
Edito da Argento Vivo Edizioni nel 2018 • Pagine: 335 • Compra su Amazon
La foresta che circonda il villaggio di Roksteg è una palestra di vita per cinque ragazzi spensierati, sempre in cerca di avventure. Questo li porterà ad affrontare conflitti, compiere scelte difficili e sfidare un terribile pericolo, quando si troveranno davanti un folle studioso che trama nell'ombra per risvegliare il leggendario Lephisto.

«A volte il fato disegna delle opere tanto grandiose di cui noi, pur assistendo al loro compimento, non possiamo comprendere il tema. È come se collocaste una formica sulla tela di un pittore: riuscirebbe a vedere una serie di linee, delle pozze di colori, ma non a cogliere il senso del quadro nella sua interezza, il messaggio che il pittore ha voluto trasmettere. Ma se alla formica spuntassero le ali, e riuscisse ad allontanarsi dalla tela a una distanza sufficiente, allora potrebbe tentare di interpretarlo.»
«Signor Zagoras» incalzò Peelìa «quindi noi, come la formica, dovremmo accontentarci di osservare il quadro da lontano, senza poter dire la nostra? Sempre sperando che ci spuntino le ali.»
Zagoras tornò a mostrare un sorriso, ancora più soddisfatto di quelli che aveva elargito durante il pranzo.
«No Peelìa, non siete formiche. Vi vedo più come pittori. Ho la sensazione che tutti voi avrete modo di dare delle notevoli pennellate, al quadro che il destino ha iniziato a dipingere.
Mentre Fiyod teneva a bada uno dei due nemici, la ranger era ignara di aver di fronte un vero professionista, un marcantonio dalla tecnica sopraffina, affinata in anni di allenamento, le cui capacità erano state incrementate dal trattamento nel cilindro di vetro che aveva subito tre mesi prima. Con estrema abilità parava gli attacchi di Rako, contrattaccando con velocità crescente. La sua bellissima spada, un’arma di antica foggia nanica con pregiati fregi e rune incise sulla lama, aveva già assaggiato la carne della ranger un paio di volte, infliggendole una ferita lieve al braccio sinistro e una più seria nella parte destra del torace. Pur non avendo toccato organi vitali, il colpo aveva provocato un copioso sanguinamento.
La difesa di Rako, in difficoltà fin dall’inizio, vacillava sempre più a causa delle ferite che le annebbiavano mente e riflessi. Reklo se ne era reso conto ma, messo alle strette dai due avversari come mai gli era capitato, non aveva modo di raggiungerla per darle manforte.
In pochi granelli il precario equilibrio fra i due si ruppe.
L’uomo fece saltare via la spada dalla mano della ranger, con una terribile stoccata assestata sulla base della lama, poco sopra l’elsa. Per effetto dell’impatto la ranger si ritrovò esposta, poiché la violenza dell’urto delle due lame le aveva fatto perdere anche l’equilibrio, oltre che l’arma. Lo sguardo vuoto del suo avversario parve illuminarsi per un istante, alla vista del collo sguarnito e indifeso della ragazza. O forse fu soltanto un riflesso del fuoco della torcia attaccata alla parete. L’uomo portò l’affondo decisivo.
La lama nanica brillò alla luce della torcia. Il riflesso del collo della ragazza si faceva sempre più nitido sull’elerium, il metallo con cui era forgiata la lama, man mano che la spada bruciava i pollici che la separavano dall’obiettivo.

Come è nata l’idea di questo libro?
L’idea è nata dall’esortazione a trasporre su carta le avventure che ho creato per giocare al gioco di ruolo Dungeons & Dragons con i miei figli e i loro amici. Quando questi ultimi, entusiasti per la storia che gli avevo proposto, mi invitarono a scriverne un libro, decisi di accontentarli, salvo poi decidere di tentare di sottoporre il manoscritto a varie case editrici. Tre di loro mi diedero una risposta positiva e tra queste ho scelto Argento Vivo Edizioni, scelta più che felice, direi!
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Non userei il termine “difficile”, poiché implica qualcosa di negativo. Preferisco usare il termine “impegnativo”, rende più l’idea ed ha una sfumatura decisamente più gradevole. E impegnativo in effetti lo è stato. Ma allo stesso tempo ha rappresentato un impegno piacevolissimo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Per il fantasy senz’ombra di dubbio Tolkien. Ma anche Andrzej Sapkowski, l’autore della saga “The witcher”. Adoro anche la fantascienza, di cui vedo Asimov come il re indiscusso. Confesso, però, che spesso e volentieri mi ritrovo a ispirarmi allo stile di Fredric Brown, autore meno conosciuto ma che con i suoi finali spiazzanti (cito “La sentinella”) mi ha stupito più di una volta.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Ho sempre vissuto nella zona di Firenze. L’infanzia e la prima adolescenza a Rifredi, nella vivace periferia cittadina. Poi la mia famiglia si spostò a Sesto Fiorentino. Dopo il matrimonio ho vissuto con la mia nuova famiglia nei pressi di Poggio a Caiano per trasferirmi a Greve in Chianti, dove abito tuttora, in seguito alla nascita dei nostri due figli.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Innanzitutto terminare la saga de “Le memorie di Roksteg”. Con Argento Vivo Edizioni abbiamo appena pubblicato il secondo capitolo “Le memorie di Roksteg – I re perduti di Gherrod” che spero replichi il successo del primo romanzo. Oltre a un buon risultato in termini di vendite, “Il risveglio di Lephisto” mi ha dato anche la soddisfazione di essere stato adottato da due classi di seconda media in un istituto veronese. Sono al lavoro anche su un’antologia di racconti, che vorrei far uscire a scopi benefici, per finanziare la ricerca sul cancro.
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