
Edito da Antonio crepaldi editore nel 2016 • Pagine: 218 • Compra su Amazon
Max, protagonista maschile della storia qui narrata, è un esemplare di razza Rottweiler che insieme ad una giovane donna (Laila: protagonista femminile) formano il binomio cane-padrone su cui si sviluppa l’impianto narrativo di questo romanzo. La storia è stata ispirata proprio da un Rottweiler con cui l’autrice ha avuto un rapporto particolare durante il servizio di volontariato che presta nel canile municipale di Rimini. Un Rottweiler dunque abbandonato, pur essendo un cane di razza, ma a causa proprio della sua razza inserita in quella che fu una “lista nera delle razze pericolose”, stilata a suo tempo con superficialità dal Ministero della Salute. Un cane che l’autrice ha avuto modo di frequentare e conoscere, entro la struttura che raccoglie i quattro zampe sfortunati, a tal punto da essere ispirata fino a scrivere un romanzo. Sono realmente esistenti anche gli altri “personaggi” a quattro zampe di questa storia che così interpretano loro stessi. Ciò che colpisce maggiormente, purtroppo in senso negativo, è che pure i personaggi umani “cattivi” della presente narrazione risultano davvero esistenti, per cui difficili da capire per chi i cani li ama veramente. A lasciare ancora più perplessi è però la constatazione dell’esistenza di personaggi discutibili che gestiscono addirittura delle associazioni animaliste di volontariato “no profit” con lo scopo invece di ricavare denaro a discapito della cura degli animali ospitati nei canili municipali. Piace pertanto il coraggio dell’autrice che non nasconde simili personaggi purtroppo presenti perfino nel mondo del volontariato animalista. Leggendo il presente romanzo, il lettore potrà prendere “visione” di quanto anzidetto e constatare come l’autrice affronta questo ed altri problemi. Un romanzo che narra una bella fiaba dei nostri giorni, non solo per bambini ma per tutti coloro che si trovano ad affrontare i mille problemi della vita di oggi. Ci sono tutti gli elementi: i buoni (sfortunati) ed i cattivi (prepotenti), le fatine amabili, le matrigne perfide e gli orchi; il vento che gira e che mette le cose a posto, un inevitabile ma dovuto lieto fine, la morale finale, anzi, tante morali. Laila non è il personaggio inventato di un romanzo ma una ragazza vera dei nostri giorni, con sfortune, problemi e determinazioni che la portano ad agire positivamente per far girare la ruota della fortuna dalla sua parte; un messaggio a tutti i giovani che non si lascino travolgere dagli eventi abbandonandosi ad una vita vuota e dissoluta. Non è però solo la storia di Laila, è anche quella di Max. Il fulcro del romanzo è infatti il magnifico legame tra Max (dal passato difficile) e Laila (dal passato altrettanto difficile): anche questo lo rende una fiaba moderna perché l’autrice ha voluto in questo modo descrivere non solo la piaga sociale dei cani crudelmente usati nei combattimenti, con il conseguente disagio di questi poveri animali che si trovano costretti per sopravvivenza a comportarsi in modo estraneo alla loro indole, ma anche le sofferenze di una donna la cui famiglia d’origine l’ha rinnegata fin da bambina.

Come è nata l’idea di questo libro?
È nata dal mio volontariato in canile. Una realtà che non tutti conoscono. Una realtà e che a conti fatti per certi tratti assomigliare ad altre realtà più conosciute.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Terminarlo è stato semplice. Durante la stesura invece mi sono dovuta fermare per qualche tempo perché mi ero resa conto che il romanzo aveva bisogno di nuova linfa creativa da parte mia.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Un’autrice che mi ha praticamente insegnato a scrivere è stata ed è Danielle Steel, come tecnica narrativa, ma come storie cerco d’ispirarmi ai classici cercando di mettere quegli elementi sociali che li rendono così immortali.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ha sempre vissuto a Rimini. Tutte le mie storie sono ambientate nella mia città.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I progetti per il futuro, visto la mia passione per la cinofilia, sono di continuare a scrivere di cani e del loro mondo. Ma anche di scrivere altro.