
Edito da Daniela Barbera nel 2020 • Pagine: 29 • Compra su Amazon
Un giorno a casa non la trovi più: una figlia adolescente, adottata all'età di 5 anni, scompare senza lasciare traccia. Rapita? Fuggita di propria volontà?
Il racconto di una madre, dei giorni e mesi che nessun genitore vorrebbe mai sperimentare.

1. PROLOGO
Ci sono luoghi che per anni ti paiono insignificanti, immagini piatte e monotone come la strada che ogni giorno ti porta al lavoro.
Finché all’improvviso si legano a un evento piantato come un coltello nella tua esistenza. Non potrai più dimenticarli, perché da quel momento acquistano un’impronta, di dolore o di felicità, che ti cambia la vita.
A questo pensavo, camminando nei pressi di un parchetto in zona Porta Romana a Milano, niente più che un pezzetto di verde incastrato tra i condomini, cesso per cani e rifugio dei senzatetto. Proprio lì, dieci anni prima, ero seduta su una panchina con Ranja mentre mi diceva la verità sulla sua fuga da casa: in lacrime aveva ammesso che era stata con uno “tanto più grande”, conosciuto per caso e subito diventato l’amore della sua vita, nell’immaginario romantico della sua adolescenza. Non si era rifugiata da un’amica appena conosciuta e di cui non sapevamo niente. Non era in giro, a vagabondare per una ribellione verso i genitori. A sedici anni, aveva dato una drastica svolta alla sua e alla nostra vita, e noi ne eravamo beatamente ignari. Ripassare da quel luogo aveva riportato a galla le angosce dei giorni vissuti senza dormire, senza respirare, sperando che non fosse stata rapita e che potesse tornare viva dal nulla in cui era scomparsa.
Dieci anni come fosse oggi.

Come è nata l’idea di questo libro?
1) Nasce dall’insieme di esperienze personali ed esperienze condivise con altri genitori adottivi dell’associazione di cui ho fatto parte: Kantutita-figli del mondo onlus di Bergamo.
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Questo libro nasce da tanti appunti raccolti negli anni, poi durante un periodo di forzata inattività ho avuto il tempo di riordinarli e formarli in una vicenda che spero possa coinvolgere genitori di figli adolescenti.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
Soprattutto Dacia Maraini, per la sua capacità di esplorare i sentimenti.
Dove vivi e dove hai vissuto in passato?
Vivo da sempre in provincia di Milano ma per lavoro ho viaggiato molto.
Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto scrivendo un altro libro, di tutt’altro genere. Ma tengo molto a questo libro perché negli anni dell’adolescenza delle mie figlie ho condiviso tante ansie con altri genitori, e mi piacerebbe che questa ‘storia lunga’ fosse anche un messaggio di speranza per altri genitori.
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