quello che ti affronta, lo spavaldo. Il bullo che hai dimenticato, oppure il bambino che hai insultato, bullizzato e beffato, perché diverso da te ed isolato.
Un nero su di un barcone, di un altra religione. Il cinese dietro una cassa. Quello che ti chiesto di mettere apposto il tuo carrello della spesa. Sono la vergogna, il debito mai pagato.
Ho anche elemosinato, chiesto aiuto mai avuto. Ho evaso, raggirato e sono scappato.
Puoi vedermi ovunque e non calcolarmi, evitarmi. Ma non potrai mai cancellarmi perché esisto proprio come te, io sono quello che…..
Ma per continuare a sopravvivere devo essere simile a te. Uomo comune, mortale, venale, banale oppure più ricco e diverso, magari di successo. devo per forza lavorare, spendere, pagare, piangere, ridere, amare.
Essere un marito voluto o mancato, un padre vero o quello che è scappato.
Il muratore, il banchiere, l’avvocato, lo studente, il disoccupato, un fruttivendolo, il dottore che ti opera o il barrista che ti serve.
Io sono quello che può essere tutto e niente, ma non sarò mai te.
Non sono quello di cui mi vesto, sono solo un numero, l’8.
Non considerarmi pure, lascia stare, tanto io potrò aspettare quel giorno in cui tutti dovranno accettare che esiste qualcuno in questo mondo che sa quello che tu e gli altri non vogliono ascoltare.
Qualcuno mi ha cancellato, ma sono tornato.
“Alfa 8”
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Come è nata l’idea di questo libro?
Ho sempre amato la narrativa d’autore, in particolare la scuola statunitense che vede nascere grandi bestseller sul genere crime. Provengo dalla Sicilia anche se vivo nella provincia di Roma ad Artena, ed ho girato parecchio il mondo; e della Sicilia che ricordo ho impresso nella memoria gli anni 90, quando le stragi dove morirono due grandi uomini di Stato, didero il via ad una serie di eventi ricordati oggi come il patto mafia Stato. L’ispirazione dalla memoria mi ha portato a creare questo romanzo.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Il mondo dell’editoria oggi è una giungla fitta di insidie di tipo contrattuali ed economiche. Il momento attraversato da tutti noi dettato dal lockdown ha creato quella distanza che non permette a noi autori autori emergenti di prendere i giusti contatti. Poi il mio genere di scrittura, la storia di genere spy e la non notorietà, sono stati ostacoli che ho dovuto superare per la pubblicazione.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Come accennavo prima, ho sempre amato storie avvincenti che lasciano il segno, sul panorama letterario gli Stati uniti hanno sempre diffuso nel mondo bestseller scritti da grandi autori come Stephen King, Dan Brown, Bret Easton Ellis il mio preferito. Ma anche i nostri connazionali quali Nicolò Ammaniti, Giorgio Faletti e l’icona Roberto Saviano, senza dimenticare il grande Umberto Eco. In riferimento a questi scrittori ed ai loro diversi generi, ho tratto negli anni ispirazione per creare un mio stile.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo in una delle cittadine dei Castelli Romani, Artena. Nato in Sicilia a Siracusa da madre siciliana e padre italo australiano, ho cominciato presto a viaggiare seguendo l’avventura di un percorso di vita anti convenzionale. Sono passato per tanti posti ed in alcuni ho vissuto per un periodo. Ma oggi, come cita la pagina di Author Central USA su Amazon, ho trovato un porto sicuro ed il faro che illumina la mia meta: scrivere.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Non amo ostentare, si sogno, perché lo ritengo carburante per la nostra vita. Ma naturalmente come ogni scrittore, vedere il proprio libro riscuotere successo è la proiezione in un futuro di successo. Ma per me non conta quanto vendi, ma quanto riesci a far leggere la gente. Penso che la responsabilità di un autore, sia diffondere cultura attraverso un libro, la cultura del pensiero, che non ha barriere. Sto già lavorando ad un nuovo progetto e spero di tornare a sorprendere.
Mi è piaciuto moltissimo io che non amo leggere mi sono appassionata ed non facevo altro che arrivare alla fine della storia spero che al più presto possa leggerne altri