Edito da Algra editore nel 2021 • Pagine: 176 • Compra su Amazon
Eolin ama duellare con la spada appartenuta al padre e possiede una particolare inclinazione a infrangere le regole. Non sa ancora di essere la Portatrice, fortemente desiderata dalle forze dell'oscurità che minacciano il ritorno del Tiranno Darza. La notte in cui ruba un misterioso talismano, il suo destino si legherà a quello di Ben. Solo con il reciproco aiuto riusciranno ad affrontare il lungo percorso che li costringerà a scelte difficili e momenti di smarrimento, causati dalla scoperta che è impossibile fuggire dal passato, soprattutto quando ad esso è legata la sorte di un mondo intero, quello di Merawen.
D’un tratto si udì una voce:
– Padrona.
– Mostrati, Nadir! – una donna ammantata di tenebra si voltò.
– Padrona… – si sentì ancora quella voce, mentre un uomo sgusciò fuori dal bosco e s’inchinò umilmente. Era alto quanto un bambino di dieci o undici anni, ricoperto di stracci, puzzolente e cieco da un occhio. Appariva come un ometto raccapricciante ma, in realtà, nascondeva tanta bontà e dietro il volto tumefatto ne celava un altro, uno diverso, tanto deforme quanto sensibile.
– Non temere, Nadir, pagheranno per il dolore che ti hanno arrecato. – mormorò aspra la donna, accarezzando il volto sfigurato del servo – Non dimenticare che sono stati loro a ferirti, a ridurti in questo misero stato, ma io ti aiuterò. Curerò le tue ferite, proprio come ti ho promesso, anche se non potrò restituire la vista al tuo occhio poiché la logomanzia elfica che l’ha danneggiato, per me, è ancora impossibile da infrangere. Dovrai attendere tempi migliori, mio fedele servitore.
– Grazie padrona, grazie – rispose baciandole la mano.
– Ora basta! Dimmi: sei riuscito a trovare il luogo? – la donna ritrasse la mano disgustata.
– Sì, padrona. L’ho trovato per te.
– Anni di studi e ricerche hanno portato i loro primi risultati. Presto, conducimi lì! – ordinò, mentre un brivido di eccitazione le salì lungo la schiena e assieme si allontanarono nella notte, inghiottiti dalla boscaglia.
Come è nata l’idea di questo libro?
Il mio romando d’esordio, adesso fuori catalogo, raccontava di un principe ignaro del suo destino. A distanza di dieci anni, quel lontano personaggio è tornato a bussare alla mia porta, insieme a Eolin, un’elfa sulla cui vita gravitavano forze distruttive. Ho ascoltato attentamente la sua storia e, a poco a poco, l’ho trascritta. Ebbene, il romanzo è il risultato dell’incontro del nuovo personaggio.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
La prima stesura è stata relativamente difficile perché il lavoro è stato agevolato da una scaletta (trama principale, divisione dei capitoli, ecc.). Con la editor della casa editrice, poi, abbiamo corretto gli errori di ortografia e sintassi, oltre ad alcune lievi migliorie a livello strutturale (la coesione testuale è un aspetto davvero importante).
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Sono davvero tanti gli autori di riferimento. J.R.R. Tolkien, C. S. Lewis e Ursula K. LeGuin sono straordinari, così Silvana De Mari e Elisabetta Gnone. Non è facile scegliere.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Vasto, una pittoresca città della Costa dei Trabocchi (Abruzzo).
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
In futuro ci saranno altri libri, probabilmente inizierò a interrogarmi sui temi dell’attualità, il conflitto generazionale, e i sentimenti che muovono le persone, così affascinanti da un punto di vista sia umano che narrativo.
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