
Edito da Roberta Colombo nel 2020 • Pagine: 77 • Compra su Amazon
Il mio angelo ha la coda è il titolo del libro di favole scritto e illustrato da Roberta Colombo in seguito alla scomparsa prematura di uno dei suoi cani.
L’autrice con questa raccolta ha voluto trasformare l’immenso dolore provato per la sua perdita in qualcosa che fosse d’aiuto per gli altri, regalare un sorriso e condividere la sua crescita personale,
Il libro, i cui protagonisti sono i sui cani, è indirizzato ai piccoli, ma anche ai grandi, nello specifico al ‘bambino interiore’ che ogni adulto porta nel profondo. Nelle storie emerge la voglia di giocare, di divertimento, di creatività e l’autenticità dello stupore che, ahimè, molto spesso viene dimenticata e abbandonata, e vengono affrontati temi rilevanti, come la diversità, il perdono, le paure e l’importanza di credere in se stessi e nei propri sogni.
L’intero ricavato delle vendite del libro sarà destinato ad aiutare il suo progetto Anima Bianca - Cani specialmente abili a crescere.
Progetto che nasce dalla voglia di far comprendere la bellezza della convivenza quotidiana con cani disabili.
Scopo del progetto è favorire l’adozione dei cani con disabilità, in particolare visiva e/o uditiva, aiutando l’inserimento in famiglia, seguendo la loro educazione (ed eventualmente la rieducazione), insegnando il giusto approccio a qualsiasi attività e diffondendo cultura su questo argomento.

Quel nome non le era stato dato a caso, perché lei era veramente bella, tutta bianca, aveva gli occhi scuri e profondi di una fata e … brillava! Si, avete capito bene, lei splendeva come la Luna nella notte.
Ad un primo colpo d’occhio non si notava, ma se la si osservandola attentamente, si poteva vedere un alone luminoso intorno a lei. Ogni pelo della sua pelliccia scintillava.
Quando c’era lei, anche l’angolo più buio sembrava un po’ meno tetro e faceva meno paura..
Belle aveva, purtroppo, un gran brutto carattere e solo la piccina dai capelli rossi la capiva e andava d’accordo con lei.
Si erano incontrate per caso, in un momento in cui la fanciulla si sentiva molto sola e triste e la cagnetta aveva perso le speranze di trovare un amico.
Si amavano, come mai nessuno nelle ere del tempo si era mai amato prima di quel momento, e quando si abbracciavano anche la ragazzina luccicava un pochino. Passavano le loro giornate a correre a perdifiato tra i prati verdi, a sdraiarsi tra i fiori, circondate dalle farfalle, a nuotare nei ruscelli in mezzo ai pesciolini e a guardare le stelle.
Erano davvero felici.
Un giorno però, la bimba si accorse che la sua compagna era meno lucente del solito.
Si preoccupò molto e cercò in ogni modo di farla stare meglio ma, nonostante tutti i suoi sforzi, Belle giorno dopo giorno perse un po’ della sua luminescenza, finché si spense…
La piccola, disperata, mise le mani tra i suoi capelli rossi e pianse per 100 giorni di fila. Poi esausta, si addormentò.
Cadde in un sonno profondo e nei suoi sogni incontrò la sua cucciola adorata. Era ancora bellissima e brillava molto di più. Era li apposta per lei e le disse:
“Amica mia , non devi essere triste, ho dovuto affrontare la morte per avere un paio d’ali e tornare sulla Luna. Non te lo avevo mai detto, ma io arrivavo da li. Era per questo, sai, che ero un po burbera, mi mancava la mia casa. Ma, grazie a te, il mio viaggio sulla Terra è stato meraviglioso.
Ora, se vuoi farmi un dono, promettimi di correre ancora sulle colline, di fare ancora i tuffi nel ruscello e di essere sempre felice. Ti osserverò e sarò contenta insieme a te.
E ogni volta che sentirai la mia mancanza ti basterà guardare nel cielo, io sarò lassù a pensarti”
La bambina si svegliò e da quel momento non pianse mai più. Capì che la partenza di Belle non era la fine, ma solo l’inizio… di un cambiamento. E comprese di non aver perso la sua amica, era solo andata un po più lontana.
E da allora ogni sera, dopo essere stata felice tutto il giorno come promesso, iniziò a sedersi sotto un albero a guardare la Luna..

Come è nata l’idea di questo libro?
Nell’aprile 2019, in seguito alla perdita prematura di uno dei miei cani, Belle, sprofondai in un dolore senza fine e il mondo per me si fermò. Soltanto dopo parecchi mesi, trovai la forza e il coraggio di riprendere poco alla volta in mano la mia esistenza e decisi di recuperare tutte le energie che avevo dedicato al mio dolore e incanalarle nella creazione di qualcosa di bello e positivo. Ricominciai, dopo tanti anni, a disegnare, attività che ho sempre amato e che mi ha continuamente resa felice, ma che avevo accantonato, chissà poi perché… Scoprendomi ancora appagata e felice nel creare i miei nuovi disegni, la mia fantasia iniziò a viaggiare, mi accorsi che avevo voglia e bisogno di esprimere e comunicare tante cose, e fu così che nel giro di poco tempo nacque l’idea di scrivere questo libro di favole. La difficoltà maggiore è stata quella di riuscire a pubblicarlo nella data che mi ero prefissata (un anno esatto dalla morte di Belle).
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Possiamo dire che il lockdown ha aiutato, in quanto il tempo che ho potuto dedicare alla stesura dei racconti e alla produzione dei disegni è diventato tantissimo, permettendomi di arrivare perfettamente puntuale al mio obiettivo.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Solitamente amo tutto un altro genere di libri (fantasy in particolar modo), ma ad ispirarmi è stata una fiaba che mi hanno letto nel periodo in cui stavo più male: ‘La Piccola Anima e il Sole’ di Neale Donald Walsh.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo a Parabiago, in provincia di Milano. Il mio tempo libero lo trascorro tra i boschi del Parco del Roccolo e le montagne della Val Seriana, luoghi dove ho ambientato le favole del libro. Sono educatrice e istruttrice cinofila specializzata nel lavoro con cani portatori di handicap.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per il futuro ho in cantiere un libro sulla disabilità sensoriale del cane.
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