
Edito da Gruppo Albatros il Filo nel 2021 • Pagine: 102 • Compra su Amazon
Sviluppato secondo lo schema dei Libri Game degli anni 80, LULELA non è un gioco, ma un romanzo che racconta, secondo multiple prospettive, la storia di ‘Lui’ (il protagonista).
LULELA è un universo in cui navigare, è una multi-storia.
19 percorsi narrativi possibili,21 bivi,
37 capitoli,
Interattivo, giocoso e allo stesso tempo contemplativo.
Impossibile riassumere tutti e 19 i filoni narrativi in pochi caratteri. Ciò che si può certamente dire è che la questione centrale è l'identità: chi sono? Come mi relaziono con gli altri? Fino a che punto le mie scelte determinano la mia identità? E fino a che punto le scelte degli altri influenzano la definizione di me stesso?
LULELA dimostra che le categorie che usiamo nella vita quotidiana sono essenzialmente fluide.
Il titolo è una sincrasi di 'Lui', 'Lei' e 'L'Altro': tutti componenti di un'identità ibrida.
LULELA ricorda l'universo di Borges. Un mondo in cui i sentimenti di solitudine e malinconia sono legati all'umorismo e al romanticismo.
‘Lui’, all’inizio della multi-storia è come una pagina bianca, pronto ad affrontare il suo viaggio di pseudo-auto- definizione (in quanto, in realtà, è il lettore a scegliere per Lui), ed in questa paziente ricerca di sé stesso, alla fine del primo capitolo egli si ritrova, finalmente, davanti ad una decisione di fondamentale importanza. Questa
scelta, infatti, guiderà il lettore (e ‘Lui’) ad un nuovo capitolo, alla fine del quale ci sarà un ulteriore bivio e così via procedendo sino a raggiungere uno fra i 19 diversi finali possibili.
In questo viaggio tutti i 19 finali sono indipendenti fra loro, ma allo stesso tempo connessi. Tutte evoluzioni diverse di ‘Lui’, ma che raccontano sempre una macro-descrizione di ‘Lui’.
Nelle varie storie ‘Lui’ si confronterà con altri protagonisti importanti: un ‘Altro’ che a volte sarà padre, a volte nemesi, a volte fratello, a volte amico. E con una ‘Lei’, che tal volta sarà amante, a volte desiderio, a volte sorella. Ma tutti e tre i personaggi saranno sempre parte di ‘Lui’.

Domande e scelte.
Lavorare, comporre, vivere, scrivere, agire, dormire, tutto è frutto di una scelta.
E tutte le scelte che facciamo ci influenzano, ci costituisco- no. Ma anche le scelte che non facciamo lo fanno. D’altron- de se quella volta avessi scelto diversamente da come hai in realtà fatto, saresti stato sempre te stesso, di certo non un’al- tra persona.
Se invece di baciarla avessi deciso di riderle in faccia, saresti sempre stato te stesso, ma con un bacio in meno. O forse in più. Se invece di fare sport tutte le settimane avessi scelto di ri- manere a casa a cucinare, saresti stato sempre te stesso, ma con qualche kilo in più, probabilmente.
Questo è LULELA, un universo di scelte che descrivono, tutte insieme Lui, o Lei, o Te, o Noi.
INTRODUZIONE:
LULELA non è solo una storia, ma un universo di scelte. Nel corso della lettura, tu (lettore) leggerai di scelte e bivi che influenzeranno la storia di Lui (protagonista) e sarai tu (lettore) a scegliere per Lui (protagonista).
Lui e tu navigherete all’interno dell’universo di LULELA, scegliendo alla fine di ogni capitolo come procedere. Raggiunto un finale, una storia si è compiuta. Ma solo una su milioni di altre possibili si è esaurita (in realtà ci sono esattamente 19 possibili finali).
Ti è piaciuto il finale? Avresti voluto fare scelte diverse? E se avessi fatto scelte diverse?
E se?
In questo universo di scelte non c’è scelta che tenga al di fuori di se stessa.
Infatti potresti scegliere di ricominciare la tua lettura, o di ritornare indietro di pochi capitoli. Cambiando tutte le scel- te, o poche scelte, o nessuna scelta.
Sta a te scegliere. Come sempre, d’altronde.

Come è nata l’idea di questo libro?
LULELA è in realtà l’adattamento dell’omonimo spettacolo di teatro-musicale ( www.gabrieledifranco.com/lulela/ ). E nello spettacolo dal vivo, come nel libro, il pubblico è fautore del destino del protagonista. L’idea generale dietro LULELA (a prescindere dal suo formato) nasce da una piccola riflessione: Quante volte essendo fra il pubblico di un concerto vi siete sentiti tremendamente annoiati (oppure estremamente eccitati) dall’esibizione di quella sera. In quel momento, in qualche modo, i musicisti stanno esercitando un’influenza su di voi. Ebbene, sappiate che questa influenza è reciproca. Anche i musicisti percepiscono il pubblico e la loro esibizione viene fortemente influenzata da ciò. Mi piace definirlo come il segnale di un potere che il pubblico possiede. Un potere di cui, spesso, né il pubblico né i musicisti sono coscienti. Per cui, perché non rendere il pubblico consapevole di questo potere? Perché non fargli sentire il peso delle scelte e del risultato di ogni singola esibizione? Così nasce LULELA prima come spettacolo di musica-teatro e poi nel suo adattamento come libro.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La stesura del testo di LULELA è stata piuttosto fluida, naturale, quasi catartica. Era da poco venuto a mancare mio padre, e mi ero appena trasferito in Belgio, così una notte mi ritrovai a buttare giù il primo capitolo di quello che sarebbe poi diventato un universo esplorativo a bivi di ben 37 capitoli e 19 finali diversi. Da lì in poi il resto del libro si è quasi auto-generato. Scrivere LULELA è stata una delle cose più spontanee e naturali che abbia mai fatto. Naturale come andare al bagno: ti scappa, non puoi trattenerti, l’unica possibile via da percorrere è quella di andarci.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Gianni Rodari, Luigi Pirandello, Italo Svevo, Antonio Koch.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Attualmente vivo e lavoro a Brussel, dove svolgo la mia attività di compositore e musicista jazz. Prima del Belgio, Austria, ed ovviamente Italia.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Essendo in prima istanza compositore, la scrittura è sempre connessa anche alla musica. Attualmente sto lavorando alla stesura di una serie di brevi storie (ed annesse composizioni musicali). Sono brevi storie dell’assurdo, spesso i protagonisti sono animali, o oggetti animati (una goccia d’acqua, un pelo, una mosca, ecc), ed un po’ seguendo il filone di LULELA, lo stile è in bilico tra ironia e melanconia.
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