Edito da Salvatore Scalisi nel 2017 • Pagine: 168 • Compra su Amazon
Con grande abilità descrittiva, il nostro Salvatore Scalisi delinea la figura di un detective di straordinaria umanità.
Incalzato costantemente dal dolore per la morte della moglie, Parker cerca di proseguire la sua vita dividendosi tra ufficio, lavoro e cura della figlia, affidata alla dedizione della nonna paterna.
Nel racconto il “male” è rappresentato da Giacchetti, un losco individuo alle prese con uno sporco giro d’affari illeciti, mascherati dalla gestione di un elegante e raffinato ristorante. Il personaggio porta a compimento una serie di delitti con i quali distrugge anche la propria famiglia.
Parker, dopo aver risolto brillantemente il”caso Giacchetti”, deve continuare a fare i conti con la sua solitudine e le sue angosce. Ma le ultime esperienze di lavoro e di rapporti umani, lo hanno avviato al superamento dei suoi incubi; egli è più sereno e più pronto a ricominciare, insieme con Kate, la sua unica figlia. È per lei che proverà ad avere fiducia nell’avvenire; è per lei che riproverà a vivere.Prof.sa Maria Carmela Benfatto.
Doll, l’osserva irrequieto fare delle acrobazie in volo per poi posarsi sul muretto nell’aiuola della terrazza. Si avvicina con circospezione sperando di coglierla di sorpresa, ma la mosca, con atteggiamento insolente, batte freneticamente le ali e si sposta di qualche metro, e così via, inseguito dall’infastidito volpino di colore bianco.
– Amico mio, è più furba di quanto pensi – dice Parker, uscito in terrazza, al cagnolino. – E credo proprio, mi spiace doverlo constatare, che tu non le possa mettere nessuna paura. Ci vogliono strategie mirate, frutto di un’attenta analisi della situazione… –
Sopraggiunge Kate. – Papà, con chi parli? –
– Con Doll. –
– Con Doll? –
– Sì, l’ho visto un po’ rammaricato e gli stavo esprimendo la mia solidarietà. Ci capiamo a meraviglia. –
Una sensazione opposta traspare nello sguardo della bambina, che si consola accarezzando il volpino. – Mary mi ha raccontato che sei andato a farle visita al lavoro. –
– Te l’ha detto? Credevo rimanesse un nostro segreto. –
Kate, ancora una volta si lascia andare ad un’espressione attonita.
– Sto scherzando! – l’assicura l’uomo. – Hai avuto fiuto, piccola, è davvero una brava persona, è soprattutto, un’eccellente musicista. –
– Ti piace? – gli chiede sorniona la bambina.
– Certo, è quello che ho detto poc’anzi… a cosa pensi? –
– Papà lo sai, non mi riferisco alla sua bravura. –
– Ma guarda un po’, non sei troppo piccola per pensare a certe cose? –
– Cosa fai, non mi rispondi? –
-… mi piace come musicista e come persona, ma questo non significa che io ne sia innamorato, se è questo che vuoi sapere. –
– È per questo che vai a trovarla al lavoro? –
– Sei di gran lena – replica con un sorriso Parker. – È un bel locale, ed io, dopo una giornata di duro lavoro, ci vado per rilassarmi, coccolato dalla buona musica. –
– Mi ci porteresti? – gli chiede Kate, continuando ad accarezzare Doll.
– Non è ammessa la presenza di bambini. Non è una discoteca, anche se molto tempo fa lo era. Forse, finiresti per annoiarti. –
– Lo pensi davvero? –
– Sicuro. L’ambiente serioso ti farebbe irritare non poco. –
– Mi piacerebbe andarci ugualmente. –
– Ti capisco. Ne parleremo con lei, chissà che non si possa fare uno strappo, quantomeno il tempo necessario per ascoltare un brano musicale. –
– Grazie papà! –
Il volpino di colore bianco, sino a quel momento rimasto tranquillo, inizia ad agitarsi. La mosca insolente, o un’altra al suo posto, ritorna a girargli attorno. La bambina se ne avvede. – Vorresti acchiapparla? Rassegnati! –
– È quello che ho cercato di fargli capire – afferma con un sorriso l’uomo. – Non riesce ad afferrare l’ineluttabile realtà. È comprensibile. –
– Calmati, non senti cosa dice papà? Lei vola, non puoi farcela mai – Kate, inginocchiata a terra, tenta di confortare il simpatico cagnolino stringendoselo a sé. – Lasciala stare, non ti fa niente di male. –
Doll sfugge ai consigli della bambina ed incrocia lo sguardo con Parker per catturare un cenno d’intesa.
-… dobbiamo essere fieri del nostro amico – osserva compiaciuto l’uomo. – La sua perspicacia non lascia dubbi. –
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