
Edito da Spiral Red Earth nel 2019 • Pagine: 366 • Compra su Amazon
Questo libro si fonda sulla mutevolezza, intesa in senso spirituale e attinge a piene mani nell'ampio ambiente definito come sacro femminino.
Le trasformazioni sono una costante in natura, e lo sono anche nella cultura se questa viene vissuta come qualcosa di temporale e non permanente.
Lo sciamanesimo femminile è al centro di questo libro che si va ad aggiungere ad una biblioteca femminile che può essere definita come: "riscoperta del se profondo".
Il libro raccoglie dei cicli, come fa la madre terra crona, e l'autrice partendo da se esplora la filosofia spirituale e la prassi sociale umana più antica, appunto l'animismo come viene definito in antropologia, e ne ribalta alcuni assunti che sono di stampo culturale discriminatorio verso il femminile, e che permangono da millenni come dati acquisiti.

La lince ad esempio richiama alla sapienza, ma come si accompagna la sapienza ad una Dea con dei coltelli? In pratica gli archetipi sono quelli di un tutto sempre e comunque ciclico. Non vi è libertà senza lotta, non c’è sapienza senza incontro con la Dea Oscura, con aspetti del femminile che vengono occultati e sfiduciati nelle società a partire dai Kurgan.
Alternativamente al percorrere questo sentiero di ri-scoperta del Se, vi sono quelli che personalmente definisco come “recinti dorati” o “legamenti invisibili” che significano staticità dove invece dovrebbe esserci movimento. L’uroboro è un esempio calzante di questa ciclicità.
Il serpente è l’animale del femminino risvegliato (di cui la donna prende coscienza) e nel caso dell’uroboro è ciclico. Questo simbolo ad osservarlo appare fermo, statico, patristico se lo si vuol intendere così, ma rappresenta il ciclico sacro del femminino, che non si mostra a chi è incapace di “vederlo” come tale.
La donna-dea oscura che ritrova la sua Kalì acquisisce uno strumento di potere da contrapporre al potere della staticità e del controllo perverso di società che hanno distrutto un equilibrio che non doveva essere intaccato, specie se si riflette sul livello nel quale ha degenerato.
Un altro aspetto del controllo e della mancata rigenerazione proveniente dalla ciclicità esperienziale connessa alla Dea Oscura, è quello sul tema dell’errore e su quello del consenso.
Cosa sono l’errore e il consenso nel sistema patristico?
Un errore è mal sopportato da queste società, non è motivo di riflessione, non è affatto un qualcosa che fa parte integrante dell’esperienza da vivere. L’errore deve essere sottolineato ed è una scusa per dar vita al ciclo del senso di colpa, quando ogni cosa nell’universo contempla il caos (una forma di errore se la si vuol osservare così) che sta lì a dimostrare che è una sfida al miglioramento e all’esperienza che deve portare alla consapevolezza.
L’errore è un opportunità nel femminino sacro, nello Sciamanesimo del Femminino e gli errori non sono colpe, ma solo passaggi necessari anch’essi come necessario è apprendere dagli stessi, senza errori non vi è possibilità evolutiva mentre il modello patristico è quello dell’eroe che non sbaglia mai, ma se non si sbaglia non si ha possibilità di apprendere alcunché.
Pagine: 84-85-86
Come vanificare le Energie
Un modo certamente efficace per vanificare le Energie, o meglio andrebbe detto, per “illudersi di controllarle” è quello di ritenersi superiori ad esse, e di escludere l’istinto dai parametri (o paletti) che le persone per costrutto culturale si mettono, vi è anche quello di integrare l’istinto ma metterlo al pari della ragione elucubrante, non pensosa e quindi che assimila anche le sensazioni depurate da specifiche culture, chi si pensa superiore non può ne gestire la natura ne apprendere come gestire le sue forze, ovvero le sue proprie forze visto che non vi è separazione. Con questo paragrafo entro nella parte “pratica” del tema sullo Sciamanesimo femminile e voglio iniziare parlando dell’istinto e del rapporto che questo naturalmente ha con le energie.
L’istinto è intuito, è una parte animale che per lunghi secoli è stata considerata come poco importante per via della supposizione errata che la natura potesse essere governata e che una specie fosse superiore ad essa, spesso questa specie la definisco disumana quando perde il suo equilibrio insito all’interno dell’equilibrio generale (Madre e Dea Oscura) e commette azioni dove non esistono i sentimenti e l’istinto ma unicamente il concetto di dominio esercitato con la violenza. Quest’ultima può essere di diversi tipi non solo brutalmente fisica ma anche psicologica, emozionale e connessa ad un indottrinamento che agisce talmente bene da portare le femmine della specie umana a pensare di essere ciò che coloro che le violentano su questo piano, le inducono a credere sia la verità.
Nel corso della storia però ad un certo punto chi faceva parte del sistema di cui parlo ha compreso che non poteva esercitare una qualche forma di partecipazione al potere esoterico senza riconoscere l’intuizione, ovvero il femminino, allora lo ha affiancato separandoli, al raziocinio. In pratica nella dualità delle due forme e quindi di fatto operando una separazione e un “incasellamento” che Mater Genetrix non opera, la Madre infatti nel far crescere la pianta ha tanto di raziocinante, ma all’interno di un quadro di mutevolezza e ciclicità e non di dualità, come ha l’istinto nelle sue manifestazioni animali e si anche vegetali, e tale separazione di fatto blocca la ciclicità e la mutevolezza nella quale “galleggiano” per così dire, le Energie che muovono l’universo, quindi fin quando ci si riferisce a compartimenti (binomi che escludono le molteplicità e le sfumature connesse ad esse o che le inglobano per guidarle attraverso scopi e finalità suggeriti dalla cultura errata di appartenenza) stagni tipo:
magia-scienza
raziocinio-istinto
tanto per citarne un paio, si resterà estremamente lontani da quelle Energie pur illudendosi spesso (in culmini di ego che trabocca magari) di gestirle e direzionarle. Tutte le persone sono una parte di quelle Energie, ma prima di tutto devono riconnettersi con il loro femminino e comprendere che questo arriva attraverso l’istinto, prima di qualunque strategia razionale.
Molte donne Sciamane e Curandere sostengono che una volta aperto quel canale, che di fatto è un canale energetico, e essersi riconnesse ad esso, si comprendono le cose molto prima di quando queste avverranno, per esperienza personale posso dire che queste donne medicina hanno ragione, e la Via per accedere ala precognizione, o meglio andrebbe detto alla veggenza, è una Via del Femminino Sacro, è quella del “Feel” e dell’”Intuition” ciclica, mutevole, che nasce, cresce, muore e si rigenera.
Ecco perché sostengo spesso che le filosofie e culture patristiche e patriarcali sono riadattamenti e ruberie dalla prima forma spirituale che era appunto quella del Femminino Sciamanico e Animista certo… nel senso che l’anima è il soffio, ed è essa stessa una forma di Energia.
Istinto – Dea Oscura e una Gentilezza non necessaria, (30) lo spirito della natura che graffia e un Se Selvaggio del Femminino che nelle società dell’accondiscendenza viene odiato ma che è Potere per la donna, il Potere del Discernimento e di Colei che conosce la giustizia sentendola nelle sue viscere, nelle sue Ossa, la parte più resistente del proprio corpo, e più profonda del Viaggio Sciamanico. Madre che cura e Madre che squarcia, in mezzo i passaggi e le mutazioni….
Molte donne sono gentili in situazioni di dominio anche perché l’aggressività viene ad esse mostrata come non appartenente a loro, in natura le creature con maggiore grinta e aggressività sono le femmine delle differenti specie perché? Certamente ciò avviene per la difesa della prole ma perché le femmine animali sanno anche che aggressivo (e lo sanno per istinto) significa appunto potenziale superamento. Se ci si mostra gentili con chi non lo merita il messaggio che si fornisce è: “fai di me quello che vuoi, io mostrerò un sorriso e ti legittimo a fare ciò che vuoi” e questo è quello che nelle società che viviamo viene condotto attraverso la violenza o per ciò che si chiede di fare alle donne, dicendo che trascinarsi la rabbia fa male, ma la rabbia se non si esprime crea malattie e ormai su questo punto ci sono arrivati anche i medici occidentali.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea del libro è nata molti anni prima, avevo conservato delle impressioni e raccolto materiali, leggendo moltissimi altri libri inerenti il sacro femminile e lo sciamanesimo, quali prime forme spirituali esistenti nelle comunità umane. E leggendo, approfondendo capii già a 15/16 anni che presto o tardi avrei scritto un libro che trattasse questi temi ma partendo da me, come il femminismo insegna. A distanza di più di 20 anni ho scritto questo mio primo libro, avendo accumulato esperienze, quelle necessarie ad essere convertite in consapevolezze utili anche ad altre attraverso la lettura.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Questo libro fu una valanga, non fu difficile da portare a termine, i fili si sono incontrati dando origine ad una trama crona-logica come sottolineo nel titolo stesso.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Molte sono le autrici che mi hanno ispirata. Marija Gimbutas Clarissa Pinkola Estès Alice Walker Luciana Percovich Vicky Noble Audre Lorde Monique Wittig Per citarne alcune.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo in Italia, ho sempre vissuto in Italia, nel centro Italia per essere precise.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Continuerò questo percorso ciclico, ad ogni periodo corrisponderanno parole, frasi, pensieri ed emozioni da mettere nero su bianco. I miei libri sono tutti collegati, da fili che solo in apparenza non si incontrano, ma che invece sono collegati come la tela di un ragno, creatura sacra e capace di ispirare come totem l’emersione di trame sottaciute nella mente. Grazie per questa intervista.
Buonasera,
mi chiamo Barbara e vorrei sapere se è possibile contattare l’autrice per mail o telefono.
Grazie
Saluti
Buongiorno Barbara, la ringrazio intanto. Sono l’autrice del libro e le rispondo che mi può contattare attraverso il mio blog presente su piattaforma blogspot e dal titolo: “La Strada della Sciamana”
Saluti