Le cronache di Teseo è un libro di Abraham Tiberius Wayne, composto di sei racconti ed edito dalle edizioni Les Flaneurs. Ecco una breve descrizione del testo e seguito da un corposo estratto.
Le cronache di Teseo: la descrizione del libro
Le Cronache di Teseo è una serie di sei racconti brevi che raccontano le celebri fatiche che l’eroe greco deve affrontare nel suo viaggio da Trezene ad Atene, in una prospettiva del tutto nuova, abbracciando un fantasy più moderno, senza tuttavia snaturare la struttura della mitologia ellenica: gli Dei, il Fato e gli eroi continuano ad avere un ruolo centrale nella storia. Elementi della mitologia greca si alternano con creature tipiche del fantasy moderno creando un’originale commistione. Il protagonista stesso è differente dal canonico eroe ellenico, poiché deve maturare fatica dopo fatica come in un romanzo di formazione, al fine di essere degno del trono di Egeo. Dopo aver affrontato licantropi, Golem, Gigàt, stregoni e altre mostruose creature, un Teseo finalmente concorde con la figura dell’eroe classico, affronta il Minotauro Asterione nel celeberrimo episodio proposto nell’ultimo racconto.
Le cronache di Teseo, estratto dal terzo racconto “Un oscuro monito”
Il corteo avanzava lento nella nebbia. Teseo camminava col capo chino mentre aiutava altri tre uomini nel trasporto del defunto mentre le prefiche urlavano e si lamentavano.
Un passo dopo l’altro ci si avvicinava al sepolcro e i suonatori di flauto intonavano una malinconica nenia. La necropoli era deserta: appariva quasi distrutta, logorata dal tempo, consumata dai ricordi.
Quando gli fu ordinato, il figlio di Etra adagiò con cura il corpo avvolto in un sudario nella bara di terracotta mentre una donna eseguiva la libagione.
Ascoltò l’elogio funebre e volgendo lo sguardo altrove, la sua attenzione fu catturata da una seconda figura femminile, silenziosa e inquietante. Lo fissava con i suoi occhi bianchi privi di iride e pupille. Quando il sepolcro fu chiuso, il giovane stregone la raggiunse e, attorno a loro, ogni cosa rimase in silenzio. Anche il vento che muoveva i lunghi capelli del ragazzo, ammutolì.
«Se hai da parlarmi, donna, sii veloce».
«Teseo, figlio di Etra: ebbene, riconosci il mio volto?».
«No. Non l’ho mai veduto in vita mia».
«E mai avresti dovuto. Tuttavia sai che sono qui per portarti un messaggio. Sono Promeneia primo oracolo di Dodona» si presentò la donna.
«Non ti vidi mai perché tu non cammini più tra i vivi. Perché adesso vedo il tuo viso se ancora non abito l’Ade?».
«È solo questione di tempo. A meno che non ascolti le mie parole, giovane stregone, tu perirai prima che il carro di Apollo muoia e rinasca due volte».
«Quali altre sciagure mi attendono?» chiese lui amareggiato.
«Tu sei diretto ad Atene: la strada che hai scelto di percorrere attraversa la città di Megara ma, prima di arrivarvi, due calamità ne sorvegliano il sentiero. La prima è un mostro marino di forza e ferocia impareggiabili: Scirone il Leviatano, Signore delle creature che abitano i mari».
«Come ucciderlo?».
«Non puoi» rispose grave la donna. «Non è un dio ma ne condivide l’immortalità. È nato dalla pazzia di Chronos, prima che gli altri dei abitassero l’Olimpo».
«Come posso sfuggire alla sua furia?».
«Torna sui tuoi passi, Teseo. Raggiungi il Monte di Artemide. Lì, sul fianco baciato dal sole che muore, c’è una porta che conduce agli Inferi, non più osservata da Sini il Golem che tu hai distrutto. L’unica sua difesa è la Gigat Fea, una creatura mezza donna, mezzo caprone. Non sono i suoi colpi che devi temere, poiché sono ben poca cosa rispetto a ciò che hai già affrontato. Fa’ attenzione, piuttosto, a ciò che porta in cinta. La sua cintura vale la tua vita, figlio di Etra. Essa sostiene tre ampolle. La prima contiene un liquido azzurro, splendente come il cielo quando il Sole è alto, capace di ghiacciare i forni di Efesto. La seconda racchiude la pozione dell’invisibilità, grazie alla quale sarai un’ombra nella notte. L’ultima è la più terribile: è una piccola ampolla contenente un liquido nero e vischioso. La pozione viene chiamata “Ordine di Zeus” e permette di richiamare il potere di Atropo, la Moira che recide il filo della vita. Le ultime due, più la pozione di Asclepio che già possiedi, ti saranno vitali per affrontare Asterione in un futuro possibile. Ascolta le mie parole, Teseo: non danneggiare le fiale e usa la prima ampolla per fermare il Leviatano. Le altre pozioni ti garantirebbero una vittoria tanto facile adesso quanto veloce sarà la tua morte nelle prossime prove».
«Hai parlato di una sola minaccia lungo la via di Megara. Quale sarebbe la seconda?».
«Lui, Teseo, è un pericolo che devi temere anche di più della creatura immortale. È l’unico uomo capace di addomesticare il Leviatano, cui ha donato il suo nome affinché possa essere dimenticato. Scirone il brigante vive nell’ombra: nessuno lo ricorda e col passare degli anni pronunciando il suo nome ci si è riferito sempre di più unicamente al mostro marino. Non è un semplice ladrone: è un sadico, pericolosamente abile nella magia, che si diverte a dare i poveri passanti in pasto alla sua creatura lanciandoli dalla scogliera. Affinché tu viva non serve solo sconfiggerlo, ma anche affrontarlo ad armi pari, senza l’aiuto di pozioni. Lo stregone più potente guarderà le stelle ancora una volta, il più debole bagnerà con il proprio sangue la terra ellenica».
«Che interesse hai nell’aiutarmi?» chiese Teseo.
«Io sono solo la voce degli Dei, così in vita, così da morta. Il Dio del Sole e delle profezie mi manda a te, mostrandoti cosa egli ha visto con gli occhi del futuro. Questo è il tuo rito funebre, Teseo, e il corpo che trasportavi era il tuo».
«Non è possibile…» si ritrasse inorridito, «non ho riconosciuto nessuno tra i presenti. Chi si è occupato delle libagioni non era mia madre!».
«Non hai riconosciuto Etra solo perché chi muore perde ogni legame con il mondo dei vivi. Sacrifica la scrofa che hai catturato nei pressi di Crommione. Tributala ad Apollo ed egli ti accompagnerà in questa nuova avventura. Il mio tempo è giunto al capolinea. Spero per te che trascorreranno molti inverni prima del nostro prossimo incontro. Addio».
Quelle furono le ultime parole che Teseo udì prima di svegliarsi. Si mise in piedi scrutando l’orizzonte nella notte: Megara era a meno di due giorni di cammino ma tra lui e la città, in quel momento, vi era la morte certa. Non aveva alcuna scelta: guardò la scrofa che tranquilla dormiva legata a un albero ed estrasse il pugnale.
Le cronache di Teseo di Abraham Tiberius Wayne può essere acquistato, al costo di 2,99 euro, dalla pagina dedicata al libro sul sito di Edizioni Les Flaneurs.